Fra Leopoldo Maria Musso

B115-A2

1922 - 27 Gennaio - 1947

- Il 27 gennaio scorso i Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata con amici e devoti di Fr. Leopoldo M. Musso nella Cappella - Santuario di N. S. del S. Cuore presso la chiesa di S. Tommaso, frettolosamente e quasi silenziosamente, hanno commemorato il venticinquennio della sua morte preziosa.

Tolte alcune parole del celebrante l'avvenimento si commemorò esclusivamente con preghiere, come tutti i 27 di ogni mese dell'anno.

- Però nell'animo di tutti era maturato il proposito di dare alla data memoranda la solennità che merita e di servirci di essa per attuare quanto è nel desiderio e nel voto di tutti gli ammiratori e devoti del santo Religioso.

Ed è giusto che questo periodico, a Lui così caro, che da Lui ebbe ispirazione e guida e che propaga la devozione al Crocifisso secondo i suoi insegnamenti, sia il primo ad iniziare quelle commemorazioni solenni, che sono per ora soltanto in programma, ma che si attueranno sicuramente in questo anno.

Anno giubilare per tutte le opere che direttamente o indirettamente sorsero dal suo spirito e vogliono vivere del suo spirito.

- A venticinque anni di distanza dalla sua morte Fr. Leopoldo ci appare già circonfuso di una luce che non teme più oscuramenti.

L'eroismo delle sue virtù, i doni straordinari a Lui concessi da Dio sono sotto l'esame della Chiesa: il processo di sua beatificazione fa il suo corso normale e mette sempre più in vista la grandezza dell'anima sua.

Le opere che fanno capo e Lui prosperano di una vita che non si può spiegare umanamente e vengono a confermare la verità dei suoi scritti, delle sue profezie.

Le grazie ordinarie e straordinarie che si ottengono per la sua intercessione ne rendono ancor più viva quella luce.

È la luce e lo splendore del Santi.

- Non poteva essere diversamente.

Egli non fondò le opere sulla forza del genio che non aveva, non sulla forza dell'oro che disprezzò, ma sulla fede e sull'amore di Gesù Crocifisso, fonte e fondamento di ogni grandezza e di ogni bellezza sovrannaturale.

Il Crocifisso fu fin da ragazzo il suo libro, il suo tesoro e divenne il suo Maestro, il suo Amico e il suo Ispiratore.

Fra Leopoldo nel giorno della Sua Professione Religiosa

Meditando su quel libro divino egli pervenne a sapienza altissima, tanto da diventare maestro e consigliere agli altri, impulsore continuo ad opere di apostolato.

In posizione umile, nascosta, quasi insignificante ( fu cuoco per tutta la vita ), noi oggi non possiamo che ammirare di quanta attività fu capace.

Egli non fu mai un trascinato da altri, ma un trascinatore di quanti lo avvicinarono, fossero pure per intelligenza e scienza a lui superiori.

Al suo contatto intelligenza e scienza umana cedevano al fascino che si sprigionava dalla parola semplice, ma viva, illuminata, chiara e sicura del Servo di Dio.

Lo attestano concordemente quanti ebbero il bene di avvicinarlo e di udirlo.

- E non era solo direzione di anime singole la sua parola.

Il suo zelo lo portava a operare nella società, per richiamare alla fede e all'amore di Dio tutti: a unire i buoni in un apostolato, in una crociata contro i nemici della Chiesa, del Papa, contro i bestemmiatori e profanatori, delle cose sante con lo scopo unico di convertirli.

Di qui la sua "Devozione al SS. Crocifisso" che per volere divino, a mezzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane, fece diffondere per tutto il mondo con esito che ha del miracoloso e con effetti sorprendenti di santificazione di anime e di conversioni di peccatori.

- E dalla devozione al Crocifisso, dietro le illuminazioni e istruzioni che si sprigionavano in lui dal medesimo ecco le sue spinte ad opere grandiose, che fecero tremare tanti in sull'inizio, perché non fiduciosi e sicuri come lui nell'aiuto sovrannaturale.

Non è fondatore dei Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata, e neppure della Casa di Carità di Arti e Mestieri, ma ne fu il precursore, il divinatore e sopratutto il sicuro propulsore.

Nessuno quanto lui ebbe il concetto chiaro e la visione sicura del loro avvenire.

Mai un momento di titubanza anche quando tutto pareva dovesse naufragare contro scogli che sembravano insormontabili.

Soffrì e non poco a causa di incomprensioni ed ebbe pure persecuzioni; ma la sua fermezza non crollò mai.

Oggi noi comprendiamo che la tranquillità e serenità dimostrata allora erano effetti di una sicurezza non basata su previsioni umane, bensì sulle promesse che egli aveva avuto dal suo Maestro, il Crocifisso.

- Oggi le sue opere cantano la sua gloria.

Dal cielo egli le vede prosperare e di là, meglio che sulla terra, meglio che dalla cucina di S. Tommaso le guida e le protegge.

Oggi non è più incompreso, oggi si ha fiducia illimitata in lui e anche quei piccoli dettagli di parole trionfano secondo il suo volere, perché si è capito che non era la parola che stava a cuore a lui, ma il significato, lo spirito e perché così gli aveva rivelato il Crocifisso.

- In quest'anno che ricorda il venticinquennio della sua morte siamo sicuri che il Servo di Dio avrà altra gloria.

Il suo corpo che riposa nel sepolcro comune dei Frati Minori al Camposanto generale verrà trasportato a S. Tommaso e posto nella Cappella - Santuario di N. Signora del S. Cuore.

È quello il suo posto, perché è là che egli passò le ore più belle delle sue giornate terrene, là dove ebbe visioni e doni straordinari per sé e per quelli che si raccomandavano alle sue preghiere.

La Madre di Dio, che se lo era eletto suo "Segretario ", lo colmò di delicatezze più che materne, fino ad aprirgli la porta perché potesse portarsi al suo santuario e restare in conversazione con Lei e il suo Divin Figlio.

Quella artistica, bellissima Cappella, che lo vide per venti anni ogni sera e ogni mattino prostrato dinnanzi all'altare è giusto che ne conservi le spoglie benedette in attesa di una glorificazione solenne, da tutti auspicata, ardentemente desiderata, ma che solo la Chiesa gli può concedere.

F. Maccono

Vergine Santa, dammi che chiuda gli orecchi al rumore del mondo e mi diletti dell'armonia dolcissima della preghiera e della solitudine.

Ti benedico, o madre sapientissima.

Fra Leopoldo