La fede |
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Chi legge il Vangelo non può non essere colpito dall'insistenza con cui Gesù richiama la necessità della fede.
Senza di essa Egli non compie alcun miracolo.
Agli Apostoli rimprovera spesso la poca fede, e anche dal popolo, semplice ed umile, o colto e potente, Egli esige la fede per poter entrare in comunione con Lui e aver parte ai benefici della sua redenzione.
Del resto una semplice riflessione ci può convincere che non può essere diversamente.
Dio è l'Essere infinito, soprannaturale, eterno, non determinato né determinabile e addirittura impensabile: come può conoscerlo l'uomo se non attraverso una rivelazione?
E la stessa rivelazione esige fede.
La massima rivelazione di Dio è Gesù Cristo, il quale si presentò in figura di uomo, uguale in tutto agli uomini, tranne il peccato, ma esigendo il riconoscimento della sua divinità.
Molti segni e molte prove ne dette, cosicché è inescusabile chi non crede.
Sono sue queste parole: « Se non fossi venuto e non avessi parlato non avrebbero colpa, ma adesso non hanno scusa per il loro peccato » ( Gv 15,22 ).
Coloro che Gesù così condannava non avevano ancor visto il miracolo più grande, quello della sua Risurrezione, e tanto meno i due millenni di vita della Chiesa da Lui fondata.
Ma oggi chi non crede non può opporre alcuna obiezione.
La fede cristiana è un atto così ragionevole nei suoi motivi che chi la rifiuta compie un atto irragionevole, e le difficoltà ad aderirvi non sono opposte dalla ragione, da ben altre cause.
La fede non è un'opinione astratta, avulsa dalla vita pratica, bensì un principio che deve informare tutta l'esistenza e trasformare tutti gli atti, anche minimi, dell'uomo in atti soprannaturali.
« Il mio giusto vivrà di fede » ( Eb 10,38 ).
Il fine dell'uomo non è racchiuso, per così dire, nell'ordine naturale, ma è Dio stesso, in un possesso ed una visione beatifica inesprimibile ed eterna.
La grazia abituale, soprannaturale, infusa nell'uomo per mezzo dei sacramenti lo rende partecipe della vita divina fin da questo momento, anche se esteriormente non se ne vedono i segni.
Non si vedono, ma si intravedono in coloro che la accettano e sono docili ai suoi movimenti, con una collaborazione che è un poema, un segreto poema, ricco di luce di ombre, di gioie e di sofferenze, ma sempre in un clima di pace e di speranza.
Oh se tutti gli uomini si fidassero di più del Signore e si abbandonassero completamente, serenamente, volonterosamente ai suoi disegni, che sono tutti e sempre disegni di amore, anche quando includono sofferenze e morte!
« Se viviamo dello Spirito, conformiamoci allo Spirito ».
Ora « i frutti dello Spirito sono: carità, gaudio, pace, pazienza, benignità, bontà, mansuetudine, castità ».
Ma tutto ciò esige una condizione: la rinuncia al così detto uomo vecchio.
E la rinuncia presuppone una base: la fede.
Umiltà di fede e generosità di rinuncia sono i cardini della vita cristiana e anche della vita perfetta.
Ma la rinuncia è una cosa umana e difficile, e l'uomo non vi si decide senza la luce di un ideale che lo attragga.
Questa luce è appunto la divina rivelazione, quando ad essa si aprono le finestre e le porte dell'anima con la fede.
E chi potrebbe dire i benefici che la luce della fede apporta e potrebbe apportare anche ai popoli e alle nazioni se fosse accolta?
Perché Dio non è solamente il Dio delle singole persone, ma anche dei popoli: « Tuoi sono i cieli e tua è la terra, con tutto ciò che contiene » ( Sal 89,12 ).
Veniamo al pratico, come ci insegna S. Giovanni Battista La Salle.
La prima difficoltà a credere è l'ignoranza
Quanta gente è lontana dalla fede perché ( mi si consenta l'espressione ) non è mai stata, o mai abbastanza, catechizzata.
Quante sono le famiglie dove si istruiscono i figli nei problemi religiosi e lisi educano alla vita cristiana?
Perché mai i nemici di Dio ostacolano con tanto puntiglio l'insegnamento della religione?
E non è già di per sé eloquente il fatto che i paesi più scristianizzati sono quelli dove più è sviluppata la mala vita?
La seconda, grave difficoltà, è il prezzo da pagare: « Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua » ( Lc 9,23 ).
Presto detto!
Ma si dimentica che il Signore non abbandona l'uomo alle sue debolezze e lo munisce ampiamente dei mezzi necessari.
È la trascuratezza di questi mezzi che rovina tanti cristiani.
Vigilanza, preghiera e sacramenti sono mezzi infallibili per vincere il male e inoltre stabiliscono l'uomo nella pace egli ottengono in abbondanza la grazia attuale per vivere in grazia di Dio, per far fronte a tutti i suoi impegni.
« Chi prega certamente si salva e chi non prega certamente si danna ».
Sono parole di un Santo Dottore di S. Chiesa: S. Alfonso M. dei Liguori.
E la Chiesa le ha fatte sue e sono ormai dottrina della Chiesa.
Ma la preghiera non è forse l'espressione più bella della fede?
« Ora et labora » dice S. Benedetto ai suoi monaci.
In tutte le regole delle famiglie religiose è sottolineata la pratica delle virtù teologali e in primo luogo della fede, che è la premessa e la base di tutte.
Il fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, S. Giov. Batt. La Salle, pone la fede a fondamento della Regola dei suoi religiosi, e la stessa cosa fa per i catechisti il Servo di Dio Fr. Teodoreto.
L'uno e l'altro si esprimono, con gli stessi termini, così: « esercitarsi a considerare ogni cosa con lo spirito di fede, a compiere ogni azione con la mira a Dio, a riconoscere dalla sua mano tutto ciò che loro accade » questa è fede viva, cioè vissuta, a cui si applicano le promesse di Gesù: « Chi vive e crede in me non morirà in eterno » ( Gv 11,26 ).
E questo, infondo, mi si consenta, è semplicemente prendere le cose sul serio, saper dare ad ogni cosa il suo valore.
Caro lettore, le dici proprio bene e sempre bene le orazioni del mattino?
Se non sei proprio impedito cerca di andare a messa prima di incominciare la tua giornata di lavoro, cosicché il tuo lavoro ne sia come il compimento dell'offertorio.
Se ci rendessimo conto del valore di tutto!
Avvengono attorno a noi delle cose straordinarie, sublimi, e sono pochissimi quelli che se ne accorgono: abbiamo in mezzo a noi Gesù Cristo in persona, a nostra disposizione …
Siamo troppo materialisti.
Se avessimo un po' più di fede, quali orizzonti si aprirebbero davanti a noi!
Il Signore sa di quale pasta siamo/atti e ci compatisce.
Ma certo avrebbe motivo di grande delusione!