I stazione

Gesù è condannato a morte

Disse loro Pilato: "Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?".

Tutti gli risposero: "Sia crocifisso!".

Ed egli aggiunse: "Ma che male ha fatto?".

Essi allora urlarono: "Sia crocifisso!".

Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso ( Mt 27,22-23.26 ).

* * *

Sia crocifisso! Questo grido, moltiplicato dalla cieca passione della folla, - strana liturgia della morte - risuona lungo la storia, risuona lungo il secolo che finisce: ceneri di Auschwitz e ghiaccio del Gulag, acqua e sangue delle risaie dell'Asia, dei laghi dell'Africa, paradisi massacrati.

Tanti bambini negati, prostituiti, mutilati.

O no, non il popolo ebraico da noi per tanto tempo crocifisso, non la folla, che preferisce sempre Barabba, colui che rende male per male, non loro, ma noi, tutti noi e ognuno di noi, perché noi siamo tutti assassini dell'amore.

Ed ecco che il Vivente nel quale non c'è seme di morte, lui è condannato a morte.

La frusta lacera il corpo in cui respira lo Spirito.

Viene portato via per essere crocifisso.

* * *

Spirito di vita, Spirito di verità, unzione messianica di Gesù ( 1 ), tu che delle sue parole facevi semi di eternità, adesso sei il silenzio nel cuore della Parola umiliata.

Rivesti di questo silenzio la nostra preghiera, perché turbata e commossa accompagni Gesù che cammina nei nostri abissi.


( 1 ) Gregorio di Nissa, Contro Apollinare, 52: PG 45, 1249D