Sollecitudini e norme salutari

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Riportiamo su queste colonne, augurando che si diffondano quanto è possibile, come saggio ammaestramento e sicuro conforto, nell'ambiente operaio, alcuni passi del discorso tenuto dal Santo Padre Pio XII all'imponente Congresso delle AGLI in Roma il 29 giugno u. s.

" Consideriamo le cose praticamente e con piena sincerità.

Dappertutto si nota un senso di malessere e di malcontento: il lavoratore non è soddisfatto della sua sorte e di quella della sua famiglia; egli afferma che i suoi guadagni non sono proporzionati ai suoi bisogni, Niuno più della Chiesa ha sostenuto e difende le richieste giuste del lavoratore.

Ma tale asserita sproporzione e insufficienza è sempre e unicamente dovuta alla modicità del guadagno?

L'accrescimento dei bisogni non vi entra per nulla?

Senza dubbio, vi sono necessità che debbono essere urgentemente soddisfatte: gli alimenti, il vestito, l'abitazione, l'educazione dei figli, il sano ristoro per l'anima e per il corpo.

Ma Noi intendiamo di alludere a quelle altre esigenze, le quali dimostrano come la moderna anticristiana bramosia smodata del piacere e la spensierataggine tendono a penetrare anche nel mondo operaio.

Le ardue condizioni economiche del tempo di guerra fecero perdere fino la possibilità del risparmio, ma anche oggidì non se ne ha più il senso e l'idea. "

" Importante è senza alcun dubbio l'altezza dello stipendio o del salario, che il padre di famiglia, e forse anche i figli più grandi, ogni mese od ogni settimana portano a casa; anche più importante è la comune cura di impiegarlo saggiamente per i veri bisogni della famiglia. "

" In realtà, lo stipendio o il Salario non sono l'unica ricchezza del focolare domestico.

Le cognizioni acquistate nella scuola e quelle riguardanti il proprio ufficio, arte o mestiere, la salute fisica, il benessere della madre e del bambino, una abitazione sana e linda, concorrono altresì ad abbellire ed allietare la casa con grande vantaggio dell'unione e dell'affetto mutuo fra i membri della famiglia. "

" Ma per non venir meno, lungo la via, per infiammare i cuori e specialmente per guadagnare la gioventù alla vostra causa, voi dovete avere sempre dinanzi agli occhi l'alto fine, a cui ha da tendere il vostro movimento: vale a dire la formazione di lavoratori veramente cristiani che, egualmente eccellenti per capacità nell'esercizio della loro arte e per coscienziosità religiosa, sappiano mettere in armonia la ferma tutela dei loro interessi economici col più stretto senso di giustizia e col sincero proposito di collaborare con le altre classi della società ai rinnovamento cristiano di tutta la vita sociale. "

Ci piace constatare come, nella parola sapiente e autorevole del Padre comune anche le direttive e il programma della Casa di Carità Arti e Mestieri si accordino e trovino motivo di nuove e pia sicure affermazioni.

E mentre detto Istituto procede nel suo sviluppo e tende ad accogliere lavoratori in numero sempre più rilevante, certo di compiere opera salutare, verso i medesimi e, di riflesso, verso la classe industriale e la nazione, è nei voti di chi ne comprende tutta l'importanza, che da parte di facoltosi e di capi-industria sia favorito, appoggiato, aiutato a raggiungere i comuni ideali, traducendo in atto i veri principi di solidarietà tra quelli che danno e quelli che ricevono, fondamento delle fraterne intese e delle pacifiche convivenze civili.

P. S.