Fr. Teodoreto e la famiglia |
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Quale particolare cura abbia avuto Fratel Teodoreto per la famiglia cristiana, intesa come luogo e strumento di santificazione, lo si ricava da tutta la sua opera, oltre che da alcuni suoi scritti.
Fondamentale al riguardo è la sua stessa vocazione di educatore della gioventù, in un servizio di collaborazione e di sostegno alla missione educativa dei genitori.
Al Servo di Dio erano senza dubbio familiari le ammonizioni di S. Giovanni Battista de La Salle in tal senso.
Valga per tutti ricordare questo passo del santo Fondatore: « Gli operai e i poveri sono ordinariamente poco istruiti ed occupati quasi tutto il giorno a guadagnare il pane per sé e per i loro figli: non possono quindi dare loro l'istruzione necessaria e una educazione civile e cristiana.
Per procurare questo vantaggio ai figli degli operai e dei poveri, sono state istituite le Scuole Cristiane » ( R.C. 1,5 ).
Come Fratello delle Scuole Cristiane, Fratel Teodoreto per decenni e decenni ha svolto un'opera di vigilante presenza, anche se discreta e indiretta, in supporto alle famiglie dei numerosi allievi che hanno avuto la grazia di essere istruiti da lui.
Ma altrettanto fondamentale è l'attenzione che Fratel Teodoreto ha avuto per la famiglia attraverso l'Unione Catechisti.
La geniale e provvidenziale intuizione, su ispirazione divina, che l'ha portato a fondare un Istituto Secolare prima ancora che la Chiesa istituisse tali nuovi sodalizi, autentici segni dei tempi della nostra epoca, ha un riguardo speciale per la famiglia, e ciò sia per i Catechisti Congregati che per gli Associati.
I primi, che per il voto di castità rinunciano a formarsi una propria famiglia, tuttavia vivono ed esercitano il loro primo apostolato nella famiglia di origine.
I secondi, che nel sacramento del matrimonio costituiscono una propria famiglia, trovano nella consacrazione catechistica un nuovo titolo per la santificazione dell'amore coniugale e parentale.
Nella famiglia Fratel Teodoreto intravvede quindi un luogo privilegiato di quella « secolarità cristiana » che è a base dell'Unione Catechisti.
La spiritualità familiare che in larga parte informa la religiosità dei nostri tempi, ha quindi in Fratel Teodoreto un autentico precursore.
In questo orientamento l'Unione Catechisti svolge, tra le sue attività, quella per la difesa e la santificazione della famiglia, nell'esercizio della catechesi familiare, cioè del catechismo professato nella famiglia, e, all'esterno di questa, esercitato e attestato mediante la famiglia.
Tralasciando, per la brevità del presente articolo, le testimonianze dirette della cura di Fratel Teodoreto per le famiglie, ricavate da episodi della sua vita, riportiamo qualche pensiero del Servo di Dio, alquanto significativo per le tematiche in questione, alcuni tratti dalle Regole dell'Unione, altri da sue riflessioni.
Da « Le Regole di governo dei Catechisti » ( pag. 413 e segg. ) riportiamo il seguente brano, sull'amore e sul rispetto dei figli per i genitori, tutto intessuto di trepidante spirito di carità:
« Il rispetto, l'obbedienza, la pietà filiale sono i principali doveri che i figli devono compiere verso i genitori.
Non vi saranno mai ragioni che possano dispensarli da tali doveri, quando vedessimo in essi dei difetti e dei vizi gravi, quando non avessero per noi i sentimenti che dovrebbero avere, e non avessero che modi duri e irritanti, che esigessero da noi dei servizi penosi; tutto ciò non deve alterare in noi a loro riguardo i nostri sentimenti di rispetto ma deve anzi essere un motivo di più per penetrarcene profondamente e per darne loro in ogni occasione delle prove sincere.
Noi dobbiamo vedere in essi quelli dei quali Dio si è servito per darci l'essere e tutti gli altri beni che provengono da tale primo beneficio; che ci rappresentano Lui, avendoli rivestiti della sua autorità su noi nell'ordine naturale, e perciò vuole che siano i primi verso i quali dobbiamo compiere il debito della riconoscenza che abbiamo verso Lui stesso.
Dobbiamo assisterli in tutte le loro necessità, prevenirli in tutto, sopportare le loro infermità.
L'età nostra non ci dispensa da tali obblighi e la carità deve fortificare in noi i diritti della natura senza lasciarcene le debolezze ».
E con riguardo ai doveri dei genitori versi i figli, il Servo di Dio dichiara, nella medesima riflessione da cui è tratto il brano precedente, rivolgendosi in particolare ai Catechisti Associati: « Se tra noi ci fosse qualcuno che sia passato per lo stato coniugale e che abbia dei figli, si ricordi di amare i figli nel Signore ricordandosi che essi sono più di Dio, che non dei genitori ai quali Egli li ha affidati perché ne avessero cura.
Essi non devono trascurare le necessità del corpo, ma vegliare molto di più a quelle dell'anima.
Tutto, in essi, esempio, autorità, tenerezza, ecc …, deve portare i figli a rendere a Dio ciò che gli devono, e che la carità divina corregga ciò che l'amore naturale per i figli può avere di difettoso e d'imperfetto.
Così dicasi, con le dovute proporzioni, per le relazioni di altri gradi di parentela ».
Con espresso riguardo alla catechesi familiare, riportiamo questo brano sulla lettura del Vangelo in famiglia, tratto da « L'ideale cristiano e religioso » ( pagina 256 ): « La lettura del Vangelo, il farlo conoscere e vivere, il diffonderlo è oggetto della propaganda delle anime scelte.
Quale vantaggio religioso si ricaverebbe dal fare penetrare il Vangelo e le vite dei Santi nelle famiglie! ».
Ma il fior fiore, per così dire, del pensiero spirituale di Fratel Teodoreto, è riposto nelle Regole dell'Unione Catechisti, per cui ne facciamo stralcio di alcune, concernenti la famiglia.
« In occasione del fidanzamento i Catechisti devono seguire le regole della saggezza cristiana ed evitare tutto ciò che risente di leggerezza e di spirito mondano » ( art. 206 ).
« I Catechisti anziani devono aiutare quanto più possono le opere e le iniziative promosse dall'Istituto, in unità di spirito e di intenti con i Catechisti Congregati » ( art. 207 ).
« I Catechisti anziani che hanno contratto matrimonio, devono inoltre:
a) osservare le leggi della Santa Chiesa sul matrimonio cristiano;
b) vigilare perché i componenti la loro famiglia compiano le pratiche del buon cristiano, procurando che in famiglia non manchi la preghiera in comune, e possibilmente la recita della "Devozione a Gesù Crocifisso";
c) procurare a costo di qualunque sacrificio, che i loro figli ricevano una educazione cristiana, non solo in famiglia, ma anche nella scuola;
d) studiarsi di progredire nella conoscenza della religione e curarne per quanto possibile, l'istruzione religiosa dei propri dipendenti;
e) vigilare per non lasciare entrare nella propria famiglia giornali, periodici e libri contenenti qualche pericolo per la fede e la morale;
f) consacrare al Cuore Sacratissimo di Gesù la propria famiglia;
g) esercitare l'apostolato della propria condizione, seguendo i consigli dei superiori » ( art. 208 ).
Sono principi di vita incisivi, ancorché concisi, ognuno dei quali è suscettibile non solo di approfondimento proficuo, ma di determinare un vero e proprio orientamento di vita.
Si pensi solo alla raccomandazione per l'educazione religiosa dei figli nella scuola, che nel suo logico sviluppo può portare alla piena dedizione dei Catechisti Associati nel campo della scuola cattolica, il che è di tanto più attuale considerando la sollecitudine della Chiesa per la partecipazione attiva delle famiglie nella scuola.
Lo stesso si dica per la raccomandazione a seguire gli insegnamenti del Magistero nella morale familiare.
Su queste tematiche da tempo il Gruppo Famiglia dell'Unione Catechisti conduce le sue riflessioni, concorrendo in tal modo a tenere vivo il pensiero e gli insegnamenti di Fratel Teodoreto in questo basilare ambito apostolico del suo Istituto.
Vito Moccia