La Croce al Monte dei Cappuccini |
B111-A7
« O Croce, tu che hai visti prostrati ai tuoi piedi i più grandi personaggi delle ere passate, accogli questa fiumana di gente che, mantenendo ferma la sua fede di fronte alle opposte tendenze religiose, si genuflette oggi riverente e riconoscente al cospetto della tua maestosa grandezza.
Dopo anni di oppressione morale e materiale, con fede ancora più profonda, ci siamo raccolti qui poiché ognuno ha da sciogliere un pegno di riconoscenza, un voto, una promessa a quella Croce che nei momenti più angosciosi, nelle circostanze più tragiche, allorquando nulla più poteva la potenza umana, ha invocata con tanto fervore! ».
No, non sono solo le donnette del popolo, non solo gli ordini religiosi, sentirono oggi il richiamo di Gesù Crocifisso, ma gli uomini, in buona parte reduci dalla prigionia o dai diversi fronti, hanno voluto più che mai onorare Colui che solo regna.
Il cielo con nuvole leggere e candide segnanti una vera linea di demarcazione tra la città e il Monte dei Cappuccini, la posizione stessa del luogo dove tutto è calmo e sereno, il podio accanto alla maestosa Croce che per la terza volta si è eretta quassù, formano un insieme più che mai suggestivo.
La radio portò la parola calda del predicatore lon tano dalla cerchia dei presenti, anche negli angoli più remoti dell'urbe giunse l'eco di questa celebrazione.
Non solo vecchi ed ammalati poterono seguire in tal modo in spirito quanto qui si svolgeva, ma forse anime tormentate, che ricordavano solo più vagamente resistenza di Dio, sono state richiamate da quella voce della verità, hanno magari meditate quelle frasi e chissà non abbiano stretto tra le mani un Crocifisso che da anni non volevano più vedere.
Solo ai piedi della « Croce » cadono le esteriorità, tutti siamo uguali poiché ognuno ha una più o meno pesante croce da portare.
Più uniti ci sentiamo però a Dio che primo fra tutti portò il legno espiatore.
La Croce si eleva alta sul monte e guarda alla città, guarda a coloro che presi dalla febbre del di vertimento non sentono la voce divina, guarda ai sofferenti che in essa trovano la forza di patire sia nel corpo che nello spirito, a tutti quelli che dimentichi dell'aldilà pensano solo al benessere materiale: a tutti guarda pietosa, a tutti benedice così come 20 secoli or sono dalla sommità del Golgota guardò al popolo dimentico di Cristo.
E come allora richiamerà alla realtà vera e sacrosanta tutti coloro che oggi vivono in quell'irrealtà tragica, fonte di tanti mali materiali e morali.
Carola Eugenia.