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Dal Vangelo secondo Luca 22,41-44
Gesù si allontanò dai discepoli circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: « Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà ».
Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo.
Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra.
Gesù era in agonia.
Dolore e angoscia si abbatterono su di lui.
Il peccato di tutta l'umanità lo opprimeva pesantemente.
Ma quanto più grande era il dolore, tanto più intensa era la sua preghiera.
Il dolore resta sempre una sfida per noi.
Ci sentiamo lasciati soli
Dimentichiamo di pregare e crolliamo.
Alcuni si tolgono perfino la vita.
Ma se ci rivolgiamo a Dio, diveniamo forti spiritualmente e ci rendiamo prossimi ai nostri fratelli in difficoltà. ( 1 Tm 5,10 )
Gesù continua a soffrire nei suoi discepoli perseguitati.
Il Papa Benedetto XVI dice che anche nei nostri tempi "non mancano alla Chiesa martiri".( Sacramentum Caritatis 85 ) Cristo è in agonia tra di noi e nei nostri tempi.
Noi preghiamo per coloro che soffrono.
Il mistero della sofferenza cristiana è nel suo valore redentivo.
Possano le persecuzioni, che i credenti subiscono, completare in loro i patimenti di Cristo, portatori di salvezza. ( Col 1,24 )
Signore Gesù, fa' che possiamo comprendere più profondamente il grande "mistero del male" e quanto noi abbiamo contribuito ad esso.
Poiché la sofferenza è entrata nella vita umana attraverso il peccato, il tuo piano ha previsto che l'umanità fosse salvata dal peccato attraverso la sofferenza.
Non vada perduta nessuna delle piccole contrarietà, umiliazioni e frustrazioni che subiamo nelle nostre vite quotidiane e nessuna delle grandi disgrazie che ci colgono inaspettatamente.
Unite alle tue, possano le tribolazioni che sopportiamo, da te accolte, produrre speranza. ( Rm 5,4 )
Signore, insegnaci ad essere compassionevoli non solo con gli affamati, gli assetati, gli infermi, o con coloro che si trovano in un particolare stato di bisogno, ma anche verso quanti sono inclini ad essere sgarbati, polemici e offensivi.
In questo modo, poiché tu ci hai consolato in tutte le nostre difficoltà, possiamo anche noi "consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio". ( 2 Cor 1,4 )