Cantico dei Cantici |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il coro |
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1 Dov'è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te? |
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La sposa |
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2 Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli. |
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3 Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli pascola il gregge tra i gigli. |
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Quinto poema |
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Lo sposo |
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4 Tu sei, amica mia, come Tirza, leggiadra come Gerusalemme, terribile come schiere a vessilli spiegati. | ||||
5 Distogli da me i tuoi occhi: il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad. |
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6 I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno. Tutte procedono appaiate e nessuna è senza compagna. |
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7 Come spicchio di melagrana la tua gota, attraverso il tuo velo. | ||||
8 Sessanta sono le regine, ottanta le altre spose, le fanciulle senza numero. | ||||
9 Ma unica è la mia colomba, la mia perfetta, ella è l'unica di sua madre, la preferita della sua genitrice. L'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata, le regine e le altre spose ne hanno intessuto le lodi. |
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10 « Chi è costei che sorge come l'aurore, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati? ». |
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11 Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiante della valle, per vedere se la vite metteva germogli, se fiorivano i melograni. |
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12 Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto sui carri di Ammi-nadìb. |
Indice |
6,1-3 | Io sono del mio amato e il mio amato è mio Questo canto della reciprocità fa da sfondo a tutto il Cantico. Nella storia dell'interpretazione, è stata colta qui un'eco della formula dell'alleanza biblica ( "Il Signore è il nostro Dio e noi siamo il suo popolo" ), evidenziando nel poema il legame che unisce Dio e Israele. Vi si è anche visto un rimando allo stupore estatico dell'uomo di fronte alla donna nel giardino di Eden, dove la solitudine di Adamo è vinta da Dio con il dono di Eva, la donna, ( Gen 2,18-25 ). 6,1 Nuovo intervento del coro che prepara la conclusione dei vv 2 e 3. Non bisogna ricercare l'amato, egli è presente nel cuore dell'amata, che è il « suo giardino » ( cf. Ct 4,12+ ). La sicurezza dell'amore reciproco è espressa nel v 3 con termini simili a quelli di Ct 2,16. |
6,4-8,4 | Quinto poema 6,4-12 Il fascino dell'amata 6,4 Tirza ( "la graziosa" ): capitale del regno d'Israele, prima di Samaria, prima capitale del regno del nord ( 1 Re 14,17 ), è messa in parallelo perché il suo nome significa che è « gradevole, piacevole ». Gerusalemme: è « la tutta bella, la gioia dell'universo » ( Lam 2,15 ). - schiere: senso incerto. 6,4-10 I vv 4-10 formano un piccolo poema delimitato dalla ripetizione delle stesse parole alla fine del v 4 e del v 10. I vv 5b-7 riprendono parzialmente Ct 4,1.2.3b e possono essere un'aggiunta. L'amato proclama che l'amata è la sua unica, che vale più di tutto un harem regale ( v 8, cf. 1 Re 11,3; 2 Cr 11,21; 2 Cr 13,21 ). |
6,5 | mi turba: altri poeti parlerebbero di « sguardi assassini ». |
6,8 | Quante mogli e concubine aveva Salomone? le fanciulle senza numero: probabile glossa. |
6,10 | Vedi l'elogio della sposa in
Sir 26,16-18. Il sommo sacerdote Simeone è paragonato alla luna e al sole ( Sir 50,6-7 ). Un canto d'amore egiziano paragona l'amata, unica e senza confronto ( cf. qui v 9 ) a Sirio, la stella più brillante. |
6,11-12 | I v 11 e
v 12 sono indipendenti dal poema precedente e sono enigmatici. Non si conosce chi parla: è l'amato se il giardino del v 11 rappresenta la sua amica, come in Ct 4,12.16; Ct 5,1; ma è l'amata se si considera che la seconda parte del versetto sarà pronunziata da lei in Ct 7,13. Il v 12 è il più difficile del Cantico e scoraggia ogni interpretazione. Forse questo Ammi-nadìb è l'equivalente palestinese del « Principe Mehì », un personaggio accessorio nei canti egiziani, che va in giro con un carro e s'immischia negli amori altrui. |