XIV stazione |
Dal Vangelo secondo Marco 15,46
Giuseppe d'Arimatea, comprato un lenzuolo, calò Gesù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
Il sepolcro! destinazione finale della nostra esistenza fisica; per il corpo prigione ultima, senza chiave, tomba " scavata nella roccia ", " sigillata " e " sorvegliata ".
Insondabile mistero!
" Il Datore della vita è oggi deposto in una roccia appena scavata.
Il tesoro dell'immortalità viene sigillato in un recinto di sacerdoti.
Colui che elargisce la vita eterna oggi scende umilmente nel suolo della morte.
Colui che abita in una luce inaccessibile Viene sepolto nel cuore della terra "
( Liturgia della Chiesa Armena: Inno per il Venerdì Santo ).
Può forse la luce essere sepolta?
Gli uomini hanno sepolcri.
Ma la fede, la speranza, la carità, le idee, gli ideali, i valori perenni non hanno tomba.
" Colui che non poteva essere contenuto né dalla terra né dai cieli Colui che fu avvolto in fasce in una mangiatoia "
( Liturgia della Chiesa Armena: Inno per la Festa della Natività )
Non poteva essere avvolto e rinchiuso dentro la terra.
Mentre il suo corpo riposa nel suolo, attendiamo con fede e speranza di vedere la luce della sua Risurrezione.
Signore sepolto, i nostri cuori sono appesantiti e colmi di dolore; la tua scomparsa nella tomba ci affligge profondamente.
Ma la tua vera tomba sono i nostri cuori malvagi: risorgi e vieni a riempire la nostra vita.
In un mondo dove siamo continuamente tentati dalla disperazione abbiamo estremo bisogno di speranza.
Abbi compassione di noi.
Seppellisci i nostri peccati nella tua tomba e recaci con il tuo perdono la fragranza della vita eterna, perché possiamo salutare la tua Risurrezione con cuori e menti purificati e rendere a te grazie e gloria nei secoli dei secoli.
Amen.