Festeggiamenti per gli ospiti della Messa del Povero |
Riflessioni da un incontro natalizio Festicciola del 15. 12. u.s., con relazione e foto da pubblicare nel prossimo numero
Si è trattato, come in circostanze analoghe, di una piccola festa, che però ha avuto il potere di rallegrare e assecondare gli animi, favorendo il clima di famiglia con i nostri assistiti.
Se i doni basilari erogati nella nostra Opera ai bisognosi sono la proposta di un incontro con Dio attraverso la Messa domenicale, e la refezione con colazione e pranzo, l'ambiente amichevole e la familiarità dei rapporti rendono più vivo, anzi di più immediata percezione il valore delle offerte e dei doni: tale valore è la Carità, la virtù teologale fondata sull'amore di Dio, e con emanazione l'amore del prossimo.
Quest'aspetto è molto importante, perché la nostra limitatezza umana potrebbe inficiare anche il dono del pane in una distribuzione meccanizzata, e addirittura la proposta di assistere alla Messa come un pedaggio per fruire della mensa: viceversa i nostri ospiti sono del tutto liberi di partecipare, o meno, ai momenti di preghiera, né sono discriminati dalla fede o dall'indifferenza religiosa.
Gli incontri ricreativi e le festicciole particolari, come è stato già osservato nelle varie relazioni su questa particolare attività caritativa, hanno appunto lo scopo di agevolare la socialità e il senso comunitario, ma altresì di apportare conforto e sollievo a quanti sono sovente in situazione di disagio, di solitudine e di sofferenza.
Il festeggiare insieme è sempre occasione per fare sentire meno l'isolamento a questi nostri fratelli, e per dare un senso di famiglia anche a chi da molto non lo vive più: in tal modo si attenuano la nostalgia, patita da vari ospiti, di un po' di calore umano, e l'acuto e intimo desiderio di sentirsi parte di una società in cui la comprensione e la carità cristiana abbiano ancora un loro significato.
L'incontro giocoso, con semplici lotteria, e analoghe gare emulative, premiate con modesti ma apprezzati regalini, stimolano l'attenzione dei partecipanti, anche perché non più abituati a riceverne.
Tale senso di cameratismo e di svago può suscitare vari e buoni sentimenti, nel clima di carità che caratterizza l'ambiente, e che sovente si rivela, in varie forme, come desiderio di Dio e di preghiera, desiderio che è vivo, anche se latente e, talora anche solo simulato, in chi si trova nella necessità e nel bisogno.
Gli ospiti durante una festa
Le situazioni possono essere varie e molteplici: si va dal caso limite ( effettivamente vissuto da un Volontario ) dell'"energumeno" che al fondo della sala, durante la Messa, parla forte e bestemmia, e a chi lo prega di attendere fuori l'approntamento per il pranzo, ribadisce di volere assistere alla funzione, fortunatamente attenuando il tono della voce, e diradando e poi del tutto eliminando le bestemmie.
Un momento di conversione?
Lo sa il Signore, ma quanti di questi episodi, riservati e silenziosi, si succedono ogni domenica durante la funzione religiosa, e sovente trapelano dagli sguardi e dagli atteggiamenti degli astanti, generalmente attenti alla catechesi durante l'omelia, e alle esortazioni e agli avvisi da parte dei Volontari.
E anche gli ospiti che non intendono partecipare alla Messa, perché in attesa fuori della porta o in ritardo, tuttavia percepiscono poi dai commensali a tavola le caratteristiche singolari di una mensa allestita ove prima si pregava, e beneficiano del servizio premuroso dei Volontari, non meno servizievoli delle Volontarie.
Ed anche i seguaci di altre religioni, in tutto partecipi delle offerte e delle prestazioni caritative, si sentono coinvolti nello spirito ecumenico, costantemente sottolineato nelle omelie e negli interventi esortativi, mantenendo viva quella che era una delle tante virtù del compianto fr. Egidio, cioè l'attenzione e l'amore per tutti i profughi e i rifugiati.
È importante che il povero incontri Dio, anche se viene da vie lontane.
È importante che incontri ancora l'uomo-fratello, anche se dolorose esperienze gli fanno conoscere solo l'uomo-nemico o l'uomo-utile.
È questo l'impegno fondamentale della Messa del Povero, che si realizza nei momenti di preghiera e di incontro comunitario, nell'ascolto della Parola di Dio, nel mettersi a disposizione del bisognoso nelle sue necessità come fratello di fronte a fratello.
A.V. ( su appunti dei FSC )
Un incontro con l'Arcivescovo mons. Nosiglia