La parola del Papa |
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Dalla Catechesi di Giovanni Paolo II negli incontri domenicali per la preghiera mariana, riportiamo le riflessioni tenute il 15 marzo e il 10 maggio 1987
Dall'indole secolare la missione tipica dei laici
1. « L'indole secolare è propria e peculiare dei Laici » ( Lumen Gentium, n. 31 ).
Con questa affermazione il Concilio scolpisce l'aspetto specifico e distintivo della personalità ecclesiale dei fedeli laici.
MEmbri a pieno titolo del Popolo di Dio e del Corpo mistico, partecipi, mediante il Battesimo, del trIplice ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, i Laici esprimono ed esercitano le ricchezze di tale loro dignità vivendo nel mondo.
Ciò che per gli appartenenti al ministero ordinato può costituire un compito aggiuntivo e eccezionale, per i Laici è missione tipica.
La vocazione loro propria consiste « nel cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio ».
2. Con la loro presenza e la loro azione i Laici assicurano la presenza e l'azione della Chiesa nel multiforme complesso delle realtà terrene.
Individualmente e comunitariamente assolvono un ruolo insostituibile nelle « prime linee », dove non può sempre giungere direttamente l'attenzione del servizio gerarchico.
Nel mondo della cultura, della ricerca scientifica, della politica, del lavoro, in tutte le branche della vita societaria, là i figli e le figlie della Chiesa, nella trama degli eventi quotidiani, mettono a frutto i carismi dell'identità cristiana.
Lo fanno cooperando lealmente e consapevolmente al progresso cui tende in ogni campo la comunità umana, valutandone costantemente gli orientamenti e i metodi alla luce della visione trascendente, nella convinzione che l'attesa dei nuovi cieli e delle nuove terre « non deve indebolire, bensì deve piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente ».
3. AIle impegnative immagini evangeliche di « sale », « luce », « lievito », il Vaticano II ha impresso un accento nuovo.
Ha messo inequivocabilmente in guardia da tentativi di compromesso con lo spirito mondano ed ha posto simultaneamente in risalto che l'intera creazione è pervasa da un disegno provvidenziale, di cui spetta ai cristiani richiamare e testimoniare la primigenia verità e bellezza.
È uno stimolo a riscoprire nella successione dei giorni il senso profondo della storia ed a collaborare con fervida speranza alla preparazione del « mondo nuovo », di quel regno « la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono dal cuore degli uomini ».
Ogni attività degna dell'essere umano, trae da Dio Creatore la sua suprema origine, ed a Dio è sempre, in ultima analisi, ordinata.
Perché cresca sempre più nel laicato cattolico la maturità richiesta dalla sua peculiare vocazione e missione, chiediamo la costante assistenza di Maria e del suo Sposo, San Giuseppe.
Nella catechesi i laici esprimono in forma peculiare la propria vocazione
1. Lo Spirito Santo « rende oggi sempre più consapevoli i Laici della loro responsabilità e dovunque li stimola a mettersi a servizio di Cristo e della Chiesa ».
Questa constatazione si addice in modo particolare al servizio della catechesi.
Così che, nella prospettiva del prossimo Sinodo, mi è caro ringraziare, come feci nell'Esortazione Apostolica Catechesi Tradendae, « voi catechisti laici, uomini ed in numero ancor maggiore donne, che dappertutto nel mondo vi siete dedicati all'educazione religiosa di numerose generazioni.
La vostra attività … è una forma eminente di apostolato laicale, particolarmente importante laddove … i fanciulli e i giovani non ricevono una conveniente formazione religiosa in seno alla famiglia ».
1. La catechesi è una tappa dell'evangelizzazione.
L'Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi di dieci anni fa ne ha messo in luce i molteplici aspetti, sottolineando il ruolo che il laicato ha in essa.
Un ruolo, per taluni versi, capitale, come il Concilio ha ricordato, trattando l'argomento con profondità ed ampiezza.
Se è vero, infatti, che la catechesi occupa un posto primario tra i doveri dei Vescovi e dei ministri consacrati, è altrettanto vero che essa costituisce un campo in cui il Laico esprime in forma peculiare la propria vocazione, esercitandovi il sacerdozio comune e testimoniando la propria partecipazione all'ufficio profetico di Cristo.
Questo nobile compito - rileva il Concilio - riveste urgente necessità « in quelle regioni in cui la libertà della Chiesa è gravemente impedita.
In tali difficilissime circostanze , i Laici … mettendo in pericolo la stessa propria libertà e talvolta anche la vita, insegnano la dottrina cristiana a coloro che sono loro vicini ».
3. L'esempio dei catechisti e delle catechiste, chiamati ad operare in condizioni che suppongono a volte l'eroismo, deve essere di incitamento per quanti vivono in situazioni normali.
Vorrei sottolineare la vitale importanza della catechesi dei fanciulli e dei giovani nel tempo presente, in cui si va facendo strada il bisogno di un ricupero totale dei valori trascendenti, e s'avverte la necessità che il lievito del Vangelo torni a penetrare a fondo nelle coscienze delle nuove generazioni per un domani sereno e operoso.
La catechesi ne pone le premesse.
Essa impegna i genitori cristiani, ai quali in primo luogo spetta di « istruire i figli nella dottrina cristiana e nelle virtù evangeliche ».
Impegna pavimenti le diocesi, le parrocchie, le associazioni ed i movimenti di apostolato, cominciando dalla preparazione dei catechisti e dalla promozione di adeguate iniziative.
Per essi sarà sempre grande titolo di merito la parola del Signore: « Chi accoglie uno di questi bambini, nel mio nome, accoglie me ».
La Vergine Madre, custode della misteriosa crescita del suo Figlio divino, ottenga alla Chiesa un incessante incremento dell'apostolato catechetico.
( Osservatore Romano 16-17 marzo e 11-12 maggio 1987 )