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Dal Vangelo secondo Giovanni 18,38b-40
E, detto questo, [ Pilato ] uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: « Io non trovo in lui colpa alcuna.
Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei? ».
Allora essi gridarono di nuovo: « Non costui, ma Barabba! ».
Barabba era un brigante.
Pilato non trova colpe particolari da imputare a Gesù, cede alla pressione degli accusatori e il Nazareno viene così condannato a morte.
Ci pare di ascoltarTi: « Sì, sono stato condannato a morte, tante persone che sembrava mi amassero e mi capissero hanno ascoltato le menzogne e mi hanno accusato.
Non hanno capito ciò che dicevo.
Tradito, mi hanno messo a giudizio e condannato.
A morte, Crocifisso, la morte più ignobile ».
Non poche delle nostre famiglie soffrono per il tradimento del coniuge, la persona più cara.
Dov'è finita la gioia della vicinanza, del vivere all'unisono?
Dov'è il sentirsi una cosa sola?
Dov'è quel "per sempre" che ci si era dichiarati?
GuardarTi, Gesù, il Tradito, e vivere con Te il momento in cui crolla l'amore e l'amicizia che s'erano creati nella nostra coppia, avvertire nel cuore le ferite della fiducia tradita, della confidenza smarrita, della sicurezza svanita.
GuardarTi, Gesù, proprio ora che vengo giudicato da chi non ricorda il legame che ci univa, nel dono totale di noi stessi.
Solo Tu, Gesù, mi puoi capire, puoi darmi coraggio, puoi dirmi parole di verità, anche se fatico a capirle.
Puoi darmi quella forza che mi permette di non giudicare a mia volta, di non soccombere, per amore di quelle creature che mi aspettano a casa e per le quali ora sono l'unico appoggio.