III stazione

Gesù è condannato dal Sinedrio

Dal Vangelo secondo Matteo 26,62-66

Il sommo sacerdote si alzò e disse a Gesù: « Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? ».

Ma Gesù taceva.

Allora il sommo sacerdote gli disse: « Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio ».

« Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo ».

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: « Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare? ».

E quelli risposero: « È reo di morte! ».

Meditazione

In ogni terra ci sono state persone innocenti che hanno sofferto, persone che sono morte combattendo per la libertà, l'uguaglianza o la giustizia.

Coloro che lottano a favore dei "piccoli di Dio" promuovono l'opera stessa di Dio.

Poiché egli difende i diritti dei deboli e degli oppressi. ( Is 1,17 ) Chiunque collabora a quest'opera nello spirito di Gesù reca speranza agli oppressi ed offre un messaggio di correzione a colui che compie il male.

Il modo di Gesù di combattere per la giustizia non è quello di suscitare l'ira collettiva delle persone contro l'oppositore, con la conseguenza che esse sono spinte a forme di più grande ingiustizia.

Al contrario, è di sfidare il nemico con la giustezza della propria causa e di suscitare la buona volontà dell'oppositore in modo tale che si desista dall'ingiustizia con la persuasione e la conversione del cuore.

Il Mahatma Gandhi ha portato nella vita pubblica questo insegnamento di Gesù sulla non-violenza con sorprendente successo.

Preghiera

Signore, spesso giudichiamo gli altri frettolosamente, indifferenti alla realtà dei fatti e insensibili ai sentimenti delle persone!

Mettiamo in atto stratagemmi di autogiustificazione e cerchiamo di spiegare il modo irresponsabile in cui ci siamo comportati con "l'altro".

Perdonaci!

Quando siamo mal giudicati e trattati ingiustamente, dacci, Signore, la pace interiore e la fiducia che il tuo Figlio ha manifestato davanti all'ingiustizia.

Preservaci da una risposta aggressiva che andrebbe contro il tuo Spirito.

Al contrario, aiutaci a portare la tua possente Parola in situazioni di tensione e di timore, così che possa rivelare il suo potere dinamico nella storia.

"E 'n la sua volontade è nostra pace".( Dante Alighieri, La Divina Commedia, Paradiso, Canto III v. 85 )