Vita quotidiana in famiglia |
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Isidoro Canzoneri
La famiglia è certamente vocazione biblica ed ecclesiale ossia chiamata che assume l'amore umano per giungere alla santificazione.
La famiglia è vocazione positiva e diventa un sistema di persone la cui interazione forma un complesso organico, ciò accade sul piano naturale e in modo compiuto nello Spirito di Cristo, in quanto nella famiglia come sacramento il soggetto animatore è lo Spirito Santo: una persona in molte persone.
In questa luce gli elementi costitutivi della famiglia si vivificano di carità ossia dell'amore perfetto che viene da Dio.
Siamo in tempi nuovi e come dicono i Vescovi in un loro documento, l'eclissi del senso morale della vita si riflette sulla famiglia, ma non per questo è necessaria una nuova famiglia cristiana, ma solo una vera famiglia, che ponga al centro i valori cristiani, consapevole della propria vocazione.
La famiglia cristiana è mistero di croce, ma non problema o luogo di disperazione, anzi in famiglia è bello raggiungere insieme obiettivi comuni mettendo ciascuno i propri carismi nel vicendevole aiuto della vita quotidiana.
Ecco gli aspetti essenziali che coinvolgono la famiglia.
Il lavoro è fondamentale nella vita della famiglia.
Con il lavoro l'uomo provvede alla condizione di vita propria e dei suoi familiari, comunica con gli altri e rende un servizio agli uomini.
Nei rapporti vicendevoli dei familiari, si dialoga del proprio lavoro rispettando i reciproci impegni ed aiutandosi con la massima disponibilità quando sia necessario.
In famiglia si impara a rispettare e ad apprezzare il lavoro.
Anche per quel che riguarda il lavoro domestico è opportuno che i genitori coinvolgono i figli e li responsabilizzino con piccoli impegni.
Con il lavoro l'uomo è chiamato a collaborare e a completare la divina creazione e sappiamo per fede, che offrendo a Dio il proprio lavoro l'uomo si associa all'opera redentrice di Cristo.
Il lavoro è dunque dovere e diritto e dove questo non ci sia è compito di ciascuna famiglia aiutare quanto più sia possibile le famiglie che attraversano momenti difficili.
Un contributo notevole al mondo del lavoro continua a darlo la Casa di Carità Arti e Mestieri educando professionalmente tanti giovani.
Ogni famiglia deve poter essere in grado di valutare un proprio bilancio, in altre parole essere consapevoli di quanto può permettersi di spendere in funzione delle entrate e delle uscite.
È importante attuare ed inculcare nella mente dei propri figli la mentalità del risparmio, può essere difficile dire "non possiamo permettercelo" ma è meglio che inventarsi scuse.
I figli vanno incoraggiati a pensare che i migliori amici non sono quelli che possiedono oggetti più costosi e può essere utile che sappiano gestirsi "la paghetta concordata".
Il risparmio all'occorrenza sarà utile per fare fronte a delle spese straordinarie necessarie alla famiglia.
Il vero problema nasce però dove ci sono delle famiglie povere, dove le entrate non permettono in nessun modo di bilanciare le uscite anche considerando di spendere il minimo per vivere.
La società, le parrocchie e le famiglie benestanti hanno l'obbligo morale umano e cristiano di supportare le famiglie in difficoltà con i mezzi di cui dispongono.
Educare i figli è diritto e dovere dei genitori.
Tale diritto è irrinunciabile.
Essi devono avere, una reale libertà nella scelta della scuola pubblica o privata ed essere consapevoli di quale indirizzo segue la scuola frequentata dai propri figli.
Non è sufficiente che i genitori accompagnino i figli a scuola demandando tutto ad essa, ma è necessario che siano vigili e attenti al modo ed al contenuto dell'insegnamento che viene impartito ai propri figli.
Il Concilio Vaticano II, attesta che i genitori, poiché hanno trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo di educare la prole, vanno pertanto considerati come i primi ed i principali educatori.
In forza della sua missione la famiglia deve dare ai figli il senso dei valori e prepararli perché siano in grado di affrontare il mondo esterno.
Tocca ai genitori cercare di creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso la società, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale.
All'educazione partecipano la Chiesa e la società sempre più interrazziali e pluraliste.
La Chiesa in particolare modo non solo perché è riconosciuta come società umana capace di educare, ma soprattutto perché essa ha il compito di annunciare a tutti la via della salvezza e di comunicare ai credenti la vita di Cristo, aiutandoli con sollecitudine incessante a crescere spiritualmente nella vita di fede.
Il divertirsi insieme può essere un momento di crescita della famiglia se si riesce ad alimentare interessi comuni come un gioco all'aperto insieme, una lettura controllata, un gioco di società o le classiche vacanze estive.
Se la scelta viene fatta consapevolmente insieme, tenendo conto delle varie esigenze di ciascun membro della famiglia
diventerà oltre che un semplice svago, un costruire insieme.
L'alimentazione è indispensabile per vivere, ma in qualche famiglia manca questo bene essenziale.
Nella famiglia media il nutrimento adeguato per la crescita dei figli nei paesi occidentale ritengo non sia più un problema, anche se nelle nostre parrocchie esistono ancora famiglie bisognose a cui manca il cibo.
Il problema persiste soprattutto nei paesi del terzo mondo dove ci sono ancora molte persone che sono denutrite e che muoiono di fame.
Anche nell'ambito familiare dobbiamo cercare di fare qualcosa a livello di condivisione, sensibilizzarci su questo problema iniziando col rispettare di più ciò che abbiamo, evitando inutili sprechi e soprattutto sapere vedere il superfluo di cui godiamo.
Nei rapporti interpersonali tra i vari membri della famiglia il benessere fisico-psichicospirituale di ciascuno di essi è interesse, problema e cura di tutti.
Quando sorge un problema di salute per un membro della famiglia l'unione e l'amore familiare aiutano a superare anche con indubbio sacrificio il momento difficile.
Quando la famiglia non è in grado di far fronte a malattie lunghe e debilitanti come una malattia psichica o un anziano bisognoso di continua assistenza, un supporto morale, amichevole, umano e non solo economico è indispensabile da parte di altre famiglie e dalla parrocchia.
La vita familiare si arricchisce nei rapporti-scambi con altre famiglie ed in particolare con i propri parenti.
Bisogna saper potenziare la ricchezza di avere parenti con cui condividere momenti di gioia e momenti di dolore.
Dimenticare quello che può dividere ed essere pronti a potenziare ciò che può unire e anche dare più che ricevere.
Esserci quando ci si accorge che un nostro parente ha bisogno della nostra presenza e del nostro qualsivoglia aiuto.
La televisione fa ormai parte della nostra vita familiare portando in tempi reali i fatti e gli avvenimenti principali che avvengono nel mondo.
In famiglia guardare la TV insieme, scegliere, commentare può essere un momento educativo, mentre il subire passivamente tutto quello che passa sul piccolo schermo è decisamente diseducativo.
In famiglia nasce la consapevolezza della gestione dello Stato e della vita pubblica.
Praticamente si vive e si fa nascere nei figli la coscienza politica.
Fede e politica se realizzate possono formare un dualismo vincente in quanto è quel particolare modo di intendere, agire e procedere che ha come scopo il raggiungimento del bene comune, pubblico e privato, scevro da interessi di parte.
Anche la famiglia deve essere consapevole di questo obiettivo per essere positivamente inserita nel contesto sociale.
Si può dire che: la fede sta alla verità come la politica sta al bene comune.
La famiglia è culla di valori intergenerazionali: il passato consegna al presente i valori per un futuro.
Nella famiglia si realizza il rapporto fra continuità e innovazione, rivive la tradizione che si proietterà nella novità del futuro.
La famiglia è definita una piccola chiesa.
Questa chiesa fatta di persone se vuole mantenere la sua vitalità deve sempre attingere dalla Chiesa Universale che ha Gesù Cristo come sposo e lo Spirito Santo che la protegge sempre.
L'impegno che la chiesa chiede ai suoi fedeli è di vivere il battesimo come persone nuove.
Solo così avremo la certezza trascendente che dopo la morte Cristo ci darà la sua risurrezione per la vita eterna.
Invochiamo lo Spirito Santo che ci dia i suoi sette doni: l'intelletto, la scienza, il consiglio, la fortezza, il timore di Dio, la sapienza e la pietà perché possiamo impostare la nostra vita sul dialogo, la pazienza, la donazione di noi stessi agli altri.
Ben altri approfondimenti richiederebbero le cose a cui abbiamo appena accennato, ma spero di essere riuscito almeno a sottolineare come la vita familiare, sia molto articolata e come genitori e figli nel loro cammino di vita quotidianamente incontrino esperienze ed aspetti diversi del modo di essere.
Pur nelle difficoltà e con esperienze pratiche diverse per ciascuna famiglia arriva il giorno in cui nel fare un esame della propria vita familiare ci si domandi: "Abbiamo dato un indirizzo di vita positiva alla nostra famiglia, abbiamo fatto delle scelte e raggiunto degli obiettivi che ci soddisfano?
Dobbiamo fare delle correzioni all'impostazione di vita scelta?
Qui dobbiamo rispondere senza eludere la domanda, e se la risposta è quella che la nostra vita deve essere confrontata con il Vangelo, allora potrebbe farci piacere sapere che non siamo soli in questo cammino.
Il nostro Cardinale Arcivescovo ci propone, in una lettera pastorale indirizzata a tutti i suoi fedeli che ha come titolo: "Costruire insieme", come annunciare il Vangelo ad un mondo nuovo che cambia.
Il Cardinale invita tutti a trasferire la propria fede cristiana ricevuta dai genitori o da altri maestri della fede, ai figli, ed eventualmente anche ad altre persone che conosciamo e/o che abbiamo la possibilità di incontrare nella nostra vita.
Lo slogan: "Famiglia è bello!" è appropriato per le famiglie che credono nell'amore vero, cioè: "Donare se stessi senza pretendere di ricevere nulla, come ha fatto Gesù, che ha dato la sua vita per noi".