Convegno sul Catechismo Diocesano per i Fanciulli |
B201-A4
Presso il Centro La Salle di Torino si è tenuto nei giorni 8 e 9 settembre 1976 il seminario regionale sul terzo volume del Catechismo dei fanciulli « Sarete miei testimoni ».
La finalità del Convegno era di conoscere e approfondire le tecniche e i contenuti del Catechismo.
Erano presenti circa 300 persone, tra cui i Direttori degli Uffici Catechistici del Piemonte e gli operatori pastorali della Diocesi di Torino.
Fu una buona occasione per studiare il testo, farlo conoscere e presentarlo alle comunità e gruppi.
Il Convegno presentò il Catechismo partendo induttivamente dalla realtà del fanciullo e, entrando nella dinamica del Catechismo, ne colse le linee portanti e lo spirito, fino a trame indicazioni concrete per l'uso del testo nella catechesi.
Le Relazioni furono tenute da membri dell'equipe di redazione del Catechismo stesso e da esperti.
La prima giornata fu presieduta da S. E. Mons. Giuseppe Almici, Vescovo di Alessandria, che concelebrò con i numerosi sacerdoti presenti.
La concelebrazione del secondo giorno fu presieduta da S. Em. Padre Pellegrino Michele, Cardinale di Torino che rivolse la sua parola ai numerosi partecipanti.
Intenso il lavoro e molto attento e interessato l'uditorio.
Le piste di utilizzazione del nuovo Catechismo si rivelarono assai utili soprattutto per l'impostazione pratica data dai vari relatori.
Ci limitiamo a riportare la traccia della prima relazione di Don Cesare Nosiglia, dell'equipe di redazione, quale è stata consegnata ad ogni intervenuto.
Ci pare contenga in sintesi gli sviluppi delle altre relazioni.
« Sarete miei testimoni »: è il terzo volume del catechismo dei fanciulli.
Non è il terzo catechismo per l'età della fanciullezza, ma fa parte di un ciclo unitario di catechesi che si sviluppa in tre volumi distinti e nello stesso tempo complementari.
Il progetto iniziale dell'ipotesi precisa questa unitarietà con l'espressione: « un solo catechismo in tre momenti ».
Le scelte di fondo dei tre volumi sono dunque identiche:
- la ciclicità e progressività dei temi trattati
- « in un linguaggio leggibile dai fanciulli nella comunità cristiana »
- propongono un itinerario di maturazione nella fede secondo la dinamica: Evangelizzazione - Sacramenti - Testimonianza
- sono attenti ai segni dei tempi
- vengono offerti alle comunità locali per un lavoro di consultazione e sperimentazione
L'itinerario di fede dei tre volumi ha una meta comune: l'iniziazione cristiana dei fanciulli nella comunità.
Ogni volume ha sue mete specifiche che in modo ciclico e progressivo sviluppano i diversi temi del mistero cristiano; secondo criteri di ordine psicologico, pedagogico e di crescita sociale ed ecclesiale dei fanciulli.
Questo terzo volume:
- vuole condurre i ragazzi a sistematizzare il messaggio religioso acquisito in una visione di insieme globale sufficientemente organica;
- orienta e sostiene una esperienza ecclesiale piena e feconda ( corresponsabilità e partecipazione );
- ripropone una dinamica di formazione morale come risposta di vita a una chiamata personale.
Uno sguardo globale sul testo pone in risalto sia la sua continuità con il secondo volume, sia l'itinerario catecumenale proposto che trova nel capitolo V il suo centro e nel capitolo VIII il suo culmine.
L'unitarietà dell'esperienza di fede e la presentazione delle dimensioni del mistero cristiano ( ecclesiale, comunitaria, storica, escatologica, spirituale e sacramentale ) vengono colte in modo graduale secondo livelli di approfondimento catechistici sviluppati in ogni capitolo.
Sono le cosidette « piste » o itinerari di ricerca che seguono un procedimento pedagogico e didattico abbastanza simile per ogni unità del catechismo.
Non si tratta di linee chiuse, ma strettamente unite nell'itinerario di fede che il catechismo vuole sostenere.
Esse si richiamano continuamente in modo che dal loro intrecciarsi e completarsi emerga una esperienza unitaria di accostamento e celebrazione nella fede e nella vita del mistero cristiano presentato nei diversi capitoli del testo.
La pista esperienziale costituisce una delle opzioni di fondo del catechismo.
Essa non si limita ad iniziare i capitoli del testo, ma viene ripresa in modo sistematico all'interno dei vari itinerari.
È un'esperienza globale di vita, vera proposta di valori che, se vissuti pienamente, richiamano e sottendono un significato già profondamente cristiano.
È un'esperienza di tipo "catecumenale" rivolta quindi ai ragazzi e alla comunità che li accompagna e sostiene nel cammino di fede.
È un'esperienza che trova la sua completezza in un confronto costante con la Parola di Dio che la illumina, la giudica e la purifica per farla rivivere in un modo nuovo, autenticamente umano e cristiano.
La pista biblica offre una dinamica molto ricca di testi e riferimenti alla Sacra Scrittura.
L'intero discorso è sostenuto come linea portante dalla presentazione dell'esperienza iniziale della Chiesa ( Atti degli Apostoli ).
Le comunità di Atti sono profezia, modello e luogo privilegiato dove l'azione dello Spirito ha raggiunto il suo pieno svolgimento.
Non si tratta della lectio continua del libro degli Atti, ma di un riferimento preciso all'ambiente, alla situazione e all'esperienza di fede delle comunità primitive, così come appare appunto dal libro degli Atti.
Su questa linea portante si inserisce sia il richiamo a Cristo ( pista cristologica ) sia della storia sacra ( pista veterotestamentaria ).
La pista cristologica pone in risalto ancora una volta la centralità di Cristo nell'opera di salvezza e nella vita della Chiesa.
La pista veterotestamentaria apre ai ragazzi la visione globale del disegno di Dio che si realizza nella storia, per mezzo di un popolo chiamato ad essere segno e strumento dell'azione salvifica di Dio tra gli uomini.
La pista storico-ecclesiale è una novità rispetto agli altri due volumi del catechismo.
Sono pagine che vanno lette in stretta continuità con la storia della salvezza e in particolare con la pista di Atti, come momento e situazione della vita e della missione della Chiesa nel mondo; all'interno di quella esperienza catecumenale che il catechismo propone.
Sono pagine che vogliono aiutare i ragazzi e le comunità a recuperare il senso della storia della Chiesa come mistero e si offrono a modello e criterio di un accostamento personale o comunitario a questo tema nella catechesi viva.
Notiamo come questa pista è solo in apparenza emergente nel cap. II e VII.
In realtà essa percorre anche se a volte in modo implicito, l'intero catechismo.
La pista liturgica sottolinea l'importanza del momento celebrativo-ecclesiale nella catechesi dei fanciulli.
Esso è momento conclusivo di una esperienza di fede, è catechesi in atto ed è fonte di una vita nuova di testimonianza nel mondo e di impegno di crescita nella carità.
Particolarmente evidenti appaiono questi aspetti:
- la completezza della Iniziazione cristiana sottolinea il richiamo ai tre sacramenti del Battesimo ( II cap. ). Cresima ( V cap. ). Eucarestia ( VIII ).
- la meta globale del catechismo ( celebrazione del sacramento della Confermazione ) emerge in particolare nel cap. V, ma viene preparata e accompagnata da una catechesi di iniziazione e "mistagogia" che colloca il sacramento all'interno di un cammino di maturazione e di crescita nella vita cristiana dei ragazzi.
- la presentazione della Chiesa come « sacramento » conduce, a una chiara esposizione sistematica di tutti e sette i sacramenti come azioni di Cristo risorto che mediante lo Spirito continua, nella Chiesa, la sua opera di salvezza per il compimento del regno.
- i diversi aspetti dell'educazione liturgica del testo sono come unificati didatticamente dall'emergere di un segno e di una immagine privilegiata che è presente nei diversi capitoli: l'Assemblea.
Unito a ciò va sottolineato il fatto dell'Anno liturgico presente nel catechismo nella ricchezza dei suoi temi e dei suoi momenti ( anche se non trova una organica presentazione come negli altri volumi ).
- Infine occorre notare la cospicua presenza della preghiera liturgica dei "Salmi".
È un richiamo a una esperienza comunitaria e storica salvifica che meglio di ogni altro fa emergere il senso di una Chiesa pellegrina che « fa memoria », celebra, annuncia e professa la sua fede nella beata speranza dell'avvento del regno sulla terra.
La pista catecumenale vuole coinvolgere direttamente nell'itinerario non solo i ragazzi, ma gli educatori e la comunità ecclesiale.
In tutta l'impostazione catechistica le comunità educanti sono costantemente chiamate in causa per mostrare e testimoniare ai ragazzi il vero volto del popolo di Dio, la Chiesa vivente.
La dimensione catecumenale si arricchisce inoltre di alcune pagine rivolte in modo prevalente agli educatori e alla comunità.
La loro collocazione non è omogenea come per gli altri due volumi.
La finalità è quella di puntualizzare momenti o problemi significativi e importanti che esigono da parte degli educatori un preciso coinvolgimento e una attenzione insieme ai ragazzi.
Non precedono quindi i singoli capitoli ma introducono alcune piste all'interno di essi.
Alcune vogliono approfondire questioni riguardanti la lettura della Bibbia ( cap. I e IV ); altre offrono motivo di meditazione per tappe catecumenali ( cap. II e V ); altre infine impostano il discorso sulla testimonianza che le comunità cristiane e i ragazzi stessi sono chiamati a rendere al mondo per la vita di fede ricevuta ( cap. VI ).
In continuità con gli altri due volumi il linguaggio del catechismo si caratterizza per alcuni criteri di fondo:
- stile propositivo che pone in risalto la narrazione, il racconto, induce alla osservazione e all'interpretazione critica della realtà;
- ampio riferimento sia al linguaggio dei segni liturgici, sia alle espressioni di tipo biblico, sia al richiamo esperienziale della vita dei ragazzi;
- particolare importanza assumono le formulazioni della fede come educazione all'annuncio e alla professione, come sintesi dottrinale del messaggio acquisito come avvio al dialogo con Dio e i fratelli nella comunità;
- una attenzione sempre più crescente rispetto agli altri due volumi è stata posta nella scelta delle immagini e dei disegni.
Vanno pertanto colte le linee base su cui si muove questo linguaggio nel catechismo.