XIV stazione |
Giuseppe d'Arimatea, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia ( Mc 15,46 ).
Sembra tutto finito.
Il corpo di Gesù è inghiottito nella roccia intatta e sembra vanificata l'ultima speranza.
È silenzio.
Il cielo, come all'ora sesta, permane buio, impenetrabile.
Riti di morte apprestano le donne per un mattino che appare senz'alba.
È silenzio di Dio.
Arduo è ricordare: « Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto » ( Gv 12,24 ).
Del silenzio di Dio risuona la creazione originaria.
Nel silenzio più teso la Parola si è fatta carne.
Nel silenzio del sepolcro, l'incontro dell'Amore del Padre con la vita del Figlio matura la nuova creazione.
Colma di speranza è ormai la Sposa del Cantico.
Come sta scritto: « Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni … » ( Ct 7,13 ).
Santa Maria, Vergine del silenzio e di misteriosa pace: addolorata forte fedele, attendi presso il sepolcro, dove tace la Parola e giace il Santo di Dio.
Attendi vigile che dal buio scaturisca la Luce, dalla terra germogli la Vita.
Attendi l'alba del giorno senza tramonto, l'ora del parto dell'umanità nuova.
Attendi di vedere nel Figlio risorto il volto nuovo dell'uomo redento, di udire il nuovo saluto di pace, di cantare il nuovo canto di gloria.
Vergine dello Spirito, icona della Chiesa, implora per noi la tua fede nella Parola, la tua speranza nel Regno, il tuo amore per Dio e per l'uomo.
A te, gloriosa Madre di Dio, beata per la fede, donna della pietà immensa, la nostra lode perenne e grata.
R. Amen.