XIV stazione |
Dal Vangelo secondo Marco 15,46-47
Giuseppe d'Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.
Dal momento in cui l'uomo, a causa del peccato, è stato allontanato dall'albero della vita ( Gen 3,23-24 ) la terra è diventata un cimitero.
Quanti uomini, tanti sepolcri.
Un grande pianeta di tombe.
Nei pressi del Calvario, vi era una tomba che apparteneva a Giuseppe d'Arimatea ( Mt 27,60 ).
In questa tomba, col consenso di Giuseppe, è stato posto il corpo di Gesù dopo la sua deposizione dalla Croce ( Mc 15,42-46 ).
Ve lo deposero in fretta, in modo che la cerimonia terminasse prima della festa di Pasqua ( Gv 19,31 ), che aveva inizio al tramonto.
Tra tutte le tombe sparse sui continenti del nostro pianeta, ce n'è una nella quale il Figlio di Dio, l'uomo Gesù Cristo, ha vinto la morte con la morte.
"O mors! Ero mors tua! " ( 1 antif. Lodi Sabato Santo ).
L'albero della Vita, dal quale l'uomo a causa del peccato è stato respinto, si è rivelato nuovamente agli uomini nel corpo di Cristo.
" Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo " ( Gv 6,51 ).
Nonostante il nostro pianeta si ripopoli sempre di tombe, nonostante il cimitero nel quale l'uomo sorto dalla polvere ritorna in polvere ( Gen 3,19 ) cresca, tuttavia tutti gli uomini che guardano alla tomba di Gesù Cristo vivono nella speranza della Risurrezione.
Gesù Signore, nostra risurrezione, nel sepolcro nuovo distruggi la morte e doni la vita.
R. Kyrie, eleison.
Gesù Signore, nostra speranza, il tuo corpo crocifisso e risorto è il nuovo albero della vita.
R. Kyrie, eleison.