Gruppo famiglie Unione Catechisti

B228-A6

Anno santo e congresso eucaristico nazionale

Pellegrinaggi dell'Unione Catechisti

1. Impronta catechistica dei pellegrinaggi

Nell'anno in corso ha avuto inizio il giubileo straordinario per il 1950° anniversario della Redenzione, e si è altresì svolto il congresso eucaristico nazionale in Milano, conclusosi con l'intervento del Papa.

Sono occasioni di riflessione e di testimonianza di fede che la Chiesa, nella sua materna sollecitudine, ci offre, anche ad attestazione, con manifestazioni esterne e pubbliche, che la storia della salvezza è inserita e si svolge nella storia e che Cristo è veramente presente « ieri, oggi e sempre ».

L'Unione Catechisti ha aderito a tali iniziative, in filiale adesione alle proposte della Chiesa, nonché per valorizzare le componenti « catechistiche » di tali manifestazioni, che sono ad un tempo annuncio di fede, specie nell'epoca contemporanea, intensificazione di vita cristiana, riscoperta di valori religiosi e animazione delle realtà temporali con il messaggio della redenzione.

A tale scopo sono stati organizzati tre pellegrinaggi, uno a Milano il 22 maggio, in occasione del Congresso Eucaristico nazionale, e due a Roma, per l'Anno Santo, il primo dal 18 al 22 giugno, il secondo dal 23 al 26 dello stesso mese, e ad essi sono state interessate tutte le componenti della famiglia spirituale dell'Unione Catechisti: catechisti, gruppo famiglia, insegnanti della Casa di Carità, adoratori di Gesù Crocifisso, simpatizzanti e amici.

Il descrivere, sia pure per sommi capi, i momenti di tali pellegrinaggi, più che alla cronaca, risponde all'esigenza di ricostruire il cammino spirituale che ha contrassegnato le iniziative.

2. Pellegrinaggio per il Congresso Eucaristico del 21 maggio

2.1 Viaggio e visita al Collegio San Giuseppe

Il viaggio è avvenuto in pullman, con partenza alle ore 8 dalla Casa di Carità, e con una comitiva composita, in prevalenza appartenente al gruppo famiglia, e pertanto articolata con rappresentanze di ogni età, quindi anche di bambini, che. hanno allietato l'ambiente.

Sul pullman si sono alternati i momenti di preghiera e di canto religioso, a quelli di ilarità e di gioco, sotto l'impeccabile guida di don Benito, e con l'intervento di un po' tutti i partecipanti, ma con sfoggio particolare di Marino, e di tutti i Lepore, papa, mamma e i tre piccini.

A Milano ci ha accolto una pioggia implacabile, che ci ha accompagnato per tutta la giornata, che però non ha impedito il libero movimento e l'osservanza del programma.

Ma l'incontro di rilievo è stato quello con il Papa, e il primo contatto è stato all'Angelus, in piazza del Duomo, peraltro solo intravista dalla Galleria, data la folla strabocchevole, nonostante il maltempo.

Per il pranzo ci si è portati presso l'Istituto San Giuseppe, dei Fratelli delle scuole cristiane, nel quartiere Crescenzago, dove si è avuto occasione di gustare, come avviene di consueto nelle case dei Fratelli, la dolcezza dell'ospitalità nonché … la succulenza e la generosità dei cibi.

È importante che nei nostri viaggi vi siano incontri con i Fratelli: è l'attestazione perenne che l'Unione è un ramo dell'albero lasalliano, soprattutto è la consapevolezza della nostra affiliazione in fratel Teodoreto.

In effetti, nei pur brevi momenti di permanenza, non è mancata l'espressione di tali sentimenti, nei saluti augurali e soprattutto nei ricordi di fr. Bertrando, che ha evocato gli anni da lui trascorsi accanto a fr. Teodoreto, presso la scuola di Santa Pelagia.

Veramente un portento fr. Bertrando: egli all'età di 80 anni ha ancora scalato il Cervino, come ha raccontato agli astanti, tra scrosci di applausi.

2.2 Pontificale conclusivo del Congresso

Nel pomeriggio, sotto una pioggia torrenziale, ci si è recati nella spianata della zona Gallaratese, ove era stato eretto l'altare per la S. Messa pontificia.

La folla ivi raccolta era imponente, stimata di gran lunga oltre le 200.000 persone e, ripetersi, nonostante l'inclemenza del tempo che aveva tra l'altro reso limaccioso il terreno.

Non è fuori luogo insistere sulla pioggia che per varie ore è scesa letteralmente a catinelle: la circostanza è stata ricordata dallo stesso Pontefice, al termine della funzione, nel dare atto della buona volontà degli astanti, ma essa ha suscitato altresì nel pensiero di molti uno spontaneo riferimento a Fatima, al prodigio del sole che apparve roteando dinanzi a 70.000 persone proprio nel corso di una pioggia torrenziale.

E quando durante la Messa pontificia, all'offertorio, vi è stato un sia pur breve squarcio di sereno da cui sono filtrati i raggi del sole, la folla raccolta ha espresso la soddisfazione addirittura con un applauso.

Non si è trattato di certo di un prodigio, ma l'accostamento a Fatima è venuto naturale, anche in relazione alle varie effigi mariane portate dai pellegrini nel luogo di raccolta, tra cui proprio una statua della Madonna di Fatima.

In altra parte di questo bollettino è già dato spazio ai temi trattati dal Papa sull'Eucaristia.

Qui ci si limita a ricordare che nell'omelia il Papa ha esposto una sintesi di dottrina e di pastorale sull'Eucaristia, evidenziandone i vari caratteri, come quello di reale, ancorché misteriosa, vita di Cristo, di connessione e di rinnovo del suo sacrificio salvifico di morte e di resurrezione, di essenzialità per la presenza di Cristo tra noi, e pertanto per il suo riconoscimento nel mondo contemporaneo, tra gli uomini di oggi.

La vera e piena dimensione, e pertanto la più alta dignità dell'uomo, la si ha nell'Eucaristia, dato che accostandosi ad essa ci cibiamo di Dio, ed acquisiamo la sua vita.

Sono queste semplici esposizioni di argomenti che Giovanni Paolo II ha sviluppato con la profondità e con la forza di persuasione che costituiscono una delle benemerenze del suo fecondo pontificato.

Prima della Messa, aveva rivolto un saluto alla folla Madre Teresa di Calcutta, suscitando commozione ed applausi.

Il Gruppo Famiglia alla Basilica di S. Paolo

Oltre agli argomenti a lei prediletti, quale il riconoscimento di Gesù nei poveri e negli ammalati, la Madre si è particolarmente soffermata sulla necessità della preghiera in famiglia, che tra l'altro tanto giova all'educazione dei figli.

Il rito è stato ad un tempo imponente e raccolto: i canti erano alternati tra i cantori e l'orchestra, e tutta la folla; profonda commozione si è verificata alla comunione, distribuita a tutta la folla da un autentico corteo di sacerdoti, che si sono poi sparsi tra i fedeli, ognuno preceduto da una croce.

Alla fine della cerimonia il Papa è passato in auto tra la folla, non mancando di scambiare simpatiche battute, e sempre impartendo il suo saluto benedicente.

Siamo ripartiti da Milano verso sera, e nel ritorno, mentre scendevano le prime ombre, abbiamo ancora meditato sulla giornata di grazia trascorsa, nella adorazione e nella riflessione del Santissimo Sacramento, e abbiamo rivissuto questi sentimenti nell'Adorazione a Gesù Crocifisso.

3. Pellegrinaggio per l'Anno Santo a Roma dal 18 al 21 giugno

3.1 Proposta di conversione

Il pellegrinaggio è stato promosso dal gruppo famiglia, ed ha ricalcato quello precedente del 1975: è stato però maggiore il numero dei partecipanti ( 48 ), e sono state diverse alcune modalità, come il viaggio in pullman, il che non solo ha consentito più facili spostamenti in Roma, ma soprattutto ha ancor più favorito l'affiatamento del gruppo, agevolando l'inserimento dei nuovi intervenuti.

Questa è stata la prima nota positiva, il clima fraterno e cordiale subito createsi nel gruppo, e confermato nelle dichiarazioni di servizio e di disponibilità da parte di molti incaricati e di partecipanti, il che non è restato lettera morta.

Ma la nota veramente consolante è stato lo spirito di fede che si è stabilito nella comunità, alla luce dei temi basilari dell'Unione, cioè l'amore a Gesù Crocifisso e a Maria Immacolata, nell'orientamento indicato da fr. Teodoreto, la cui presenza spirituale tra noi era attestata altresì dalla sua immagine collocata all'interno del pullman sopra il parabrezza: da lassù sembrava che sorridesse a ciascuno e ci assicurasse protezione.

 Ha concorso in modo determinante a creare lo spirito di fede l'assistenza spirituale di don Benito, che ha contrassegnato ogni momento del pellegrinaggio, sottolineando i vari aspetti della testimonianza di fede, del rinnovamento e della conversione, della carità fraterna.

Molto preziose sono state altresì le sue spiegazioni storiche ed artistiche.

Ma da parte di tutti vi è stato l'aiuto vicendevole ed anche un sostegno interiore per vivere intensamente il Giubileo.

Estremamente simpatica è stata la presenza di 5 giovani ( 4 ragazze e 1 ragazzo ) che hanno simboleggiato quella perenne giovinezza interiore che è uno dei frutti dell'amore di Gesù Crocifisso.

Il viaggio è stato il felice preambolo del pellegrinaggio: è stata recitata l'Adorazione e il Rosario, si è molto cantato ( e si è scoperto un tenore! ), sono stati organizzati giochi collettivi, si è fatta molta ilarità e buon umore.

La prima tappa è stata vicino a Siena, per il pranzo, quindi vi è stata la prima - visita ad un luogo sacro, al duomo di Orvieto, dove si è adorato Gesù Eucaristico ricordando il miracolo di Bolsena, dopoché si sono apprezzate le meraviglie artistiche, cioè la struttura architettonica e i dipinti del Signorelli e del Beato Angelico.

Si è giunti a Roma per cena, ospitati dalla Casa del Pellegrino Boemo, in via delle Fornaci, tenuta da Salesiani cecoslovacchi, che ci hanno accolto con un'ospitalità squisita e commovente.

La giornata si è conclusa con la S. Messa serale, nel corso della quale don Benito ha riproposto i temi della conversione.

3.2 Acquisto del giubileo

La prima funzione giubilare si è svolta la domenica mattina, durante la S. Messa, celebrata nelle grotte vaticane, nell'altare dedicato alla Madonna situato presso la tomba di Papa Giovanni XXIII, ed altresì presso quella di S. Pietro.

Sia nell'omelia di don Benito, che nella preghiera dei fedeli, sono stati toccati i temi della Chiesa universale e di quella torinese, nonché dell'Unione Catechisti.

È stato probabilmente il momento più intenso di tutto il pellegrinaggio.

Dopo avere venerato le tombe dei pontefici, ed aver visitato la basilica di S. Pietro, ci si è spostati al centro di Roma, sostando nei Fori Imperiali, nel Colosseo, e ammirando gli altri insigni monumenti, sacri e profani, della zona.

Nel pomeriggio altro giro turistico nel centro di Roma, in Piazza Navona, a S. Luigi dei Francesi, per contemplare i capolavori del Caravaggio ispirati dalla vita di S. Matteo, alla fontana di Trevi, in Piazza di Spagna, in Piazza Colonna e in Piazza del Popolo.

La sera altro itinerario turistico, a Tivoli, per ammirare a Villa d'Este le fantasmagoriche cascate illuminate: è stato un incanto, e nessuno si è sottratto, né giovani, né adulti, allo … spruzzo delle acque, addentrandosi nei sentieri sovrastati da scrosci e gettate di acqua.

3.3 Visita a S. Croce e alla Casa Generalizia dei Fratelli

Al mattino di lunedì la grande maggioranza dei pellegrini si è recata ai Musei Vaticani, ammirando quell'immenso tesoro di arte e di fede ivi contenuto, e soffermandosi in modo particolare nella Cappella Sistina, per contemplare gli affreschi di Michelangelo, e nelle stanze di Raffaello.

Nel pomeriggio sono state visitate le Basiliche di S. Maria Maggiore ( ricordando nella prima chiesa mariana la Consolata, di cui ricorreva la festa ), la Basilica di S. Giovanni in Laterano e la Chiesa di S. Pietro in Vincoli, dove è stato ammirato il Mosè di Michelangelo.

Alla Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole

Quindi è stata celebrata la S. Messa nella basilica di S. Croce in Gerusalemme, nell'altare situato proprio sotto le reliquie della Passione di Gesù.

È stato un altro momento culminante del nostro pellegrinaggio, per la stretta connessione del sacro luogo con la nostra spiritualità, e adorando Gesù Crocifisso attraverso le reliquie della Croce, dei chiodi e delle spine, abbiamo ringraziato il Signore del privilegio concessoci nell'averci chiamato ad una sua opera, realizzata dai suoi Servi fra Leopoldo e fr. Teodoreto, e abbiamo rinnovato i nostri propositi.

A conclusione dell'intensa giornata vi è stata la visita alla Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dove siamo stati ricevuti con l'affetto consueto da fr. Leone.

Dopo un saluto reciproco in cui da parte nostra abbiamo rilevato come il nostro Giubileo non sarebbe stato completo senza la venerazione delle spoglie di S. Giovanni Battista de La Salle, data la nostra origine lasalliana, abbiamo pregato sul reliquiario del Santo Fondatore, quindi abbiamo reso il nostro omaggio al Superiore Generale, fr. Pablo Basterrechea, il quale da parte sua ha confermato l'attenzione e la considerazione da lui riposta nel nostro Istituto.

Fr. Leone ha ancora caldeggiato la causa di fr. Teodoreto, esortandoci a farlo conoscere tra la gente, e soprattutto a invocarlo e a modellarci a Lui.

3.4 Visita alle Catacombe e ritorno a Torino

L'ultima giornata è stata non meno intensa delle precedenti.

Si è iniziato con la celebrazione della S. Messa nelle Catacombe di S. Sebastiano, con profonda commozione al pensiero dei primi martiri della Chiesa, ed in particolare alle insigni personalità ivi tumulate, cioè gli stessi Apostoli Pietro e Paolo, oltre a San Sebastiano.

Dopo una sosta riverente e di preghiera alle Fosse Ardeatine, abbiamo concluso le visite alle Basiliche patriarcali in S. Paolo fuori le mura.

Venerando San Paolo, abbiamo ricordato in lui uno dei primi catechisti di Gesù Crocifisso, e uno dei nostri santi protettori, rinnovando i propositi di conversione e di impegno apostolico.

Si è ripartiti alle ore 13,45, lasciando a Roma don Benito, impegnato nell'assistenza spirituale all'altro pellegrinaggio, quello organizzato dagli insegnanti della Casa di Carità, che, come detto sopra, si è svolto dal 23 al 26 giugno: ed il congedo dal cappellano è stato alquanto patetico, per il ruolo da lui svolto e per il clima di simpatia determinatesi.

Nel viaggio di ritorno la comitiva si è intrattenuta come all'andata in attività varie, di preghiera e di divertimento, con interesse e soddisfazione generale.

Sono state tratte alcune valutazioni del pellegrinaggio, con interventi di tutti i partecipanti, e le impressioni sono state positive.

Lo stesso fatto di essere andati a Roma proprio durante l'assenza del Papa, per la preventiva determinazione dei programmi, non ha inciso negativamente, poiché il sacrificio di non potere rivedere Giovanni Paolo II ( il precedente incontro con il Vicario di Cristo era avvenuto, da parte del gruppo, nel pellegrinaggio di Milano, come detto in precedenza ) è stato fatto volentieri, pensando all'alta missione svolta dal Sommo Pontefice in Polonia.

Si è arrivati a Torino in perfetto orario poco prima delle 24 alla Casa di Carità, dopo avere già lasciato alcuni amici allo svincolo di Leumann e in Piazza Statuto: ed il gruppo si è sciolto, non senza una certa commozione.

Vito Moccia

Pellegrinaggio della Casa di Carità

Anche la Casa di Carità Arti e Mestieri ha organizzato un Pellegrinaggio a Roma in occasione dell'Anno Santo per il Giubileo straordinario.

Vi hanno partecipato una sessantina di persone: insegnanti, parenti, amici, guidati dal Cappellano D. Benito Rugolino.

Ospiti della Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane hanno avuto modo anche di venerare le reliquie del Fondatore S. Giovanni Battista de La Salle.

L'itinerario di fede e di preghiera è stato analogo a quello svolto dal gruppo dell'Unione Catechisti e si è concluso domenica 26 giugno in Piazza S. Pietro con la recita dell'Angelus con il Papa.