Una scuola - tipo per operai

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I grandi programmi sociali portano in ogni loro parte - come i motori che escono dalle fabbriche - un contrassegno che li distingue e ne assicura l'autenticità e la durata nel tempo.

Al principio del secolo scorso, in Inghilterra, il Lancaster fondava le sue scuole per i fanciulli operai.

In quel tempo, contro ad ogni norma di umanità, numerosi bambini di cinque o sei anni venivano presi in appalto dalle industrie come lavoratori e crescevano nella più completa ignoranza!

Nelle sue scuole, il Lancaster, sulle orme del Bell, spinse la sua filantropia fino ad ideare un nuovo sistema di istruzione: il sistema « monitoriale », per cui i bambini più piccoli venivano affidati alle cure dei più anziani.

Oggi si può dire che non vi è più industriale a cui non stia a cuore l'istruzione operaia e non vi è più scuola in cui non si applichi, in tanto o in poco, il sistema dei « monitori ».

Ancora del secolo XIX, S. Giovanni Bosco realizzava a Torino, sotto una modesta tettoia, il primo oratorio festivo e così dava vita … all'antenato delle « Città dei ragazzi » per la rieducazione dei figli della strada secondo un metodo che, nel segno dell'amore paterno, porta in ogni sua parte il monito: « prevenire vale più che reprimere ».

Gli esempi potrebbero moltiplicarsi: troppo lungo sarebbe ricordare le attività laiche e religiose per l'educazione del popolo, che già - ricche dell'esperienza di secoli - hanno trovato un nuovo incremento nel tempo delle riforme sociali; ma, fra le novità, fra le ultime iniziative che soddisfano all'istanza delle più recenti esigenze sociali, poniamo la « Casa di Carità Arti e Mestieri » la cui nuova sede, per l'istruzione e la formazione degli operai, sta sorgendo a Torino in Borgo Vittoria ( Via Orvieto ) ampliando l'istituzione già esistente da più di vent'anni nella Barriera di Milano ( Via Feletto ).

Il segno distintivo e, insieme, ciò che ne fa il tipo d'ogni scuola per operai è lo spirito di cooperazione, che si realizza nell'insegnamento che un gruppo di catechisti e di tecnici imparte annualmente ad un migliaio di operai di tutte le tendenze politiche e sociali.

Nel nome della « carità » ( charitas, amore ), l'intesa è perfetta: l'operaio frequenta gratuitamente le lezioni e le esercitazioni pratiche in una attrezzata officina e vi impara, con le formule della chimica e della matematica, quella che è la sovrana delle formule: « Acquista la coscienza dei tuoi doveri cristiani e civili, non meno che dei tuoi diritti. »

Gli effetti salutari di tale intesa, oltre che nel progresso tecnico raggiunto dagli allievi, si riscontra nell'accordo in cui operai provenienti da situazioni così diverse ( vi sono anche, nelle ore diurne, i corsi per disoccupati, istituiti dal Governo per mezzo dell'I.N.A.P.L.I. ) vivono nelle medesime aule e collaborano al medesimo fine.

Già in altre scuole operaie chiedono programmi e direttive alla scuola di Via Feletto.

L'ora della Cristianità è suonata anche in questo importante settore del rinnovamento civile: non diciamo più « la Casa », ma » le Case » di Carità Arti e Mestieri.

Come, nei decenni passati, era vanto dell'autentica nobiltà ( B. Ricasoli, G. di Barolo, C. A. Jocteau, ecc. ) aiutare le iniziative sociali che la coscienza del popolo esprimeva; così sarà merito soprattutto degli Industriali incoraggiare questo programma di istruzione popolare, la cui esigenza è profondamente sentita nel Paese e in particolar modo nella nostra città industriale.

Prof. Mario Sancipriano