Il Crocifisso miracoloso di Vercelli |
B48-A1
Oggetto preziosissimo del Duomo, forse il più venerato dai Vercellesi è l'antico Crocifisso che dà il nome ad una delle Cappelle.
È di stile e lavorazione bizantina: diadema al capo, le braccia e la persona rigide; tunica ai lombi, e i piedi inchiodati alla larga Croce, mediante un sostegno.
La croce stessa è alta m 3,25 larga 2,40; tutta, come il Cristo, in preziosa foglia d'argento brunita dal tempo; fu donata dal Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza ( + 1476 ), per consiglio della moglie Bona di Savoia, al Beato Amedeo suo cognato ad espiazione di offese fattegli come indicano anche le figure visibili sul sostegno dei piedi.
La gran divozione che i Vercellesi hanno per esso si manifesta negli ex voto e specialmente nell'accorrere da lontani paesi, a migliaia, in occasione dello « scoprimento del Cristo » che con rito speciale si fa' la mattina di Pasqua; spesso il vasto Duomo è così rigurgitante che anche le cornici delle navate si stipano di grappoli umani imploranti la prima grazia.
Le funzioni con canti apposta, si continuano poi dal Capitolo al Crocifisso anche nelle domeniche successive fino alla Trinità.
Cristo: Albero di salvazione, Manna incorruttibile, Pane d'eternità, Vino d'esaltazione, Vite vera, immensa vendemmiata dall'amore, stroncata dall'odio, sempre rigermogliante, carica di grappoli, piena di tralci, dissetante il mondo.