IV stazione |
Dal Vangelo secondo Marco
I soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa.
Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo.
Poi presero a salutarlo: « Salve, re dei Giudei! » ( Mc 15,16-18 ).
Dal libro del profeta Isaia
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato ( Is 53,2-4 ).
Banalità del male.
Sono innumerevoli gli uomini, le donne, persino i bambini violentati, umiliati, torturati, assassinati, sotto tutti i cieli e in ogni tempo della storia.
Senza cercare protezione nella condizione divina che gli è propria, Gesù si inserisce nel terribile corteo delle sofferenze che l'uomo infligge all'uomo.
Conosce l'abbandono degli umiliati e dei più derelitti.
Ma quale aiuto ci può dare la sofferenza di un innocente in più?
Colui che è uno di noi è prima di tutto il Figlio prediletto del Padre, che viene a compiere ogni giustizia con la sua obbedienza.
E all'improvviso tutti i segni si capovolgono.
Ecco che le parole e i gesti di scherno dei suoi torturatori ci svelano – oh paradosso assoluto – l'insondabile verità: quella della vera, dell'unica regalità, manifestata come un amore che non ha voluto sapere altro che la volontà del Padre e il suo desiderio che tutti gli uomini siano salvati.
« Sacrificio e offerta non gradisci [ … ].
Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà" » ( Sal 40,7-9 ).
Questa ora del Venerdì Santo lo proclama: c'è una sola gloria in questo mondo e nell'altro, quella di conoscere e compiere la volontà del Padre.
Nessuno di noi può ambire a una dignità più alta di quella di essere figlio in Colui che si è fatto obbediente per noi fino alla morte di croce.
Signore, nostro Dio, ti preghiamo: in questo giorno santo che porta a compimento la rivelazione, abbatti in noi e nel nostro mondo gli idoli.
Tu conosci il loro potere sulle nostre menti e sui nostri cuori.
Abbatti in noi le figure menzognere del successo e della gloria.
Abbatti in noi le immagini che sempre riemergono di un Dio secondo i nostri pensieri, un Dio distante, così lontano dal volto rivelato nell'alleanza e che si manifesta oggi in Gesù, al di là di ogni previsione, al di sopra di ogni speranza.
Lui che confessiamo come l'« irradiazione della [ tua ] gloria » ( Eb 1,3 ).
Fa' che entriamo nella gioia eterna, che ci fa acclamare in Gesù rivestito di porpora e coronato di spine, il re della gloria che canta il salmo: « Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria » ( Sal 24,9 ).
Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria.