2 Maccabei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Purificazione del tempio |
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1 Il Maccabeo intento e i suoi uomini, guidati dal Signore, rioccuparono il tempio e la città, |
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2 distrussero le are innalzate dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri. | ||
3 Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due anni; prepararono l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani. | ||
4 Fatto questo, prostrati a terra, supplicarono il Signore, che non li facesse più incorrere in quei mali ma, se mai peccassero ancora, venissero da lui corretti con clemenza, ma non abbandonati in mano a un popolo di barbari e bestemmiatori. | ||
5 La purificazione del tempio avvenne nello stesso giorno in cui gli stranieri l'avevano profanato, il venticinque dello stesso mese, cioè di Casleu. | ||
6 Con gioia passarono otto giorni come nella festa delle Capanne, ricordando come poco tempo prima avevano passato la festa delle Capanne dispersi sui monti e nelle caverne come animali selvatici. | ||
7 Perciò, tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzarono inni a colui che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio. | ||
8 Stabilirono quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che ogni anno si celebrassero questi giorni. | ||
VI. Lotta di Giuda contro i popoli vicini e contro Lisia, ministro di Eupàtore |
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Inizio del regno di Antioco Eupàtore |
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9 Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato Epìfane. | ||
10 Ora invece esporremo le cose accadute sotto Antioco Eupàtore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse alle guerre. |
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11 Costui, dunque, succeduto nel regno, nominò capo degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della Fenicia. |
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12 Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava di svolgere i rapporti con loro pacificamente. | ||
13 Per questo motivo fu accusato dagli amici presso l'Eupàtore ed egli, sentendosi spesso chiamare traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal Filomètore ed essere passato dalla parte di Antioco Epìfane, né potendo esercitare con onore la carica, preso il veleno, pose fine alla propria vita. | ||
Gorgia e le fortezze idumee |
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14 Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e teneva viva la guerra contro i Giudei. | ||
15 Insieme con lui anche gli Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando asilo a tutti i fuorusciti da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra. |
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16 Pertanto gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato preghiere e supplicato Dio che si facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei | ||
17 e, attaccandole con energia, si impadronirono delle posizioni, respingendo quelli che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano venuti a tiro; ne uccisero così non meno di ventimila. |
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18 Non meno di novemila tuttavia fuggirono in due torri fortificate a regola d'arte e fornite di tutto l'occorrente per sostenere l'assedio. | ||
19 Allora il Maccabeo, lasciando Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per quell'assedio, si recò in zone più critiche. | ||
20 Ma gli uomini di Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per denaro da alcuni che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne lasciarono fuggire alcuni. | ||
21 Quando fu riferito al Maccabeo l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accusò di aver venduto per denaro i loro fratelli, dando libertà ai loro nemici. | ||
22 Fece giustiziare coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugnò le due torri. | ||
23 Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a morte nelle due fortezze più di ventimila uomini. | ||
Giuda batte Timoteo e prende Ghezer |
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24 Timòteo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando ora forze straniere in gran numero e radunando la cavalleria dell'Asia, che non era meno numerosa, avanzò con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi. | ||
25 Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi di sacco, | ||
26 si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge. |
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27 Terminata la preghiera, presero le armi e uscirono dalla città per un bel tratto. Quando furono vicini ai nemici, si fermarono. |
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28 Appena spuntata la luce del mattino, iniziò l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della vittoria gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel conflitto il loro ardire. | ||
29 Accesasi una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che guidavano i Giudei. |
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30 Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine. | ||
31 Ne furono uccisi ventimilacinquecento e seicento cavalieri. | ||
32 Lo stesso Timòteo dovette rifugiarsi nella fortezza chiamata Ghezer, ben munita, dove era comandante Chèrea. |
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33 Ma i soldati del Maccabeo assediarono con entusiasmo la fortezza per quattro giorni. | ||
34 Gli assediati, fidando delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in modo orribile e lanciavano empie frasi. | ||
35 Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque trovarono. | ||
36 Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della città. | ||
37 Uccisero Timòteo che si era nascosto in una buca e il fratello di lui Chèrea e Apollòfane. | ||
38 Terminata l'impresa, con canti e inni di riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito Israele e concesso loro la vittoria. |
Indice |
10,1-8 | La storia di Antioco Epìfane si chiude con il racconto dell'occupazione e della purificazione del tempio da parte di Giuda. Essa avviene nell'anniversario della profanazione e si prolunga per otto giorni, come per la festa delle Capanne ( vedi 2 Mac 1,9 e nota relativa ). |
10,5 | Casleu: il 15 dicembre del 164 ( cf. 2 Mac 1,10+ ), poche settimane dopo la morte di Antioco Epifane. |
10,8 | si celebrassero questi giorni: su tale festa, la hanukkah, cf.
1 Mac 4,59+. Si conclude qui la prima parte del libro, che aveva anche l'obiettivo di estendere tale festa a tutti i giudei ( cf. le due lettere preliminari, cc 1-2 ). Analogamente, anche la seconda parte si concluderà con un invito a celebrare il giorno di Nicanore ( 2 Mac 15,36 ). |
10,9-11,15 | Avvenimenti sotto Antioco V Eupàtore |
10,10 | alle guerre: polemôn, con mss lat., sin; altri mss lat., gr. leggono: « città », poleôn ( a eccezione di tre mss che leggono: « guerrieri », polemiôn ). |
10,13 | Cipro dove la sua presenza come governatore è attestata da iscrizioni e dallo storico Políbio. |
10,15 | gli Idumei: abitanti della Idumea, regione a sud della Giudea. |
10,23 | più di ventimila uomini: cifra esagerata ( cf. v 18 ). |
10,24-36 | Questo episodio non sembra qui al suo posto cronologico perché Timoteo, che vi incontra la morte, risulta poi vivo e vegeto nell'estate dello stesso anno 163, in occasione della campagna di Gàlaad (
2 Mac 12,10-31 ). Anche la presa di Ghezer solleva difficoltà ( cf. v 32 ). |
10,30 | si dispersero: con parecchi mss gr.; altri mss gr. e lat. hanno: « furono massacrati ». |
10,32 | Ghezer: una delle più importanti città della terra di Canaan, a circa 35 chilometri da Gerusalemme. 2 Mac, che si limita alle imprese di Giuda, ha fatto rientrare nel ciclo di questo eroe anche la presa di Ghezer la cui fama era ancora viva nella memoria popolare; 1 Mac 13,43 ( cf. 2 Mac 14,34 ) la attribuisce invece, a ragione, al fratello Simone. |
10,33 | quattro: con lat.; gr. ha: « quaranta » o « ventiquattro ». |