Il 2 maggio 1999 è stato beatificato Padre Pio da Pietralcina |
B277-A5
Vito Moccia
Consonanze della sua testimonianza con il messaggio dell'Unione Catechisti
La notorietà e la vasta eco che da tempo circonda questa altissima figura di Beato ci esime, su questo bollettino, dal tracciarne i lineamenti e riportare dati biografici.
Riteniamo però estremamente doveroso e qualificante mettere in evidenza alcuni elementi di stretta consonanza con il messaggio spirituale di cui l'Unione Catechisti è testimone, anche per ribadire la provvidenzialità e l'attualità, per il nostro tempo, della sua spiritualità e della sua missione nel mondo.
Padre Pio ha portato impresse non solo nel suo cuore, ma nel suo Corpo, le piaghe di Gesù Crocifisso.
Ha avuto quindi la grazia di imitare il Maestro anche nelle trafitture alle mani, ai piedi e al costato.
L'Unione Catechisti, che ha tra le sue motivazioni e le sue finalità l'Adorazione delle piaghe di Gesù, vede pertanto nel nuovo Beato l'ideale della perfetta imitazione del Crocifisso.
E come Padre Pio è stato la testimonianza vivente della perenne novità ed attualità delle piaghe di Gesù Crocifisso per il nostro tempo così secolarizzato, parimenti la testimonianza che offre l'Unione Catechisti, nella pratica e nella diffusione dell'Adorazione alle piaghe sanguinanti e gloriose di Gesù, costituisce uno strumento provvidenziale, rispondente alle attese dell'uomo moderno, se debitamente presentata e illustrata nella sua ricchezza spirituale, cioè quale mezzo per facilitare la comprensione dell'amore di Gesù, amore proprio di Colui che si dona senza limiti.
È stato detto che il millennio che sta per concludersi è contrassegnato da due eminenti stigmatizzati: S. Francesco d'Assisi all'inizio, il beato Padre Pio alla conclusione.
Così possiamo applicare tale riflessione all'Adorazione a Gesù Crocifisso, datò che questa si innesta, nella fine del millennio, tra le devozioni ispirate alla passione di Gesù, con un suo contrassegno di spiritualità, di essenzialità, di energia che, scaturita dall'animo francescano del servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso, si è consolidata ed articolata con riguardo alle varie situazioni della vita, alle aspettative dei luoghi in cui si è diffusa, alle sensibilità degli uomini del nostro tempo, attraverso l'opera apostolica del ,ven. fr. Teodoreto, dei suoi Catechisti e dei suoi Confratelli delle Scuole Cristiane.
Portare le stigmate di Gesù, portare impresse non solo nello spirito, ma nel corpo le piaghe di Gesù, è altresì attestazione di profonda intimità con Lui.
Altro segno di questa intimità è la forza dell'intercessione di Padre Pio, già da vivo, presso Iddio, per tutti i miracoli e prodigi da Lui impetrati: sono molti, e non ci soffermiamo, anche se la meraviglia e lo slancio ascetico destati da tali avvenimenti indurrebbero a ripensarli e ad enunciarli ad uno ad uno: si pensi solo alla madre di famiglia polacca guarita a seguito della lettera di supplica inviata a Padre Pio, da parte dell'allora Vescovo Karol Woitila, l'attuale Papa Giovanni Paolo II, oppure alla ragazza cieca che ha avuto la vista senza essere munita di pupille pur dopo il miracolo, o alle bilocazioni del Padre, o alle numerose conversioni interiori.
È davvero sconcertante che a fronte di una tale quantità di miracoli ci siano ancora non dico degli scettici, ma dei critici che gridano allo scandalo perché si parla di questi eventi nel nostro tempo.
Non sarebbe più logico che, trattandosi di fatti, invece di arroccarsi su posizioni preconcette, si andasse a verificare almeno alcuno di tali accadimenti?
Anche il messaggio di fra Leopoldo e di fr. Teodoreto è caratterizzato da una profonda intimità con Gesù.
Il Diario di fra Leopoldo trabocca di espressioni di amore di Gesù verso il fedele frate, e di questi verso Gesù.
Ne riportiamo una sola come sintesi emblematica: "Leopoldo, quante volte oggi hai detto: "tu ami me, io amo tè!"?" ( 12.10.1913 ).
Lo stesso dicasi per l'intimità tra Maria e fra Leopoldo, e considerazioni analoghe valgono per l'atteggiamento spirituale di fr. Teodoreto, che ha recepito, applicato ed attuato in sé, e nelle sue opere, la perfezione ascetica di fra Leopoldo.
Lo sviluppo di tale ascesi l'abbiamo nell'Unione Catechisti, fondata da fr. Teodoreto, nella quale egli ha trasfuso tutta la pienezza della sua dottrina e della sua fecondità spirituale.
L'Unione Catechisti, in questo transito tra i millenni, è una delle testimoni dell'essenzialità, per il cristiano, di un'apertura intima e incondizionata a Gesù, in ogni ambiente e situazione, segnatamente per le vie del mondo, secondo la specifica missione di un istituto secolare.
La conformazione a Gesù e l'intimità con Lui si riversa inevitabilmente nell'amore per i fratelli, ed ecco quel prodigio della Casa Sollievo della Sofferenza, voluta da Padre Pio con un progetto realizzato in una zona impervia ed isolata, quale era a suo tempo San Giovanni Rotondo, e senza mezzi.
L'attuazione di tale opera è un altro autentico miracolo, tale da non dover creare problemi neppure tra gli scettici, visto che tutti possono constatarne l'esistenza e verificarne le prodigiose modalità di sviluppo.
Anche dall'amore a Gesù Crocifisso coltivato dall'Unione Catechisti, in quell'atmosfera di intimità spirituale introdotta da fra Leopoldo e da fr. Teodoreto, sono scaturite opere di promozione umana: valga per tutte citare la Casa di Carità Arti e Mestieri, ente di formazione professionale, per la salvezza delle anime e per formare nuove generazioni.
È singolare l'identità del primo termine, "Casa", nella denominazione dell'opera di Padre Pio e nella nostra, a significare l'ambiente familiare caratteristico dei figli di Dio e dei fratelli in Gesù.
È proprio il caso di osservare come lo Spirito effonda i suoi doni, talora anche contrassegnandoli con una identità nominale.
La Casa di Carità Arti e Mestieri con le sue attuali 12 sedi, che erogano formazione professionale a oltre 4.000 allievi, tra cui anche un gruppo di ristretti negli stabilimenti di pena, realizza, alle soglie del 2000, una delle opere di misericordia spirituale più urgenti e più conformi alle attese del nostro tempo.
Altri settori in cui opera l'Unione Catechisti per il servizio dei fratelli sono la Messa del Povero, con cui viene offerta ai più indigenti la possibilità di una assistenza spirituale, e di un abbondante pranzo, nonché la Crociata della Sofferenza, consistente in una catena spirituale tra coloro che soffrono nello corpo e nello spirito, per trovare forza e conforto in Gesù Crocifisso, unendosi alla sua passione.
Anche in quest'ultima opera vi è una identità di termini, nella parola "Sofferenza", con l'Opera di Padre Pio, che è appunto Casa Sollievo della Sofferenza.
E come non ricordare la Colonia Climatica Pio XII a Camanà in Perù, per la formazione catechistica e il sollievo fisico ai ragazzi bisognosi, realizzata e gestita dalla sede peruviana dell'Unione Catechisti?
Abbiamo semplicemente toccato alcuni punti di convergenza tra l'Unione Catechisti e le sue opere, e la figura del nuovo Beato.
Vi sarebbe molto altro da dire, specialmente per quanto riguarda la catechesi svolta dall'Unione Catechisti in vari settori, da quello giovanile a quello familiare, da quello parrocchiale a quello del lavoro, per citarne alcuni.
Tale catechesi costituisce la sua natura e finalità specifica.
Ed anche a questo riguardo viene spontaneo l'accostamento all'opera di Padre Pio, non appena si pensi ai numerosi Gruppi di Preghiera che si ispirano a Lui, sorti pressoché dappertutto.
Uno strumento per un incontro proficuo tra l'Unione e i vari Gruppi di Padre Pio potrebbe essere la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso nel loro ambito, quale elemento efficace per coltivare l'amore a Gesù attraverso l'adorazione delle sue piaghe sanguinanti e gloriose, che hanno costituito l'emblema e il contrassegno del nuovo Beato.