Dio amore in Fratel Teodoreto |
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Ci sono due modi di intervenire su un argomento: per conoscenza o per scoperta. Mi spiego:
- quando Pietro risponde alla provocazione di Gesù: Volete andarvene anche voi?" con la chiara confessione: "Dove andremo noi? Tu solo hai parole di vita eterna", ha parlato per conoscenza, una conoscenza che ha generato comunione.
- quando Andrea va da suo fratello Pietro annunciandogli: "Abbiamo trovato il Messia", ha parlato in seguito a una scoperta, inaspettata, esaltante.
Le mie parole su Fratel Teodoreto fanno parte di questa seconda circostanza.
Quando il Presidente Rollino mi ha fatto il gradito omaggio delle Regole dell'Unione, ho letto l'introduzione di Fratel Teodoreto e ho esclamato: "Questo è un santo!".
Una scoperta tardiva …, ma meglio tardi che mai.
Sono ancora in tempo a "predicarlo sui tetti".
Da questo testo sono passato a quello più completo del quaderno n.° 3, ricevuto da altra mano amica: "Pensieri sulle Regole e Costituzioni" scritte da Fr. Teodoreto nel 1949.
E la mia impressione di freschezza sotto l'azione dello Spirito è aumentata.
Nelle riflessioni personali che mi accingo a scrivere, rimando a questo volumetto, citando tra parentesi le pagine di riferimento.
Fratel Teodoreto definisce la Regola "legge d'amore".
E spiega: "Legge d'amore … che indica il beneplacito di Dio in noi e su di noi.
Essa comanda senza imporre, sollecita rispettando la libertà, …
Legge interiore tutta intima, dall'interno e nell'interno: … "un soffio, una brezza" ( 1 Re 19,12 ), un'ispirazione.
Essa non si fa sentire che nel silenzio, nel solo a solo con Dio: "Condurrò l'anima nella solitudine e le parlerò al cuore" ( Os 2,14 ).
Legge d'amore, non di timore ne di dominazione. "Dio non domanda all'anima che amore" ( S. Angela da Foligno ) Fratel Teodoreto è figlio del La Salle fin nelle midolla delle ossa, ma questo linguaggio non fa parte del vocabolario lasalliano, ne era usuale nella Chiesa parlare di amore in tempi preconciliari.
Da dove viene questo modo di esprimersi di Fratel Teodoreto?
Da un'unica fonte: lo Spìrito Santo, che gliel'ha donato come suo carisma, suo modo unico e irripetibile di essere nella Chiesa portatore di una stile di vita religiosa nuovo, aperto a tutto il popolo di Dio, per il popolo di Dio, ma in particolare per i giovani.
In Fratel Teodoreto tutto sembra partire da Dio: la vocazione, il Crocifisso ispiratore di vita, l'apostolato catechistico, l'educazione professionale dei giovani …, tutto si fonda sulla centralità di Dio come prima scelta che motiva l'intera esistenza. Fr. Teodoreto ne parla a proposito dell'ascesi in cui si realizza il comandamento evangelico: "Chi vuoi venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
Per Fratel Teodoreto, secondo i canoni classici della spiritualità, l'ascesi è negativa e positiva: È l' "agere contra" la cui efficacia richiede che la lotta così perseguita con perseveranza e purità di intenzione sia sostenuta da una volontà risoluta, energica e decisa di andare a Dio", ma è anche "un grande amore per lui.
Volontà e amore crescono con l'intensità dello sforzo e innalzano la vita ad altezze divine, lanciando verso le vette della santità ove si vede tutto nella luce di Dio" ( Pio XII ).
Fratel Teodoreto vede nella preghiera il compimento del rapporto di amore in cui consiste la vita cristiana.
La preghiera è in sintesi "un'applicazione metodica di ogni attività interiore dell'anima in vista di Dio, desiderato e cercato con un amore tanto più grande quanto più supera ostacoli e sostiene lotte".
Non mi sembra che Fratel Teodoreto abbia lasciato testimonianze vive del suo rapporto con Dio.
Citare esperienze di vita è una prassi maturata negli anni postconciliari.
Ma noi stessi lo abbiamo conosciuto e sappiamo quanto intima fosse la sua comunione con Dio.
Basta leggere le numerose testimonianze riportate da Fr. Leone nella biografia del nostro Venerabile, lo posso aggiungerne una che mi è rimasta impressa in modo indelebile negli occhi: giovane Fratello, sono salito sull'autobus alla Gran Madre, diretto alla Villa San Giuseppe.
Vi era Fratel Teodoreto, seduto sul primo seggiolino alle spalle dell'autista, in un atteggiamento così raccolto che non ho osato interrompere il suo colloquio con Dio.
Se Fr. Teodoreto non ci ha lasciato testimonianze di vita, sono sufficienti alcuni cenni dei suoi scritti per capire che il suo insegnamento è frutto di esperienza.
Comuni sono le espressioni: "intimità con Dio", "vita penetrata di amore", "adesione alla volontà di Dio", "grazia della contemplazione infusa" ….
Accenni che non escono dalla penna con la semplicità delle cose ordinarie se non sono vissuti.
Ho parlato del carisma di Fr. Teodoreto suscitato dallo Spirito.
Egli stesso ce ne spiega la genesi, sempre a proposito della Regola dei Catechisti: "Essendo legge d'amore, è la legge e la voce dello Spirito Santo il quale, nella Santissima Trinità, è Lui lo stesso Amore sostanziale personale, Amore, santo e santificatore, Amore attivo e conquistatore.
E citando gli apostoli riuniti il giorno di Pentecoste: "Lo Spirito Santo mette nell'anima loro una fede nuova, cioè un modo nuovo, divino di capire, di conoscere, una specie di rivelazione personale delle verità della Rivelazione …".
E conclude in riferimento alla Regola: "Così avviene l'adattamento individuale delle Regole comuni, che crea un modo di santità proprio ad ogni anima nell'unità essenziale della vocazione".
È una sottolineatura molto interessante: l'azione dello Spirito Santo vista in chiave personale.
In questo modo Egli è realmente - ognuno può dire- il "mio" santificatore, come lo fu di Fratel Teodoreto.
La mia impressione è che questi insegnamenti vadano oltre il testo della Regola a cui si riferiscono, vadano oltre l'ambito dei Catechisti a cui sono direttamente rivolti: sono orientamenti di vita, che qualificano un carisma e possono giovare a quanti il Signore pone nella scia di Fratel Teodoreto, nel mondo dei Catechisti, dei Fratelli, della Casa di carità e della Chiesa tutta.
Ce la offre in modo splendido Fr. Teodoreto stesso.
La sua è una sintesi di concetti in cui ogni parola meriterebbe una sottolineatura.
Mi limito ad andare a capo dopo ogni concetto, lasciando a chi desidera di meditarli.
"La legge è la voce e l'azione dello Spirito Santo che determina la grande chiamata iniziale della vocazione in genere che continua precisandola con una successione di chiamate particolari, frequenti, incessanti verso una santità sempre crescente nella fedeltà, nell'unione e nell'amore; chiamate tanto più esigenti e assolute quanto più la risposta è docile e generosa aumentando sempre in liberalità e in abbondanza di grazie".
Dio Amore da ricambiare nell'amore, lo Spirito Santo Amore da seguire con docilità, sono vie maestre tracciate da Fratel Teodoreto per i suoi figli come pegno di santità e di santificazione per gli altri.
Siamo di fronte a un fondamento sicuro, comune a tutti i Fondatori, ma con la sua caratteristica particolare che la rende autentica, come ricchezza offerta dallo Spirito alla Chiesa per la santificazione del popolo di Dio.