Lettera N° 25
Torino, 1° luglio 2015
Vi giunga, carissimi Referenti e collaboratori dei Cenacoli di adorazione – evangelizzazione, il mio cordiale e fraterno saluto.
In questi mesi estivi nei quali diversi, di voi probabilmente, sarete in vacanza e quindi lontani dalle vostre normali abitazioni o in procinto di partire per qualche luogo lontano, vi auguro una buona estate, un tempo cioè in cui possiate godere di alcuni giorni di meritato riposo dopo la consueta attività di ogni giorno.
Questo augurio lo rivolgo fraternamente a tutti voi e anche a quanti di voi, per motivi diversi, non potranno permettersi alcuna vacanza estiva.
Ovunque ciascuno di voi si rechi in questi mesi estivi e anche a quanti rimarranno a casa, consiglio di non tralasciare l’attività missionaria - anche eventualmente ridotta - che scaturisce dall’adorazione.
Per ragioni di chiarezza mi è parso utile richiamare e precisare sia a me stesso che a voi che cosa, durante l’estate, sia opportuno sospendere o ridurre e che cosa sarebbe invece opportuno continuare per vivere da figli di Dio.
Come nel tempo delle ferie a nessuno, sano di mente, verrebbe in mente di smettere di respirare per attendere ad un più completo riposo fisico così, per quanto riguarda la vita dello spirito, a nessuno venga in mente di sospendere il proprio rapporto filiale con Dio, ma di adeguarlo, alla luce delle nuove situazioni ambientali e delle possibilità nostre e degli altri.
Vi lascio a tale riguardo, a titolo orientativo, tre suggerimenti di comportamento e cioè la necessità di:
1. Continuare a vivere da buoni cristiani dovunque ci si trovi, non tralasciando le consuete preghiere di ogni giorno e la frequente partecipazione ai sacramenti
2. Non tralasciare di fare possibilmente ogni giorno l’adorazione a Gesù Crocifisso e di diffonderla tra le persone e nei luoghi dove essa possa essere accolta.
3. Continuare anche in estate, dove sia possibile, l’incontro dei Cenacoli diurni, ma di sospendere i Cenacoli serali nei mesi di luglio, agosto e settembre … solo così ovunque ci troveremo saremo sale e lievito come lo stesso Gesù ci invita ad essere.
Ogni vero cristiano, in quanto cristiano, è chiamato ad accogliere l’invito, fatto da Gesù ai suoi discepoli, ad essere come sale che dà sapore e lievito che fa fermentare e crescere tutta la pasta.
Alla luce di tale prezioso, i Referenti e i collaboratori dei Cenacoli di adorazione-evangelizzazione, devono sentirsi impegnati, anche durante l’estate, a realizzare nelle loro famiglie, nelle famiglie dei loro parenti amici e conoscenti, e ovunque si trovino, una presenza cristiana di carità capillare, che dia sapore di bontà disponendo tutti, quelli con i quali verremo in contatto, a crescere secondo Dio.
Solo se la nostra vita sarà in ogni ambiente sale e lievito il Regno di Dio potrà venire, crescere ed essere grande.
Il lievito, come anche il nostro impegno missionario, di per se costa poco e pur essendo apparentemente irrilevante, ha in se una forza incontenibile che trascina e s’imprime su tutta la massa amorfa.
Il sale presenta anch’esso una caratteristica propria, quella del sapore; esso in Col 4,6 è sinonimo di sapienza.
Ogni intervento cristiano deve essere infatti pieno di forza, e quindi pienamente convincente.
Nell’Antico Testamento il sale ha un valore purificatorio ( Ez 16,4 ).
Il processo di purificazione è visto come un’azione demoniaca bloccata dal sale, per cui
questo elemento diventa così il segno di una azione divina, che purifica.
L’efficacia non deriva dall’esteriorità, ma dalla forza evangelica, dalla fedeltà al messaggio di salvezza, dalla propria adesione a Cristo, dal darsi al Regno.
Il regno di Dio pur essendo invisibile, a noi pellegrini sulla terra, è già presente tra noi perché Lui e risorto.
Esso si manifesterà in tutto il suo splendore e la sua gloria alla fine del mondo, e per tutta l’eternità, quando ognuno di quanti avranno accettato l’amore di Gesù potranno unirsi a Maria SS.ma e a tutti gli angeli e i beati del cielo, per contemplare e adorare per tutta l’eternità l’amabilissimo nostro Signore: l’Agnello immolato per la nostra salvezza.
Se Gesù non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana, afferma la bella lettera di San Paolo ai Filippesi nella quale egli li invita ad imitare i sentimenti di umiltà di Gesù esortandoli a glorificarlo con queste parole: ”Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” ( Fil 2,6-11 )
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui è risuscitato.
Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo bisognava che fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno” ( Lc 24,5-7 )
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Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
Non bisognava ce il cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” ( Lc 24,25-26 )
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“Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.
La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa … nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio” ( Rm 8,18-21 )
Amo pensare che al, momento della nostra morte, quando il Signore ci chiamerà per introdurci ad adorare Lui senza veli, nell’inimmaginabile gloria del Cielo, Egli ci venga incontro insieme a Maria SS: unita agli angeli e ai beati del cielo, e con essi i nostri parenti defunti già in paradiso e con tutte le persone che attraverso l’adorazione delle sacratissime piaghe del Signore avremo aiutato a salvarsi o ridotto di molto la loro permanenza in purgatorio, per essere perfettamente purificate, prima di poter entrare in paradiso … e sarà per tutti gioia grande e inimmaginabile.
Vi giunga, carissimi amici, un fraterno saluto unito all’augurio che possiate trascorrere questi mesi estivi in gioiosa serenità e avvolti dalla luce del Risorto.
Riprenderemo, a Dio piacendo, i Cenacoli serali dei primi venerdì con il mese di ottobre, come a suo tempo vi verrà ricordato.
Augurandomi di ritrovarci ancora insieme, più gioiosi di prima e ritemprati nel corpo e nello spirito, vi saluto con fraterno affetto.
Leandro Pierbattisti