Il Crocifisso ci dona la madre

B273-A1

« Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco il tuo figlio!' » ( Gv 19,26 )

Consegna, come di uno che muore, o continuità come di uno che è venuto per rimanere?

Tante cose in un messaggio, che però non si fermò al distacco e volle significare che i vincoli della grazia non potevano spezzarsi mai più.

Madre, Gesù, discepolo, mistero.

Era questa la verità da capire.

Perché quando un amato muore, ed è nel corpo che si spegne, tutto dice che legami costitutivi si sono rotti, e si ha l'impressione di una perdita irrimediabile.

Ma Gesù sapeva che altro c'era fra lui e il suo misterioso corpo vivo creato nella grazia dello Spirito.

In questa grazia la madre era legata a tutti quelli che già stavano vivendo nella vita del Figlio, ed essi a lei erano congiunti essendo nati dal mistero della sua fecondità di madre di Dio.

Erano questi i legami resistenti, quelli che nessuna morte poteva più sciogliere.

Ma in quel momento tutto poteva essere annebbiato. Così Gesù lo disse, per sempre.1

Nella gloria noi Ti ringrazieremo,

Signore Crocifisso, che morendo

hai conservato fra di noi la vita

dell'alma tua divina parentela

e Tu non hai permesso che il distacco

da Te ci radicasse nel timore

d'averti in quell'ora solo perduto.

E sii Tu benedetto per Maria,

che è Tua e nostra, ora per l'eterno.

Giuseppe Pollano

« Donna ecco tuo figlio » ( da una Illustrazione di Maurizio Boscolo )2


1 Dal libro "Gesù ogni giorno", ed. PIEMME, per gentile concessione dell'Autore.

La preghiera finale è stata trasposta in endecasillabi, lasciando peraltro sostanzialmente invariato il testo originale.

2 L'illustrazione è tratta dal libretto "Via Crucis illustrata" Ed. S. Paolo 1994, per gentile concessione della Casa Editrice.