Christus vincit, Christus regnat, Christus Imperat! |
B22-A1
Scolpite a grandi caratteri sul fronte o attorno all'abside dei templi, o cantate dal sacerdote che guida le lunghe processioni attraverso le nostre campagne ricche di promesse, o ripetute nel segreto del cuore alla vista dell'iniquità invadente e negli assalti del nemico, queste parole sono un grido di guerra e di vittoria un grido che desta i fremiti del cuore; che caccia sul viso tutto il nostro sangue giovane e bollente, che fa scintillare l'occhio dinanzi alla visione fulgente d'un certissimo domani di conquista e di gloria!
Guardate qual fila si dilunga su per il monte del Calvario, appresso a quell'Uomo tutto sangue che porta la sua croce!
E un giustiziato; ma avete visto mai una turba sì grande, tutta una città rigurgitante di forestieri, convenire ad una esecuzione di morte?
Ecco: Colui che par vinto ed è Vincitore; Colui ch'è stretto da funi ed è il Reggitore del creato; Colui che fisso da chiodi, ora scioglierà i legami dell'Inferno; Colui che morendo uccide la morte, che, non avendo più sangue nelle vene, fa pulsare la vita e la redenzione per tutto l'universo!
Dal giorno del Suo sacrificio un'infinita turba è salita correndo, con la croce sulle spalle, quel monte; è salita vibrante di fede e di entusiasmo a deporre la propria vita ai piedi di quel patibolo ch'è l'altare del Dio Vivente, turba di martiri trascinata dall'esempio del primo Martire della propria Fede, ucciso per la confessione della propria Divinità!
Gesù ha vinto.
La grande Croce gronda tuttora del Suo Sangue, ma già la pietra del sepolcro è rovesciata, la terra scossa, l'universo in festa per il Grande Risorto.
È scritto sulla Croce dove agonizza: Egli è Re.
È scritto in tutte le lingue conosciute: È Re di tutte le Nazioni, di tutti i popoli, di tutte le civiltà.
Re delle menti, Re dei cuori.
Nelle aule della scienza, nei tribunali, nelle piazze, sui monti, trasvolante sui mari, a traverso il tempo e lo spazio, brillerà sempre una Croce che è il Trono, e, intrecciati a quella, una corona ch'è il Diadema, dei chiodi che sono lo Scettro, una porpora regale che è il Manto e saranno il trofeo di un Re Crocifisso regnante nei secoli.
I principi si fregieranno della Croce perché solo da quella han potenza; i grandi la porteranno sul petto perché in Lei sola è grandezza; i miseri la baceranno perché in Lei è misericordia; gli analfabeti la sostituiranno al loro nome, perché la Croce di Cristo e sapienza; i popoli la invocheranno perché essa è l'unica speranza.
E Gesù, Re Crocifisso, da tutti i secoli riceverà l'omaggio di una sudditanza completa.
I cieli e la terra continueranno ad avere sorrisi e profumi d'incenso al Giustiziato del Golgota per il quale tutto fu fatto e tutto sussiste; i santi adorandolo, saranno rapiti in lui, i pentiti, invocandolo, vedranno sul loro capo aprirsi i cieli, i malvagi, bestemmiandolo, ne saranno stritolati!
E passeranno tutti dal padre Adamo alla Bestia dalle dieci corone, piangendo a picchiarsi il petto dinanzi alla Croce campeggiante sui cieli …
Impera ed impererai! E nei cuori non solo, ma nella società, nelle istituzioni, dovunque si agitano gli uomini, dovunque è una passione da domare, un bene da raggiungere, una riforma da attuare.
Il tuo impero, o Gesù, verrà, perché tu sei il trionfatore dei secoli, perché sono duemila anni che noi lanciamo al Padre il grido: « Adveniat regnum tuum » perché ora ci siamo stretti ( e siamo legione ), tutti noi, giovani, ardenti, guidati dalla parola dei più esperti, dei tuoi santi, benedetti dal tuo Vicario, consumati nella lunga e ansiosa attesa della lotta attorno alla tua Croce, magnanimi e invitti assetati di sacrificio, per conquistare tutti e tutto a Te, dolorante Vittima, affezionato Fratello, sublime Padre, vittorioso Principe, divino Re che nella pace fai il tuo ingresso, nel sangue percorri la tua via, nella gloria hai posto il tuo seggio.
Noi, chiamati alla tua eredità celeste, vogliamo anche la tua eredità terrena: quella croce, quei flagelli, quelle spine, gli insulti, le condanne, il calice che ormai, perduta l'amarezza, da quando vi caddero le tue lacrime, è divenuto sorgente di santa ebbrezza e di gaudio, traboccante.
Quando potremo offrirti, o Gesù, le nostre fronti sanguinanti, i nostri polsi in catene, le nostre carni abbruciate o dilaniate, per cementare col pianto e col sangue quel Regno che affrettiamo coi palpiti dei nostri cuori entusiasti?
Scrivi, o Gesù, sul mondo bieco, col sangue dei figli tuoi: Christus vincit Christus regnat, Christus imperat!