Nelle varie sezioni dell'Unione |
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Domenica, 17 giugno ultimo scorso, ebbe luogo alle 15,30, nel Salone del Collegio San Giuseppe, gentilmente concesso, alla presenza augusta del nostro Cardinale Arcivescovo e con intervento d'altre Autorità Ecclesiastiche e Civili e di numerosi invitati, la Festa annuale dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
Dopo il coro del Mendelssohn, Il Mattino della Domenica, disse il saluto a S. Eminenza e la relazione annuale il Dott. Clemente Morando ( relazione che si leggerà più sotto ): quindi il Sig. Carlo Baldovino di Rovasenda lesse la relazione dell'Unione del SS. Crocifisso nel Collegio S. Giuseppe ( interessantissima che speriamo pubblicare in un prossimo numero ).
Seguirono alcune calde parole di S. Eminenza, quindi un altro magnifico coro e la conferenza dell'Assessore Municipale, Ing. Comm. Modesto Panetti, il quale considerato il fenomeno degli ultimi tempi, cioè l'abbassamento nel lavoro dell'elemento intellettuale e l'innalzamento eccessivo, l'esagerata stima dell'elemento manuale, del braccio, viene a dimostrare come ora sia riconosciuto l'errore, e si ammetta che perfetto fattore della produzione è il braccio animato dall'intelligenza, dalla mente, dal sapere.
Di qui il sorgere, il fiorire delle scuole professionali.
L'elemento intellettuale unito al manuale ha poi la sua perfezione ultima in Scuole Professionali come queste dei Fratelli delle Scuole Cristiane nelle quali si disposa alla mente e al braccio il pensiero e la pratica cristiana.
S'ebbe anche la gradita improvvisata della relazione sull'Unione del Crocifisso a Tripoli, che disse il caro Fratello Albertino, Direttore della stessa, di passaggio a Torino, la quale si pubblicherà nel prossimo numero.
Eminenza, Padri, Signoria Amici, Sempre con animo lieto si celebra la festa annuale d'un'associazione, e perché in essa si ricordano le ragioni che ne mossero la costituzione, e perché si presenta, come mazzo di fiori, il lavoro svolto nell'annata; e perché si rinsaldano vincoli fraterni di amicizia operosa, si ridestano fervori di propositi, si rinnovano mai sopiti entusiasmi.
Sulle finalità varie dell'Unione del Santissimo Crocifisso, emerge quale gemma preziosa quella della santificazione dei propri membri.
A questo elevato proposito dell'Unione di essere mezzo di santificazione dei propri membri, non si può opporre, che venga perso un tempo prezioso da dedicare all'azione, quando si consideri che l'azione ha origine nella perfezione, presuppone la perfezione in chi la svolge.
Infatti come potrebbe l'uomo svolgere azione cristiana di carità, di educazione, di apostolato, quando la carità non albergasse nella sua anima? e come vi albergherebbe se lo spirito del Vangelo con la grazia santificante di N. S. Gesù Cristo non fossero venuti a plasmare e trasformare la sua?
Come impartirebbe istruzione e educazione cristiana, se questa non fosse innanzi tutto preceduta da una vita intemerata veramente cristiana?
Come svolgerebbe un apostolato, che richiede sempre il sacrificio, se alle fonti del sacrificio stesso, Gesù Cristo, egli non ricorresse?
Ancora un'altra ragione potente per la quale la santificazione dei propri ascritti è il primo scopo dell'Unione.
Ricordo d'aver afferrato in questi giorni un pensiero comune nei vari celebratori del grande cattolico Alessandro Manzoni.
Diceva S. E. Antonino Anile, già Ministro della Pubblica Istruzione, e altri con altre parole confermavano: « L'equilibrio del Manzoni, la piena, vittoria ottenuta sopra se medesimo davano a lui questa facoltà di guardare all'avvento del Cristianesimo nelle sue vaste ripercussioni sociali.
« Non Dio per sé, ma Dio per tutti, specialmente per quelli che soffrono - questa è la caratteristica della poesia Manzoniana - il bene che dal fatto cristiano è venuto ai poveri, ecco l'argomento di cui più si commuove »
Non starò a volgarizzare questo pensiero già chiaro e preciso in sé.
Come potrebbe, infatti, l'uomo dedicarsi a molteplici opere di carità, di apostolato se non possedesse l'equilibrio spirituale in se medesimo, se fosse travagliato da dubbi, se la sua anima potesse prendere orientamenti diversi?
Non già che l'uomo non abbia a sopportare lotte fra il suo io egoistico, sensuale, e il suo io spirituale, ma bisogna che siano queste, battaglie di avanzata per l'anima, non di trincea o peggio di ritirata!
Compita questa sua prima cura, l'Unione prepara e rivolge i suoi membri all'azione cattolica.
Azione tanto raccomandata dal Sommo Pontefice, doverosa per tutti coloro che vogliono chiamarsi cattolici.
C'è l'azione singola individuale che tutti possono e devono compiere, nelle famiglie, nei laboratori, negli uffici, nelle scuole, nelle caserme, nelle professioni, nei commerci, dovunque c'è un essere umano, con l'esempio della propria vita veramente cristiana.
C'è poi l'azione collettiva organica, propria di un'Associazione, in quanto questa affidando mandati diversi a persone distinte secondo le loro particolari attitudini, interferendo le attività dei suoi vari membri, coordinandole e aiutandole, ottiene un complesso armonico di forze che più validamente possono raggiungere gli scopi prefissi.
Fra le varie finalità di un'Associazione ce n'è una in genere, alla quale dedica una cura e attività particolare, e che caratterizza, individuandola, l'Associazione stessa.
L'Unione del SS. Crocifisso fra i suoi vari scopi sociali di beneficenza, di diffusione della buona stampa, di cultura, uno ne ha che emerge sugli altri, cioè il compito che affida ai suoi membri all'atto della consacrazione, di dedicare la loro attività alla salvezza della gioventù.
Questo compito è un'emanazione del tronco, dai quale l'Unione assorbe la linfa vivificatrice: La Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che da due secoli si dedica interamente all'educazione della gioventù.
Apostolato giovanile che l'Unione ha esplicato in tutti quei modi ed in tutte quelle occasioni che erano ritenute le più opportune: dalla formazione dei catechisti, al catechismo domenicale parrocchiale, al catechismo quaresimale diurno e serale, alle lezioni di religione nelle scuole commerciali e professionali serali, alle conferenze religiose e sociali svolte nei Circoli, alla sorveglianza dei bimbi negli oratori, ai ritiri spirituali dei piccoli e degli adulti, non soci dell'Unione stessa.
Sarebbe però assurdo pensare che tutto questo i giovani soci avessero potuto fare con le loro sole forze, anche se con l'ausilio e sotto la sapiente direzione dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Gli ostacoli, le avversità, i sacrifici che a ogni passo incontra chi si da all'azione cattolica, li avrebbero soverchiati.
Una forza superiore occorreva, occorre: la grazia, l'aiuto di Dio.
Grazia ed aiuto che l'Unione cerca e fa ricercare con la preghiera; preghiera intensa, fidente; preghiera di ringraziamento, preghiera di domanda, ma sopratutto preghiera di espiazione.
È questa un'altra finalità dell'Unione: Riparare.
Riparare per le colpe che noi commettiamo ogni giorno per la nostra debolezza.
Riparare per le colpe che l'umanità commette.
Ricordata, così, nelle linee generali, la fisionomia dell'Unione del SS. Crocifisso, vediamo in una rapida scorsa il lavoro da questa effettuato per l'attuazione del suo programma.
Fra i mezzi di santificazione l'Unione ha dedicato particolare cura ai ritiri spirituali.
Essi si tengono di regola, la 1a Domenica d'ogni mese e durano l'intera giornata.
Un consolante aumento è avvenuto nel numero dei partecipanti, che sono raddoppiati in confronto all'anno precedente.
Oltre a questi fu effettuato un triduo di esercizi spirituali in Chieri, con l'intervento di ben 23 soci dell'Unione che ne ritrassero buoni frutti per l'anima loro.
Notevole impulso ebbe la pratica dell'assistenza alla S. Messa e della Comunione quotidiana.
Ancora allo scopo d'incitare i propri membri alla perfezione, venne istituendosi l'usanza di raccogliere e offrire quale omaggio al Signore settimanalmente un mazzetto di fiori spirituali, opere di pietà e d'apostolato compiute, nell'anonimo, dai soci.
Tralasciamo le altre opere minori promosse o mantenute dall'Unione a questo scopo, quali: letture meditate, pellegrinaggi, visite a ospedali, adorazioni collettive, tridui di predicazioni, ecc. per esaminare i risultati delle principali forme di apostolato.
La propaganda per la diffusione della buona stampa fruttò:
N. 26 Abbonati annuali al quotidiano « Il Momento »;
N. 48 Abbonati annuali, al « Giovane Piemonte »;
N. 15 a giornali e riviste cattoliche diverse.
Vennero inoltre distribuiti:
N. 500 Opuscoli vari di propaganda;
N. 550 Calendari antiblasfemi;
N. 2.000 Fogli di propaganda antiblasfema;
N. 2.000 Giornali cattolici;
N. 5.000 Fogli di letture educative per la gioventù;
N. 17.000 Bollettini bimestrali dell'Unione del SS. Crocifisso.
N. 25.000 Vangelini della domenica.
L'Unione per quest'opera venne premiata con diploma per la diffusione della buona stampa e con medaglia d'oro dalla Federazione Giovanile Cattolica.
L'apostolato per l'educazione cristiana della gioventù aggiunse quest'anno sette nuovi catechisti ai ventuno già esistenti.
Questi insegnarono il catechismo ogni domenica in 10 Parrocchie della città a una media di circa 400 allievi; e impartirono lezioni di religione e morale in 3 Circoli, a un'ottantina di giovani.
Le scuole Commerciali e Professionali Serali videro anch'esse i Catechisti all'opera durante tatto l'anno scolastico; così circa 300 giovani ricevettero quotidianamente una istruzione religiosa.
Quattro Oratori Festivi affidarono alle cure dei Soci del SS. Crocifisso ben 175 bimbi.
Oltre a ciò vennero coltivate quattro Sezioni di Aspiranti comprendenti 170 Iscritti, regolarmente ammessi e consacrati, ai quali oltre al Catechismo venne impartita una Conferenza settimanale, sull'osservanza del Regolamento, iniziandoli ai Ritiri con brevi Esercizi spirituali mensili, e avviandoli a tutte le Opere di Pietà e di Carità, che, da membri Effettivi, avranno poi il dovere di svolgere.
Sorpassiamo per amore di brevità su tante altre attività benefiche, svolte nello scorso anno, per soffermarci sulla meritoria e edificante azione riparatrice promossa dall'Unione.
Azione che ha cercato dì estendere nella società, col diffondere la soave preghiera alle 5 Piaghe di Gesù Crocifisso.
Di questa nell'anno 1922 vennero distrbuite 114.250 copie di cui:
5.000 in lingua portoghese
2.700 in lingua francese
3.000 in lingua spagnola
5.000 in lingua inglese
5.000 in lingua tedesca
5.000 in lingua latina
88.550 in lingua italiana,
che, unite a quelle divulgate negli anni precedenti, danno un totale di ben 2.667.600 copie diffuse nei vari paesi del mondo.
Le spese di stampa, posta, funzioni religiose, acquisti di libri, ecc., ammontarono nell'anno 1922 a lire 13.054 coperte per la maggior parte con generose oblazioni d'insigni benefattori.
In questa breve esposizione di principi e di cifre, una grave lacuna rimarrebbe però, se non accennassi a una grand'opera sorta tre anni or sono, all'ombra delle ospitali mura di Via delle Rosine, che per la sua finalità di formazione cristiana della gioventù, si ricollega all'Unione del Santissimo Crocifisso: La Scuola d'Arti e Mestieri.
Ognuno può immaginare la grande importanza che ha questa istituzione, quando consideri che nella società è relativamente piccola la categoria di coloro che si dedicano ad un lavoro puramente intellettuale, mentre grande è quella dei lavoratori del braccio.
Per questi la preparazione migliore al lavoro è data dalla scuola professionale, la quale vuoi mettere in grado il giovane ad essa affidato di applicarsi con la massima competenza ad un'arte od un mestiere, e di dedicarsi al lavoro produttivo in condizione di idoneità, per svolgerlo con profitto, e secondo la legge economica del minimo mezzo.
Se questa scuola però non è animata da spirito cristiano, tende per la concretezza dei suoi insegnamenti e per le sue finalità produttive, alla materializzazione del pensiero, volgendolo a apprezzamenti puramente egoistici e utilitaristici del lavoro, germinando così e lo sfrenato desiderio di ricchezze terrene, e l'odio di classe.
Si deve quindi assolutamente dare alla scuola professionale un indirizzo cristiano, per smorzare nel cuore del giovane questa fiamma di egoismo, e per tenergli presente che non quaggiù, ma altrove l'attende la vera felicità e il premio.
Mirando a queste due elevate finalità, di migliorare economicamente e spiritualmente il popolo con un insegnamento, che mentre l'abilitasse a guadagnarsi un onorato pane, l'educasse ai principi cristiani di giustizia e d'amore: si accinsero i Rev. Fratelli delle Scuole Cristiane, sorretti nell'arduo compito da nobili personalità d'esemplare fede operosa, a dar vita a quella scuola d'arti e mestieri che Fra Leopoldo Maria di santa memoria, dalla sua cella ispirava e per la quale pregava, sperava e incitava i buoni.
Non dirò i sacrifici e gli ostacoli superati, per dar il primo soffio di vita a quest'opera; ne il profondo senso di riconoscente e riverente affetto che lega i Fratelli delle Scuole Cristiane e l'Unione del SS. Crocifisso, a quelli che la iniziarono e ne furono i più insigni benefattori.
Non ricorderò, l'umile ed indefesso lavoro che i Fratelli delle Scuole Cristiane coadiuvati da valenti insegnanti tecnici laici, a essa dedicano, poiché lo sviluppo che in questi tre anni di esistenza ha preso la scuola, è parola già troppo eloquente di per se stessa.
Esistono infatti oggi le prime tre classi di elettrotecnica e meccanica:
con 90 allievi nei corsi diurni,
93 allievi nei corsi serali.
Ogni anno trascorso ha segnato un aumento nel numero degli iscritti per i magnifici risultati che gli allievi stessi sentivano di riportare dall'insegnamento ricevuto.
Ma un punto nero oscura la letizia dei dirigenti, il domani.
Come dar vita ancora alle altre cinque classi, occorrenti per raggiungere gli otto anni di studio per ottenere il perfetto capotecnico?
I locali sono insufficienti, basti ricordare che il laboratorio falegnameria è nella sala delle proiezioni, che il terzo corso è in fondo a un corridoio.
Occorrono macchine per la lavorazione del ferro e del legno, gabinetti di fisica e macchine elettriche sperimentali, dinamo, motori, trasformatori, amperometri e una ridda di altri nomi tecnici che … spaventano al pensiero delle somme di denaro che richiedono e che pure sarà necessario trovare e spendere, se non si vuoi che l'opera resti mutilata.
Come proseguiranno e con quali mezzi finanziari, le attuali classi, quando si pensi che oltre alle spese di affitto, stipendi al corpo insegnanti, riscaldamento, illuminazione, ecc., si sono impiegate nel solo acquisto lime e piccoli attrezzi di rapidissimo consumo ben 1.800 lire nell'anno che volge al termine?
Una fiducia anima i dirigenti a continuare: la fiducia che la Provvidenza Divina troverà Essa i mezzi, inciterà i buoni, farà scaturire i benefattori che con l'appoggio morale all'istituzione, porteranno pure un valido appoggio finanziario.
Eminenza, Signoria Amici, La Vostra cortesia mi ha permesso di esporvi brevemente un programma da attuare, un lavoro eseguito, un'istituzione fiorente di risultati e di promesse.
Un'anima comune le vivifica, è quella che si compendia nel « Charitas Christi urget nos » che mosse un La Salle, un Cottorengo, un Don Bosco, un Fra Leopoldo all'azione.
Anima che fa fremere i cuori dinnanzi all'Umanità che piange, che ravviva le tiepide fedi, che fa combattere le sante pugne.
Anima, che rifiutando la gloria umana, sol volendo quella divina, sprona l'uomo su pel cammino aspro e silvestre della perfezione cristiana e traendolo dalla selva oscura di questa vita, lo solleva, sempre più in alto, in un possente anelito d'infinito e d'eterno, verso la luce, verso la Croce e verso Dio.
Clemente Morando