Le persone consacrate e la loro missione nella scuola |
B286-A5
Intervento di presentazione del documento della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Riflessioni ed orientamenti1
La realtà della scuola del III millennio è l'orizzonte di fronte al quale si apre il documento.
In esso, infatti, affiorano le preoccupazioni e le speranze provenienti da ogni parte del mondo.
Il campo dell'educazione e della scuola è davvero immenso: più di un miliardo di ragazzi in età scolare con le loro famiglie, 58 milioni di insegnanti a cui va aggiunto il personale non docente2
In queste cifre sono comprese le istituzioni scolastiche della Chiesa, oltre 250.000 scuole con 42 milioni di allievi.3
Occorre, poi, menzionare le migliaia di insegnanti cattolici, tra cui moltissime persone consacrate, che svolgono la loro missione educativa in scuole dello Stato.
Accanto all'ampiezza del "bacino d'utenza" della scuola è da segnalare anche l'accresciuto interesse ai temi dell'educazione da parte dell'opinione pubblica e della comunità internazionale.
Negli ultimi decenni del secolo scorso è andato aumentando il convincimento dell'importanza dell'educazione.
In numerose Conferenze mondiali, ad esempio Jomptien ( 1991 ), Dakar ( 1998 ) ecc., la comunità internazionale ha posto l'accento sul ruolo dell'educazione per il futuro dell'umanità, per la pace, per lo sviluppo sostenibile, per la dignità dei popoli.
Qui vorrei solo citare un frutto di tale interesse: il Rapporto curato da Jacques Delors4, nel quale vengono indicati i pilastri essenziali dell'educazione del XXI secolo: "Apprendre a connaìtre", "Apprendre a faire", "Apprendre a vivre ensemble" e "Apprendre a étre".
Si tratta di una visione globale dell'educazione, che purtroppo, al di là delle enunciazioni ufficiali, fa fatica ad affermarsi concretamente.
Infatti, la realtà quotidiana con cui la scuola e l'educazione si confrontano è complessa e difficile.
Il panorama odierno, pur essendo differenziato nella varie parti del mondo, è caratterizzato da elementi comuni.
Tra tutti il più significativo è senza dubbio la mondializzazione.
Nell'economia la globalizzazione si fa strada con una rapidità incredibile, producendo accanto ad innegabili benefici, nuovi problemi in ordine all'occupazione, al lavoro, alla distribuzione delle ricchezze.
La mondializzazione è un fenomeno anche culturale, politico ed educativo.
Essa favorisce l'incontro e lo scambio tra i singoli popoli, ma può produrre pericolose omologazioni culturali.
L'applicazione delle nuove tecnologie, l'informatizzazione diffusa, la rapidità delle comunicazioni rendono necessario un adeguamento della prassi scolastica ed educativa, tanto da far parlare di trasformazione radicale del processo di insegnamento e di apprendimento tradizionali.
A ciò si aggiungono inquietanti orizzonti che toccano nel profondo il vivere dell'uomo: le problematiche legate all'ambiente e le questioni della bioetica.
In un mondo così complesso è naturale che l'educazione e la scuola assumano un ruolo determinante.
All'educazione viene richiesto di accostare le nuove generazioni ad un sapere dinamico, che sappia preparare alla gestione di sistemi complessi e porre l'individuo in grado di acquisire sempre nuove attitudini al lavoro.
In questo stesso mondo, nel quale i processi a cui ho fatto cenno hanno incrementato la possibilità di ciascun individuo di accedere all'informazione, sono ancora tanti i luoghi dove l'accesso all'istruzione primaria è negato.
I dati forniti dall'UNESCO5 parlano di 135 milioni di bambini tra i sei e gli undici anni non scolarizzati, di oltre 280 milioni di ragazzi e giovani analfabeti o con scarsissimo livello di scolarizzazione.
La grandissima maggioranza di analfabeti adulti, oltre 800 milioni, e di giovani non scolarizzati si trova nei paesi in via di sviluppo allargando il divario tra nord e sud del mondo.
Accanto a questo genere di problemi il contesto odierno della scuola è segnato da un profondo disagio.
Nel mondo scolastico, soprattutto occidentale, si percepisce anche una diffusa fatica da parte degli insegnanti, che si sentono demotivati e vedono frustrato il loro compito educativo.
Un altro segnale molto preoccupante è dato dall'aumento della violenza a scuola e tra gli adolescenti, come pure dalla difficoltà delle famiglie, che giova ricordare sono le prime responsabili dell'educazione dei figli, ad essere parte attiva della comunità educativa scolastica.
Credo di poter dire che il cuore del disagio della scuola oggi sia l'offuscamento, mi auguro non la perdita, del senso dell'educazione.
Una tale perdita di senso è strettamente legata allo smarrimento dei valori, soprattutto di quelli che sostengono le scelte di vita: la famiglia, il lavoro, la morale in generale.
Così l'educazione soffre anch'essa dei mali che affliggono le nostre società: il diffuso soggettivismo, il relativismo morale ed il nichilismo.
Spesso alla scuola si chiede di essere semplicemente "istruttiva", cioè capace di fornire strumenti conoscitivi e di far "funzionare" le "risorse umane" nel complesso sistema economico del nostro mondo.
La tradizione pedagogica cattolica, invece, ribadisce con forza la centralità della persona umana nel percorso educativo.
Una corretta impostazione pedagogica è chiamata a puntare alla formazione integrale dell'uomo, facendolo accostare in maniera sistematica e critica alla cultura ed alla realtà.
Le esigenze più profonde di una società caratterizzata dallo sviluppo scientifico e tecnologico, che può sfociare nella spersonalizzazione e nella massificazione, richiedono delle risposte adeguate e mettono in evidenza la necessità di un'educazione che sappia formare personalità forti e responsabili, capaci di scelte morali libere e responsabili.
L'educazione deve poter contribuire a rendere i giovani capaci di aprirsi progressivamente alla realtà e di formarsi una sana e robusta concezione di vita in cui i valori spirituali, religiosi ed umani non siano estranei.
Un'educazione solo tecnica e funzionale può condurre a far sì che le giovani generazioni siano, per usare un'immagine, come l'Apprendista Stregone della celebre opera musicale di Paul Dukas,6 capaci di suscitare spiriti, ma non di controllarli.
Una formazione che escluda la sapienza e non tenga conto dell'uomo e conseguentemente del necessario agire morale comprometterebbe il futuro dell'umanità.
La scuola cattolica attraverso il suo progetto educativo fondato sulla persona di Gesù Cristo e sui valori del Vangelo vuole dare il suo contributo per riportare al centro dell'esperienza educativa scolastica le persona umana.
Ciò significa che l'attenzione del progetto educativo deve volgersi alla persona umana nella sua interezza.
L'uomo contemporaneo vive in se stesso innumerevoli contraddizioni, è "un uomo in frammenti", che fa difficoltà a riconoscere i valori ed a comporli in unità.
È innegabile che, accanto ad innumerevoli progressi, l'uomo trovi difficoltà a rispondere alle domande che la vita gli pone.
A riguardo la pedagogia cristiana e la scuola cattolica hanno un ricco patrimonio da spendere a servizio di tutti.
Per essa la persona non è solo la somma delle sue dimensioni orizzontali, ma è la loro armonica composizione con gli aspetti etici, spirituali e religiosi della realtà umana.
L'opera educativa ha così uno spettro di 360 gradi.
Il proprium del progetto educativo cattolico è promuovere un umanesimo integrale, che ha in Cristo il modello e l'ispiratore, e tende a sviluppare l'interiorità, l'intelligenza e la volontà dell'allievo ed a guidarlo nelle scelte.
In questo contesto di educazione a tutto campo le persone consacrate non solo hanno un ruolo importante, ma insostituibile in quanto immettono "nell'orizzonte educativo la testimonianza radicale dei beni del Regno.7
Sono significative le circostanze "temporali" nelle quali il documento vede la luce.
La pubblicazione avviene a poca distanza dalla celebrazione del XL anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II e porta significativamente la data del 28 ottobre, la stessa della promulgazione della Dichiarazione conciliare sull'educazione cristiana Gravissimum educationis.
Con ciò si vuole esprimere, anche simbolicamente, lo spirito con il quale questo documento viene pubblicato.
Il Concilio, come è noto, ha aperto anche per il mondo dell'educazione una stagione nuova, offrendo preziose indicazioni ed inaugurando un periodo di riflessione sulla missione educativa scolastica della Chiesa.
Momento conviviale del Gruppo Famiglia a conclusione del ritiro pre-natalizio |
Il presente documento è un altro tassello di quel cammino di riflessione e di studio iniziato con la Gravissimum educationis.
Infatti, è servizio proprio del Dicastero che presiedo di sviluppare i principi fondamentali dell'educazione cattolica.8
Nella fedeltà a questo suo compito istituzionale la Congregazione negli anni 70 ed 80 ha promosso alcuni documenti per il rinnovamento della scuola cattolica e per l'esame di problematiche specifiche.
Il primo documento fu La scuola cattolica,9 pubblicato 25 anni fa.
In esso, possiamo dire, veniva tracciato l'identikit di una scuola che vuole definirsi cattolica.
Successivamente è stato pubblicato il laico cattolico testimone della fede nella scuola10 nel 1982.
Attraverso questo documento il Dicastero ha avviato una riflessione sulla presenza del laico cattolico nella comunità educativa scolastica, approfondendone la vocazione ed il ruolo.
Nel 1983 è uscito Orientamenti educativi sull'amore umano.11
Questo testo è nato dall'esigenza di offrire dei lineamenti chiari sul tema dell'educazione sessuale, che deve farsi carico degli aspetti antropologici e morali, oltre che di quelli scientifici, coniugati con prudenza pedagogica e collaborazione con le famiglie.
Nel 1988 è stato dato alle stampe il documento Dimensione religiosa dell'educazione nella scuola cattolica.
Lineamenti per la riflessione e la revisione.12
In tale documento si è affrontato un tema di fondamentale importanza per la scuola cattolica, ma anche per tutta l'educazione scolastica.
Spesso, infatti, la dimensione religiosa del sapere e della persona umana rimane un anello perduto del percorso educativo scolastico, con grave danno per la formazione delle giovani generazioni.
In ultimo, nel 1997, con l'approssimarsi del Grande Giubileo del 2000 è stata pubblicata una lettera circolare dal titolo La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio,13 che ha offerto alcune riflessioni sull'identità e la missione della scuola cattolica nel contesto educativo odierno.
Il presente documento, pensato in rapporto complementare con quello sul laico cattolico, si pone in continuità con l'Esortazione apostolica Vita consecrata,14 frutto del Sinodo sulla vita consacrata, quale approfondimento delle ragioni di una presenza indispensabile, quella dei consacrati, nel contesto della scuola di oggi.
Le persone consacrate, infatti, danno un contributo essenziale per sviluppare nell'azione educativa e scolastica la dimensione verticale, cioè l'apertura a Dio, nonché la dimensione orizzontale, cioè l'educazione a vivere responsabilmente insieme.
Esse, infatti, attraverso i consigli evangelici e l'esperienza della vita comunitaria sono testimoni di un impegno totalizzante e definitivo, di una risposta di amore a Cristo, Maestro e Signore, che li apre al dono di sé agli altri.
La loro presenza nella scuola è un aiuto concreto ed efficace a realizzare quell'educazione globale delle giovani generazioni di cui oggi si sente forte l'esigenza ed il bisogno.
Vogliamo augurarci che il documento serva da stimolo alle persone consacrate, perché anche nelle circostanze attuali, di fronte alla diminuzione delle vocazioni, alla tentazione di lasciare il servizio educativo ed alla complessità del mondo dell'educazione e della scuola, conservino la consapevolezza dell'altezza della loro missione educativa intesa "a dare ragioni di vita e di speranza alle nuove generazioni, attraverso un sapere ed una cultura elaborati criticamente, sulla base di una concezione della persona e della vita ispirata ai valori evangelici".15
1 Giovanni Paolo II, Discorso all'Assemblea plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica, in L'Osservatore Romano, 4-5 febbraio 2002, p. 7.
2 UNESCO, Rapport modial sur l'éducation 2000, Paris, 2000, pp. 119-121.
3 Dati forniti nel 1994 dall'Office international de l'enseignement catholique ( OIEC ).
4 J. Delors, Léducation un trésor est cache dedans, Rapport a l'UNESCO, Paris, 1996.
5 UNESCO, op. cit, pp.26-53.
6 Compositore francese ( 1865-1935 ). Lapprenti sorcier ( Lapprendista stregone 1897 ), fu la sua opera più famosa.
7 Giovanni Paolo II, Es. Ap.
Vita consecrata, 25 marzo 1996, n. 96.
8 Cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Dich. sull'educazione cristiana
Gravissimum educationis, Introd.
9 Congr. per l'Educazione Cattolica,
La scuola cattolica, 19 marzo 1977
10 Congr. per l'Educazione Cattolica, II
Laico cattolico testimone di fede nella scuola, 15 ottobre 1982.
11 Congr. per l'Educazione Cattolica,
Orientamenti educativi sull'amore umano, Lineamenti di educazione sessuale.
12 Congr. per l'Educazione Cattolica, Dimensione religiosa dell'educazione nella scuola cattolica.
Lineamenti per la riflessione e la revisione, Roma, 7 aprile 1988, in Enchiridion Vaticanum voi. 11, pp.262-313.
13 Congr. per l'Educazione Cattolica, La scuola cattolica alle soglie del terzo millennio, Roma, 28 dicembre 1997, in Enchiridion Vaticanum voi. 16, pp. 1570-1583.
14 Giovanni Paolo II, Es. ap.
Vita consecrata, 25 marzo 1996.
15 Congr. per l'Educazione Cattolica, Le persone consacrate nella scuola. Riflessioni ed orientamenti, Roma, 28 ottobre 2002, n. 84.