Santità di S. Giovanni Battista de La Salle |
B133-A2
Il de La Balle fu certamente un grande Pedagogista e Benefattore dell'umanità; ma sopratutto fu un Santo.
Anzi, solo perché Santo - e cioè eroicamente fedele agli inviti della grazia - divenne guida della gioventù e mecenate del popolo.
Interessa quindi sommamente conoscere un po' da vicino questa Santità, che è la principale ragione della sua grandezza.
Vorrei dire che questo uomo di Dio, così poco originale nei suoi atteggiamenti quotidiani e nelle sue parole, così " effacé " nell'immagine un po' astratta che ce ne lasciarono i biografi, è invece originalissimo nella sua santità.
Una santità, da una parte scoraggiante e dall'altra incoraggiantissima.
Scoraggiante per tutti i romantici della santità; per quei che la considerano soprattutto come una spettacolosa avventura da correre, come il gran mezzo per le più stupefacenti affermazioni.
Non c'è proprio nulla nel de La Salle che sia per il loro gusto: avventure, quasi nessuna nella sua vita così metodica e seria; e, quanto a spirito avventuroso nel senso donchisciottesco della parola, proprio neppure un briciolo per quanto piccolo.
E non solo in ciò che dipendeva dalle sue scelte personali; ma anche nel trattamento che gli fece il Signore.
Non c'è " colpo di folgore " che lo butti giù da cavallo, così come non è evidente il suo passaggio purificatore attraverso la " notte oscura ", prima delle divine illuminazioni; non c'è un forte contrasto neppure tra un periodo di tiepidezza che faccia da ombra e dia risalto al periodo di maggior fulgore, ma un crescere costante come dall'alba al meriggio d'un giorno normale; non ci sono illustrazioni subitanee, né profezie, né quasi miracoli ( per la sua canonizzazione si fu ben lieti di profittare della dispensa di un miracolo, che poté essergli accordato come Fondatore ).
Ci sono, sì, le macerazioni ch'egli non si misurava davvero; ma non scaricatesi addosso sul pulpito a commozione di tutto, un popolo, bensì occultate con tanta discrezione che ce le rivelarono sopratutto gli strumenti di penitenza ancora oggi testimonianti per lui.
E non c'è neppure la formula brillante, che riassuma la sua santità: né " piccola via ", né " amore puro ", né altra " paroletta breve ", o alata che solletichi il cuore e la fantasia.
Decisamente una santità così seria che scoraggisce chiunque si lasci sedurre soprattutto dal brillio dell'aureola che adorna il capo agli atleti di Cristo ufficialmente riconosciuti.
E, d'altra parte, proprio per questo, santità incoraggiante quant'altra mai.
Non tutti nascono geniali, non tutti sono poeti, non tutti si sentono mistici, non tutti hanno naturale stoffa di eroismo nei loro impulsi irrefrenabili …
La santità del de La Salle è tutta fatta di ragione e di fede; come dire di buon senso comune e di docile abbandono agli insegnamenti dell'autorità costituita in terra da Cristo per guidare al Cielo.
E il buon senso è dono largamente diffuso; e l'Autorità della Chiesa è a facile servizio di tutte le buone volontà.
Non si tratta dunque di essere i privilegiati della natura nell'impeto irruente del sentimento come Agostino o nell'intraprendenza audace della Cabrini; nella Comunione alla natura alla poesia e all'arte di S. Francesco d'Assisi, o nella simpatia affascinante di Don Bosco …
Buon senso e docilità sono alla portata della maggior parte degli uomini.
Però - ecco il però - anche in questo campo, bisogna saper camminare decisi fino all'eroismo.
Così ha fatto il de La Salle. Ha cominciato ad occuparsi di maestri e di scuole: è ragionevole che non li abbandoni …
Ma egli andrà fino ad invitare i maestri alla propria mensa, a portare la scuola nella propria casa e farla lui al posto loro.
Raccomanda la fiducia nella Provvidenza: è ragionevole che mostri di averla egli pure.
Ma egli andrà fino alla distribuzione di tutti i suoi beni in elemosina e alla rinuncia della prebenda canonicale!
L'Autorità ecclesiastica parla a nome di Cristo: ed egli Io crederà anche quando il Confessore gli indica una via da lui mai sognata di percorrere; anche quando l'Arcivescovo di Reims gli dà del matto, quello di Parigi lo depone dal Superiorato e quello di Rouen lo priva, quasi morente, del potere di confessare; anche quando, per stare col Papa della bolla " Unigenitus ", si vedrà proscritto e abbandonato dai sostenitori delle sue opere apostoliche.
Santità della ragione e della fede, diciamo pure del buon senso e dell'obbedienza alla Chiesa: è tremendamente seria, semplice, confusa con l'umile quotidiana fatica questa forma di santità senza formula, che non sia forse quella da lui lasciata ai suoi figlioli perché non si facessero mai sedurre dal luccichio di altre formule fascinose e pericolose.
Eccola: " Non fate distinzione fra le occupazioni del vostro stato e l'affare della vostra salvezza e perfezione ( santità ).
Siate ben certi che non procurerete mai meglio la vostra salvezza e non acquisterete mai tanta perfezione ( santità ), che compiendo bene i doveri del vostro stato, purché lo facciate in vista del volere divino ". ( Raccolta di trattatelli spirituali ).
Che botta ai sognatori! Ma che utile spinta alle anime desiderose di compiere bene il loro dovere!
Fr. Leone di Maria S. C.
Postulatore Generale