Fra Leopoldo M. Musso e i Fratelli

B133-A10

È oltremodo interessante ed istruttivo l'esame del contributo recato da fra Leopoldo M. Musso ofm. per la nascita dell'Unione Catechisti e per la fondazione dell'Opera denominata Casa di Carità Arti e Mestieri.

Ne deriverà chiara la funzione esercitata dal santo Frate nelle sue relazioni con i Fratelli delle Scuole Cristiane.

In tale intento occorre rifarci alla sorgente, cioè a quel documento fondamentale che è la vita di Fra Leopoldo scritta dal Fratel Teodoreto S. C.

1. - La Divozione a Gesù Crocifisso

La prima allusione, che da fra Leopoldo, inconsapevolmente, viene fatta ai Fratelli, è del 1906 e si riferisce alla Divozione a Gesù Crocifisso.

Il Frate chiede aiuti al Signore per diffondere la preghiera alle cinque piaghe divine.

Ecco la frase annotata il 10 settembre 1906 nel Diario del Servo di Dio: « … Non mancheranno anime buone che mi amano e che verranno in tuo aiuto.

Sappi, caro figlio, che ho dei fratelli laici che mi vogliono molto bene.

Se tu sapessi quanto io li amo! »1

C'è da meditarci su, non senza stupore.

Il primo accenno non è rivolto ad un solo Fratello, ma a tutta quanta la Comunità lasalliana.

E non s'incentra in un'Opera o in un Ordine, ma nel pensiero adoratore dellaPassione espressa dal supremo Sacrificio: la Crocifissione.

È un penitente, che per ispirazione, allora non compresa ed appena intravista poi, tende la mano all'Istituto fondato da quel gran penitente che fu San Giovanni Battista de La Salle.

Per la Comunità lasalliana risponde un Fratello: non unico, ma primo in ordine di tempo.

Questo Fratello, di tutte le pratiche di pietà indicate dal Santo Fondatore, manifesta una predilezione particolare per quelle della penitenza, secondo la pagina dei Trattatelli che reca il titolo Professione del Penitente « ad onore e in unione di Nostro Signore Gesù Cristo … vittima, cioè Crocifisso.

Nell'agosto del 1906, dopo la Porziuncola, probabilmente il 4, inizia il periodo del Secondo Noviziato, di tre mesi, a Lembecq-les-Halles, nel Belgio.

Nel settembre ascolta una conferenza del vice-direttore, il Fratel Anaclétus, sulla Associazione di San Benedetto Labre, fondata dal Fratel Esupérien, Assistente e morto in concetto di santità: associazione che ha per scopo la vita cristiana intensa dei laici nel mondo, i ritiri mensili e la partecipazione alle adorazioni eucaristiche - notturne.

Tale conferenza fa nascere in cuore a quel Fratello l'idea di fondare un'associazione di laici per la loro santificazione nel mondo e per l'apostolato catechistico.2

La concomitanza è singolare. Il 10 settembre 1906 il Frate scrive la frase rivolta a tutti i Fratelli.

Nello stesso settembre ( il giorno preciso non si sa, ma forse si può ancora ricostruire ) si accende in un Fratello delle Scuole Cristiane l'idea di una nuova associazione laica.

Il Frate ed il Fratello non si conoscono per niente.

Il moto, me lo si lasci dire, il gran movimento viene dunque impresso dalla Divozione a Gesù Crocifisso.

2. - La nascita dell'Unione

Il primo riferimento ad un Ordine si trova nel Diario di fra Leopoldo alla data del 29 agosto 1908, alle ore 4,30, mentre il Servo di Dio è intento alla pia pratica della Divozione.

Eccolo testualmente: « L'Ordine che sorgerà, sia coltivato prima di tutto colla pietà, colla reciproca assistenza e umiltà, colla attività e modestia e grande carità fraterna: in unione con Gesù Crocifisso portare la Croce con gaudio ».

Nel testo del Fratel Teodoreto codesto riferimento è seguito da questo commento: « Questo scritto rimase sempre misterioso per Fra Leopoldo, che non vedeva come potesse sorgere un Ordine religioso dalla Divozione a Gesù Crocifisso, che egli, umile cuoco, praticava e diffondeva.

Perciò non lo faceva conoscere e non ne parlava che in modo assai velato ».3

È soltanto tre anni dopo, che il Fratello sente per la prima volta parlare del Frate: esattamente ai primi del novembre 1911.

Il loro primo incontro avviene il 25 ottobre 1912.

E soltanto il 23 aprile 1913 il Fratello mette al corrente il Frate dell'idea che gli era nata in cuore a Lembecq-les-HaIles, circa sette anni prima.

Il Fratello aveva segretamente maturato in sé fin allora il suo disegno, senza cercare mai di tradurlo in atto.

Si era persino astenuto dal formare un primo nucleo di associati, nel dubbio che accadesse alla sua associazione ciò che era accaduto ad altra, sorta con intento sportivo, diretta da un insigne Confratello e sciolta poi per varie cause, nonostante i magnifici successi ottenuti.4

Il 23 aprile 1913 il Fratello espone dunque al Frate il proprio progetto per essere illuminato sulla via da seguirsi.

Ed ecco la risposta, segnata lo stesso giorno, ore 21, nel Diario del Servo di Dio : « faccia ( il Fratello ) ciò che ha nella mente ».

Soltanto allora viene raccolto il primo gruppo di giovani, ancora ben lontano dal rivestire il carattere di un Ordine religioso.

E come in questo inizio primo di vita dell'Unione, il Frate continuerà sempre a confortare con le sue risposte ispirate le domande prudenti del Fondatore.

Il quale, solo, esprime volontà ed iniziativa di fondazione.

3. - L'Opera della Casa di Carità Arti e Mestieri

Per quest'Opera entra in campo un altro Fratello.

Il quale viene mandato il 13 marzo 1919 a Torino per dirigervi un istituto scolastico lasalliano ed ha in animo di fondare una Scuola professionale sul tipo di quelle che in Francia e nel Belgio sono condotte da suoi Confratelli.

La prima adunanza indetta con tale fine è del 18 maggio 1919.

E la prima allusione che fra Leopoldo fa a quell'iniziativa - senza esserne affatto al corrente - è del 24 novembre 1919 : " Per salvare le anime, per formare nuove generazioni si deve aprire una Casa di Carità per fare imparare ai giovani Arti e Mestieri "5

Il Servo di Dio stava incominciando l'adorazione alla piaga della mano sinistra, con quella preghiera di " grazia per i poveri peccatori e per i moribondi, specialmente per quelli che non vogliono riconciliarsi con Gesù Crocifisso.

( Codesta constatazione costituisce un'altra singolarità preziosa, che non può essere commentata qui, perché ne soffrirebbe la chiara successione logica del pensiero informatore di quest'articolo ).

Per quanto riguarda quest'Opera, il Frate, venutone a conoscenza, si comporta come per l'Unione: si limita a rispondere alle domande che gli vengono formulate.

Ma quando il progetto incespica e minaccia di naufragare a causa della sua nobile, perfetta denominazione, il Frate passa dall'atteggiamento passivo d'interrogato a quello attivo di orientatore, esprimendo così una sua volontà propria e precisa: che gli è martirio.

Elemento, codesto, che ci presenta fra Leopoldo come effettivo partecipe alla fondazione della Casa di Carità Arti e Mestieri, condotta poi a felice e fedele compimento dall'Unione Catechisti.

4. - La via e la meta

Fra Leopoldo M. Musso ofm. è - se posso valermi di un'espressione usata negli ambienti d'affari - il consulente dei Fratelli sia per la nascita e lo sviluppo dell'Unione Catechisti che per il trapianto della Casa di Carità Arti e Mestieri.

Cattolico, nel senso pieno, perfetto del termine, egli è ispiratamente guidato a gettare ponti di contatto con un'altra grande Comunità religiosa: l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Come a dire che ogni compagine religiosa non deve ignorare le altre, ma anzi camminare di conserva, fianco a fianco, come in un sol corpo, e collaborare disinteressatamente per sé e nell'unico, supremo interesse di Dio, quando le vicende aprano a ciò le porte indicando il dove e il come.

Così avviene che fra Leopoldo offre non ai Minori, ma ai Fratelli, in proprietà riservata, il suo capolavoro: la Divozione a Gesù Crocifisso.

Ed assistendo il Fondatore dell'Unione Catechisti, la sua funzione non si circoscrive alla relazione con quest'ultimo, ma si esercita al di là, investendo tutta quanta la Comunità lasalliana col concorso, ispirato da Dio, ed « inteso a imprimere moto a quell'Istituto Secolare, che è proiezione ed estensione dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nel vincolo di parentela che intercorre tra figlio e nipote del Santo di Reims.

Nella comune, compromessa pratica della Divozione a Gesù Crocifisso, che è impulso determinante l'Ordine nuovo e la nuova Opera, i Fratelli manifestano volontà e azione: il Frate, consenso e conferma.

I Fratelli camminano: il Frate guarda.

I Fratelli si vedono inconsapevolmente trasformare sotto gli occhi un disegno, che assume proporzioni sempre più gigantesche e contorni sempre più chiari.

Il Frate, senza comprendere, mostra il disegno totalmente delineato, compiuto.

I Fratelli sono la via e l'ora. Il Frate è la meta.

È voce e conforto, richiamo e orientamento d'Eterno.

G. Gaetano di Sales

Allievi al lavoro ( Casa di Carità Arti e Mestieri, Torino ).


1 Fr. Teodoreto S.,C., Fra Leopoldo, Casa Editrice A. & C., pagine 132-133: esaurito.

2 Queste notizie sono state precisate dal Fratello delle Scuole Cristiane, su richiesta dell'autore di questo articolo, che le ha notate su dettatura.

3 Op. cit. pagine 272-273.

4 Anche queste notizie sono state comunicate dal Fondatore allo scrivente.

5 Op. cit,: pagine 179 e seguenti.