San Giovanni Battista de La Salle |
B133-A1
San Giovanni Battista de La Salle nacque a Reims nel 1651
Cresciuto fra le lusinghe di una vita che non aveva che sogni per il giovane patrizio dall'animo promesso a tutte le fortune; primogenito di un'antica famiglia cospicua per nobiltà e censo non meno che per gloria di antenati e larghezza di aderenze; a sedici anni canonico della metropolitana di Reims, vivaio di vescovi, e di porporati, condusse i suoi studi all'Università locale e poi alla Sorbona di Parigi, alunno di quel celebre seminario di S. Sulpizio che tanta schiera di uomini insigni per talento e virtù diede alla patria.
Brillava sulla Francia e sull'Europa la gran luce del Re Sole, tra lampi di gloria militare e splendori di arti e di lettere; ma nel cuore dei popoli già fermentavano germi di una profonda trasformazione spirituale e sociale, che lentamente lo preparavano a tutte le esperienze e a tutte le conquiste dell'età moderna.
Anche nel clero era tutto un moto di rinnovamento: dalla gloriosa scuola mistica che ebbe a maestri le austere figure di Bérulle, De Condren, Olier, il cui spirito era trascorso puro e generoso nel seminario salpiziano, a tutto il clero di Francia che usciva rinnovato dai seminari appena costituiti, sensibile ai nuovi bisogni del popolo nell'insensibilità cieca delle sfere ufficiali.
Problema fondamentale fra tutti e di una urgenza senza pari quello della scuola popolare, incompreso ancora per molti anni dai rappresentanti del libero pensiero; ma la cui soluzione appassionava tutta una schiera di grandi anime sacerdotali da S. Pietro Fourier a S. Vincenzo de Paoli, da Olier a Bourdoise, da Démia a Barré.
A Reims un antico alunno di S. Sulpizio, il Can. Roland, fondatore di una congregazione femminile per la educazione delle fanciulle povere, doveva essere l'iniziatore del La Salle al problema dell'educazione popolare.
Il quale La Salle non aveva ancora ventott'anni quando, già orfano di padre e madre e tutore dei suoi fratelli, restava per una seconda volta orfano con la morte del Roland, e doveva dopo non molto assumere una tutela ancor più onerosa: la tutela dei nuovi maestri delle scuole di carità ai quali provvidenziali circostanze l'avevano accostato.
Il problema gli si affaccia così con ben altra evidenza che prima: a poco a poco è al centro dei suoi pensieri, è tutto il suo pensiero.
I maestri sono accolti nella sua casa patrizia ove trovano il materiale e il pane spirituale di cui avevano ancor maggior bisogno, mentre si allentano i legami che stringono il gentiluomo ai parenti, al mondo e alle promesse del suo passato.
Poi sopraggiunge la crisi e lo sconforto nei discepoli: il La Salle compra allora con gli estremi sacrifici il diritto di dare alla Francia la nuova scuola del popolo: rinunzia al canonicato e distribuisce in pane durante la carestia tutti i suoi beni.
A Reims e nella Sciampagna le scuole si moltiplicano; poi a Parigi dove, la incomprensione che è l'eredità dei pionieri, e l'ostilità irriducibile dei maestri stipendiati delle piccole scuole lo inseguono in tutte le sue iniziative.
Crollano opere innalzate e cementate con lunghi sacrifici, ma altre nuove fioriscono sotto la mano infaticata del Fondatore: collegi di insegnamento secondario moderno, che sono una novità nel campo della pedagogia, scuole industriali, scuole professionali festive per adulti, opere di assistenza e di rieducazione dei carcerati.
L'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane iniziato a Reims, provvede, attraverso il suo Noviziato e alla complessa attrezzatura dei suoi organi, ad assicurare alla scuola sempre nuovi maestri.
Ma questi non sono sufficienti all'immensità ed all'urgenza del bisogno, ed ecco sorgere le scuole Normali per maestri laici, opera tra le più care al La Salle, perseguita attraverso le più severe difficoltà, risollevata incessantemente dalle sue rovine con un'ostinazione superiore a tutte le ostilità, consegnata infine come uno degli scopi più precisi ed essenziali all'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Grande merito del La Salle, l'istituzione delle scuole Normali per maestri laici che furono le prime in ordine di tempo fra le istituzioni degne di tal nome e indirizzate a questo esclusivo scopo.
Il che rivela ancora nel Nostro la tempra innata del creatore, del fondatore, l'animo aperto a tutte le conquiste, con lucida visione di tutti i bisogni.
Lucida visione essenzialmente del problema della scuola primaria che non poteva essere affrontato in pieno con la sola creazione di nuove scuole, ma che richiedeva più ancora la soluzione del problema del maestro il quale era fino allora digiuno di ogni iniziazione al suo difficile compito.
Problema quindi di preparazione del maestro nuovo, che fu il centro ideale delle preoccupazioni e delle fatiche del La Salle.
A ciò Egli provvide in duplice maniera: con la fondazione dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, il cui scopo è di dare alla scuola maestri religiosi, e con la creazione delle scuole Normali mediante le quali il suo Istituto deve provvedere alla scuola maestri laici.
Audace concezione anche quella dell'Istituto dei " Fratelli ": nuova nel suo genere, di una modernità che è caratteristica in tutta l'opera del Nostro.
I " Fratelli " religiosi con voti, regole e superiori, non possono essere sacerdoti perché tutta la loro attività dev'essere esclusivamente consacrata alla scuola.
La doppia rinuncia alle lusinghe del mondo e alle aspirazioni del sacerdozio cattolico, saranno il prezzo con il quale i " Fratelli " acquisteranno il diritto di dedicarsi all'educazione dei fanciulli.
Sul modello dei " Fratelli " e con Regole desunte dalla loro, molti Istituti sorgeranno nel corso di questi due secoli e mezzo: segno della saggezza dell'idea lasalliana.
La vasta esperienza pedagogica maturata nella diuturna fatica della scuola nelle aule serene affollate di fanciulli, illuminata da una profonda conoscenza dell'animo infantile, sorretta da tutto quanto è nell'incomparabile tesoro dello spirito e della tradizione cattolica, dà i suoi frutti migliori in quello che fu il più insigne monumento della pedagogia lasalliana: la " Conduite des Ecoles Chrétiennes ".
Con essa il La Salle consegna alla Francia all'inizio del XVIII secolo la scuola primaria moderna ricca di tutte le sue essenziali e inalienabili conquiste, molte delle quali merito precipuo del nostro Santo: la lingua materna base dell'insegnamento, soppresso l'uso prima universale di cominciare dal latino, la divisione degli alunni per classi, la netta definizione del programma di studio primario, il metodo simultaneo, sostituito al lento e sterile metodo individuale, la gratuità scolastica, l'uso dei principali espedienti intuitivi, di cui continuiamo a servirci.
" Conduite " e " Meditazioni " rappresentano il fiore della produzione letteraria del de La Salle ad uso dei maestri.
Per gli alunni compose tutta una serie di manuali, dal sillabario in lingua materna a libri vari di lettura ed istruzione, che restarono in uso sin quasi alla fine del secolo scorso e le cui stampe ammontano a molte migliaia.
La biblioteca nazionale di Parigi conserva non meno di un centinaio di esemplari di edizioni e ristampe differenti delle lasalliane " Regole di urbanità cristiana " ed oltre duecentoventi dei " Doveri d'un cristiano " opere tirate spesso in più di diecimila esemplari alla volta.
San Giovanni Battista de La Salle morì a Rouen nel 1719 lasciando in 27 case 274 Fratelli.
Oggi sono " circa 20.000 tra Fratelli e giovani che si preparano a divenirlo, con 350.000 alunni.
Il Santo vive nei suoi discepoli e nelle loro scuole, ma vive pure in tutte le scuole del mondo che molto gli devono.
Fr. Dante S. C.
Direttore del Collegio S. Giuseppe - Torino