Alle origini della " Divozione " |
B144-A2
Chiedo venia. Sono costretto a scrivere queste pagine in prima persona.
Poiché si tratta di una testimonianza su indagini condotte da me circa la « Divozione a Gesù Crocifisso », non tanto come testo in sé quanto piuttosto come diffusione di quel testo.
Me ne auguro quest'effetto: che dubbi, perplessità, incertezze di molti, ed anche indifferenza ed apatia di qualcuno sulla « Divozione », siano smossi e superati.
O almeno lo possano essere più agevolmente.
Poiché a me par proprio che da quanto sto per esporre, si debba dedurre una conferma esplicita, inconfutabile, perentoria che Iddio ha chiaramente indicato e fornito i mezzi atti a far vivere, dilatata nel mondo, quella preghiera.
Fra Leopoldo ce ne diede il testo in lettera.
Il Frate! Teodoreto ce ne diede il testo in vita.
Per primo. Facendolo vivere cioè, da quel grande educatore lasalliano che fu, nei migliori allievi, ed ex allievi poi.
La « Divozione » è concisa norma di vita cristiana.
Completa: nella sua espressione più alta, più estesa, più profonda.
Si adora, si ringrazia, si geme, si ripara.
In questo respiro, pieno, di spirito, si prega per il bene di ciascuno e di tutti.
In quest'ordine di pietà, la preghiera non può non essere gradita ed accolta.
Si è dunque corredentori ed intercessori.
Piccoli fin che si vuole. Ma effettivamente tali.
Sull'esempio di Maria Corredentrice e Mediatrice.
È un esercito incruento in moto.
È un movimento di pace.
Nel nome di Dio.
Ho sempre osservato che alle vicende intese alla sua maggior gloria Iddio appone un inconfondibile suggello, fatto di coincidenze e di concomitanze che non si possono in alcun modo inferire a disegno preconcetto di uomini: di coloro cioè che di quelle vicende sono i protagonisti, spesso sconosciuti l'uno all'altro.
Questa indagine fu mossa da codesta osservazione.
A pagina 119 della vita di Fra Leopoldo scritta dal Fratel Teodoreto si legge: « Nella primavera del 1913 pensai di approfittare dell'intimità che avevo con Fra Leopoldo per esporgli un'idea che ebbi fin dal 1906 al Secondo Noviziato, quella cioè di formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, come quelle organizzate dai miei Confratelli a Parigi, a Madrid, a Lione ».
Ancora, ivi, a pagina 44: « Narra Fra Leopoldo: il giorno due agosto 1906, festa della Madonna degli Angeli, Gesù mi fece intendere: « Si faccia divotamente l'Adorazione, come nel Venerdì Santo, e molte grazie e favori concederò a tutti quelli che in grazia di Dio si prostreranno ad adorarmi.
Il Servo di Dio comprese che tali comunicazioni interiori erano l'inizio di qualche cosa di grande e perciò, seguendo l'impulso della sua fede e del suo amore per la Santa Chiesa, scrisse subito nel Diario: « Il mio pensiero, il mio sguardo primo è rivolto a Roma: pregai con tutto l'affetto dell'anima mia e dissi a Gesù: Dolcissimo Gesù, volgi il tuo sguardo pietoso, consola, difendi il nostro Santo Padre il Papa, il tuo Vicario in terra, dai nemici suoi, in questi tempi di empietà tanto amareggiato: da la pace alla tua Chiesa; per la tua misericordia concedile giorni di prosperità ed il ritorno dei fratelli erranti ».
Infine, sempre ivi, a pagina 117: « Un giorno, ( 10 settembre 1906 ), mentre Fra Leopoldo pregava Gesù Crocifisso, udì queste parole: « Sei tu che devi spingere questo e quello per propagare questa Divozione.
Non mancheranno anime buone che mi amano e verranno in tuo aiuto.
Sappi, caro figlio, che ho dei fratelli laici che mi vogliono molto bene.
Se tu sapessi quanto io li amo! ».
Dal raccostamento di cedesti brani emerge che:
1. Nel 1906 il Fratel Teodoreto concepisce l'idea di fondare quell'associazione di giovani che si chiamerà poi Unione Catechisti del S.S. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
È indicato l'anno in cui gliene viene l'idea: non il mese né il giorno.
2. Nel 1906 Fra Leopoldo, nel suo Diario, da notizia di una comunicazione interiore con Gesù Crocifisso ( la prima di una lunga serie, continuata fino al 1921, cioè quasi fino alla morte del Servo di Dio ) e comprende che questo avvenimento segna l'inizio di qualche cosa di grande.
Se ne conosce non solo l'anno, ma il mese ( agosto ) ed il giorno ( due ): festa della Madonna degli Angeli, il Perdono d'Assisi.
3. Nel 1906 Fra Leopoldo chiede come potrà mai diffondere nel mondo la Divozione, lui così oscuro ed inetto, e si sente rispondere dal Crocifisso che a prestar man forte ci saranno dei fratelli laici che L'amano e sono da Lui riamati.
Anche di questa comunicazione si conosce non solo l'anno, ma il mese ( settembre ) ed il giorno ( dieci ).
La casa di Lembeek-lez-HaI ( Belgio ), dove il Fratel Teodoreto fece il Secondo Noviziato nel 1906.
Dunque, dal raccostamento di cedesti brani, si rileva una coincidenza insistente sull'anno 1906: che è l'anno di nascita della « Divozione ».
Si rileva pure che non si conoscono né il mese né il giorno della data in cui il Fratel Teodoreto concepì l'idea dell'Unione.
Mi proposi perciò di colmare questa lacuna quanto più si potesse con precisione.
Me ne offerse l'occasione, il 30 settembre 1951, la cerimonia commemorativa del centenario della nascita di Fra Leopoldo, celebrata con più d'un anno di ritardo.
Per via, verso Terruggia, paese nativo del Servo di Dio, facemmo sosta al santuario di Nostra Signora di Crea, Regina del Monferrato.
Fui trattenuto in convento per pranzo col Fratel Cecilio, alla tavola del Fratel Teodoreto.
Ne approfittai per chiedere a quest'ultimo un colloquio, dopo il riposo pomeridiano.
Fui raggiunto nella cameretta al primo piano, prossima alla scala, che mi era stata assegnata per facilitarmi il raccoglimento prima di tenere a Terruggia il discorso commemorativo.
« Signor Direttore, in Fra Leopoldo è scritto che Ella ebbe l'idea di fondare l'Unione, durante il Suo Secondo Noviziato, a Lembeek-les-Hal, nel 1906.
Ora, per mettere a punto alcune notizie necessarie, è assai interessante sapere questo: in quali mesi del 1906 si svolse il Suo Secondo Noviziato? ».
« Durò cento giorni. Incominciò nell'agosto ».
Ebbi un tuffo al cuore. « Sorprendente! », pensai.
Proseguii: « Ricorda in quale giorno d'agosto? ».
Chinò il capo, raccogliendosi. E poi: « Dunque … non dopo il quattro agosto … anzi credo proprio in quel giorno … perché partii da Torino nel giorno del Perdono d'Assisi … ».
Altro tuffo. Mi ripresi. Incalzai: « Ricorda press'a poco quando Le venne l'idea dell'Unione? ».
Altra pausa. Il Fratello chinò ancora il capo, pensando: « Ecco … Fu un mese, anche … più d'un mese, dopo l'inizio del Secondo Noviziato, in seguito alla conversazione tenuta dal Vice Presidente, Frère Anaclétus, sull'Associazione San Benedetto Giuseppe Labre, fondata dal Frère Exupérien, morto in concetto di santità ».
« Allora » conclusi in preda a viva commozione, « allora sarà stato verso il 10 settembre? ».
« Eh sì, … è assai probabile … La data è quella o giù di lì ».
La notizia di quel colloquio fu da me riportata a pagina 14-15 di un fascicolo sulla « Divozione », battuto a macchina in nove copie e tuttora inedito.
Per ordinarne in tranquillità dati e raffronti e per scriverne buona parte della prima stesura, ero stato ospite a Neuchatel nel marzo e nel luglio del 1954 in quella casa lasalliana, di cui è direttore il Reverendo e caro Frère Joseph, vero amante del Crocifisso.
Di nove copie di quella non definitiva stesura in francese, quattro furono sottoposte, ancora nel luglio del 1954, all'esame dell'attuale On.mo Frère Nicet-Joseph, allora direttore del Secondo Noviziato romano; dell'On.mo Frère Denis, allora Vicario Generale; del Rev.mo Frère Alcime-Marie, Procuratore Generale, e del caro Frère Joseph, già nominato.
Avevo nel frattempo sentito dire che viveva ancora un Fratello italiano, compagno di viaggio e di Secondo Noviziato del Fratel Teodoreto: il Fratel Benedetto, Pro-Direttore Generale della Casa Generalizia.
Nonostante l'avanzata età, la memoria non aveva mai tradito il Fratel Teodoreto in qualsiasi comunicazione m'avesse fatta.
Tuttavia, avevo sempre voluto accertarmene per maggior sicurezza.
E così, anche quella volta. Di modo che mi ripromisi di parlare col Fratel Benedetto.
Ciò che avvenne nell'ottobre e nel novembre del 1954 ( il Fratel Teodoreto ci aveva già lasciati circa sei mesi prima ).
Il primo colloquio ebbe luogo alla Casa Generalizia precisamente il 28 ottobre, presente il Carissimo Frère Emile, Visitatore Generale del Belgio. ( Ne ricordo la data, perché la sera del giorno stesso fu trasmessa dalla Radio Vaticana una mia conversazione registrata sull'istituzione della festa liturgica della Regalità universale di Maria, in occasione del Congresso Mariologico Internazionale dell'Anno Mariano e nell'imminenza dell'istituzione di quella festa proclamata dalla Santità del Papa il primo novembre ).
Domanda: « Quando incominciò il Secondo Noviziato del 1906? ».
Risposta: « Il 4 agosto sera. Nel viaggio da Torino, impiegammo due giorni, passando per Bruxelles, dove il Fratel Teodoreto ed io fummo raggiunti da due Fratelli francesi, se rammento bene, di Lillà. Ricordo, anzi, questo particolare.
Quando sentimmo annunciare la fermata di Hai, scendemmo.
Ed apprendemmo che avremmo dovuto proseguire in treno fino a Lembeek: cosa impossibile a quell'ora, perché il nostro era l'ultimo treno della sera.
Decidemmo senz'altro di percorrere a piedi l'ultimo tratto, cioè circa tre chilometri.
Vetrata del SS. Crocifisso, secondo l'immagine della " Divozione ", di dodici metri quadri, sorgente nella cappella dedicata al SS. Crocifisso, Scolasticato di Bogotà ( Colombia ) dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Nel buio, incerti sulla via da seguire, fummo rassicurati da tre passanti.
Ed arrivammo finalmente alla Casa Generalizia verso la mezzanotte ».
Domanda: « Rammenta press'a poco quando fu tenuta dal Frère Anaclétus la conferenza sull'Associazione San Benedetto Giuseppe Labre? ».
Risposta: « Oh, posso essere più preciso di quanto Lei immagini.
Conservo infatti gli appunti presi allora. Ma li devo cercare. Ritorni tra qualche giorno ».
Tornai esattamente nel pomeriggio del 3 novembre, nel giorno cioè successivo a quello dell'udienza concessa dal Santo Padre ai congressisti del Convegno mariologico-mariano internazionale.
Presente ancora il Carissimo Frère Emile, al quale si aggiunse circa mezz'ora dopo il Rev.mo Fratel Leone di Maria, Postulatore Generale.
Il Fratel Benedetto, tutto sorridente: « Ecco. I quaderni degli appunti ».
E cominciava a sfogliare, giorno per giorno, il mese di agosto.
« Permetta. Non agosto. Ma settembre, dal quattro o cinque in poi … ».
« Dieci. Undici. Dodici. Tredici. Quattordici … Oh, ecco qua. Quindici settembre, sabato … Oeuvres de perseverane e … Les oeuvres post-scolaires sont absolument nécessaires! …
Ci siamo … Association de St. Benoit-Joseph Labre! ».
E lesse riga per riga le pagine di quegli appunti, commentando briosamente e sorridendo tra ilare e commosso a quell'ondata di ricordi.
« Con tutto quell'insieme minuzioso di dati e di notizie, carissimo Fratel Benedetto, quella conferenza non poté certo essere improvvisata, ma fu sicuramente preparata qualche giorno prima, almeno alla vigilia, il venerdì 14 …! ».
« Lo suppongo anch'io », fu la risposta. Ed il Fratel Benedetto ( doppiamente benedetto per quella preziosa testimonianza! ), dritto come un fuso ( nonostante gli ottant'anni ), scintillante di arguzie che non accusavano declino, mi accompagnò attraverso la proprietà privata della Casa Generalizia, per orti e cortiletti, fino al capolinea del 46.
Commosso, ne ricordo il lieto viso amico e l'ultimo cenno di saluto, col dorso della mano distesa, festosamente agitata all'allontanarsi dell'autobus.
Grato e commosso, rendo alla sua compianta memoria doveroso atto di quell'ultima delicatezza, avuta per me che ci vedo così poco.
Da quanto sopra si deduce inconfutabilmente che
a ) nel 1906, il due agosto, festa della Madonna degli Angeli, ricorrenza del Perdono d'Assisi, compiuta la stesura della « Divozione » ed annotando sul Diario la prima di una lunga serie di comunicazioni interiori col Crocifisso.
Fra Leopoldo comprese che, con la « Divozione », si stava iniziando qualche cosa di grande a consolazione del Papa, per la pace della Chiesa, per il ritorno degli smarriti.
Proprio in quello stesso esatto giorno si mise in moto verso Lembeek-lez-HaI il Frate! Teodoreto, cioè colui che, non conoscendo allora neppure di nome Fra Leopoldo e divenuto poi il primo promotore della « Divozione », farà vivere quella preghiera nei Catechisti del suo Istituto Secolare;
b ) nel 1906, il 10 settembre, Fra Leopoldo a Torino annotò nel suo Diario che dei fratelli laici verrebbero in suo aiuto per diffondere la « Divozione » nel mondo; e proprio in quegli stessi giorni, al più tardi il 14 settembre, un venerdì, quando si celebra l'Esaltazione della Santa Croce, il Frère Anaclétus, nel Belgio, a Lembeek-lez-HaI, meditò quella conversazione sulle Opere di perseveranza dei Fratelli delle Scuole Cristiane, la quale fece balenare alla mente del Fratel Teodoreto l'idea di fondare l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
Quella conversazione fu tenuta il 15 settembre, un sabato, nel giorno dedicato dalla Chiesa alla Beata Vergine Addolorata: analogia, codesta, che richiama al sogno premonitore avuto da Fra Leopoldo nel novembre del 1887, quando la Beata Vergine Addolorata gli disse: « Ricordati di ciò che ha sofferto mio Figlio! ».
Soltanto il 7 aprile 1954, di ritorno da Neuchatel e da un viaggio di conferenze all'estero ed a Roma, intrattenni il Fratel Teodoreto sulla singolarità di cedesti miei primi raffronti, dandogli relazione del lavorosvolto a Neuchatel e mettendo in rilievo quale eco me ne ripromettessi nell'Istituto Lasalliano per la propaganda della « Divozione » e per l'insediamento dell'Unione nel mondo: come autentica testimonianza dell'ispirazione e della volontà di Dio.
Il Fratel Teodoreto alzò il capo; nell'atto di chi intenda l'orecchio per improvviso squillo.
Il nobile viso s'illuminò. L'occhio guardava lontano.
Vedeva forse la magnifica, ordinata « divisione d'urto » lasalliana ( com'ebbe a definirla il Carissimo Frère Francois de Sales ) moltiplicare incalcolabilmente le proprie armi di incruenta penetrazione nel mondo pagano d'oggidì con l'unire dovunque i migliori allievi ed ex allievi delle sue Scuole nella luce orientatrice e nel calor motore della « Divozione a Gesù Crocifisso? ».
Vedeva forse moltiplicarsi dovunque serrate al centuple le file condotte dall'Hermano Justo Angel, dal Frère Joseph, dal Fratel Saturnino, dall'Irmao Apollinario José, dal Broeder Macorat?
( Continua )
Gaetano G. di Sales
Particolare della tomba di Fra Leopoldo ( chiesa di San Tommaso, Torino ).
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