V stazione |
Dal Vangelo secondo Marco 15,14-15
La folla gridò più forte: « Crocifiggilo! ».
E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
« Sia crocifisso » ( Mt 27,22 ).
Questo grido risuona con forza ogni volta che un essere umano viene maltrattato.
Ogni giorno ciascuno di noi si trasforma in un giudice.
Pensiamo di avere il diritto di giudicare e condannare il comportamento degli altri, ma rifiutiamo di essere oggetto del biasimo o del giudizio altrui.
Troviamo sempre una giustificazione alle nostre colpe e ai nostri errori.
Gesù risponde con il silenzio di fronte all'ipocrisia e alla superbia del potere, all'indifferenza di coloro che si sottraggono alle proprie responsabilità.
Egli conferma così l'insegnamento impartito ai suoi discepoli: « Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati » ( Lc 6,37 ).
Gesù ha le mani legate, ma si sente libero.
Quando accetta il mistero della Croce ci indica il vero amore e la vera giustizia.
Signore Gesù, liberaci dall'ipocrisia e dall'indifferenza, dalla tentazione di lavarci le mani di fronte all'ingiustizia.
Concedici l'umiltà necessaria per riconoscere i nostri errori.
Insegnaci a rifiutare qualsiasi compromesso con l'ingiustizia e la menzogna.
Aiutaci a fare silenzio dentro di noi per ascoltare il grido di coloro che soffrono.
Illumina coloro che cercano sempre una giustificazione alle proprie colpe.
A tutti noi, Signore che versasti il tuo sangue come prezzo della nostra libertà, dona la tua voce, perché la leviamo in difesa degli oppressi, di quanti soffrono in silenzio, sì che nel mondo diventino realtà la pace, la giustizia e il perdono.
A te, Gesù, il Condannato dal volto innocente, la lode pura e grata, con il Padre e con lo Spirito, nel tempo e nell'eternità.