Ci sono alcuni riferimenti nella Bibbia ad animali mitologici delle culture intorno ad Israele: al behemoth ( Gb 40,15 ( Gb 40,10 nella Diodati ) ) e al leviatano ( Gb 40,25 ( Gb 41:1 nella Nuova Diodati e nella Diodati ); Sal 74,14; Sal 104,26; Is 27,1; Ez 29,3 ).
Ci sono alcuni modi per spiegare questi brani, senza dover affermare che gli scrittori credevano in animali che non esistevano.
Prima di tutto, in alcuni brani il nome di una creatura mitologica era forse usato per un animale vero.
Questo è più probabile in Giobbe, dove infatti alcune versioni traducono le parole "ippopotamo" e "coccodrillo".
Il secondo è che in realtà esistevano tali animali una volta, non necessariamente al tempo degli scrittori.
Per esempio, alcuni ritengono che fossero dei dinosauri.
Il terzo è che in alcuni di questi brani un linguaggio poetico o metaforico, riferendosi a creature mitologiche, è usato per affermare qualcosa, ma non la realtà degli animali.
Per esempio, in Giobbe sarebbe un'affermazione che Dio è più grande di quanto grandi sarebbero questi animali.
Sarebbe come dire, "Dio è più forte di Superman", anche se sappiamo che Superman non esiste.
Un caso simile è quando un termine mitologico è usato metaforicamente di un'entità reale.
Per esempio, in Is 51,9; Ez 29,3 Egitto è chiamato Raab e il leviatano ( cioè, ha alcune delle sue caratteristiche di malvagità, potenza, e di stare nell'acqua ), mentre Is 27,1 è probabilmente un riferimento ad Assiria.
Sarebbe come dire che una persona è un mostro - un'affermazione che la persona ha alcune delle caratteristiche di un mostro, non che i mostri esistono.