Celebrazione dell'Anno Paolino

B299-A4

- Vito Moccia -

Al compiersi di circa duemila anni dalla nascita di Paolo di Tarso, il Papa ha voluto indire uno speciale giubileo paolino, dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, che avrà come fulcro Roma, segnatamente la basilica di San Paolo fuori le Mura, e il luogo del martirio, alle Tre Fontane.

Ma la Chiesa intera viene ad esserne coinvolta, dato il carattere universale dell'apostolato di Paolo, denominato appunto Apostolo delle genti, avendo annunciato il Vangelo ai non Ebrei, secondo quanto Egli stesso dichiara: "Dio che ha fatto di Pietro l'apostolo degli Ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei pagani" ( Gal 2,8 ).

E in virtù dell'annuncio evangelico "Cristo, che è la nostra pace, ha fatto diventare un unico popolo i pagani e gli Ebrei …

Per mezzo della sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo, e li ha messi in pace con Dio". ( Ef 2,14-16 ).

La cristianità intera è quindi interpellata, sull'esempio di Paolo, a perseverare nell'annuncio e nella testimonianza del vangelo, in un mondo di più intense comunicazioni e rapidi collegamenti per effetto della globalizzazione, ma nel quale ancora moltissimi non hanno incontrato Gesù Cristo.

Tutti i credenti sono invitati ad una nuova evangelizzazione, alla comunione nella Chiesa e alla piena unità di tutti i cristiani.

Per noi Catechisti la figura di San Paolo è particolarmente emblematica per caratterizzare la nostra spiritualità e la nostra missione.

"Avevo infatti deciso di non insegnarvi altro che Cristo, e Cristo crocifisso" ( 1 Cor 2,2 ).

Questa dichiarazione dell'Apostolo ai Corinti, che sintetizza la sua predicazione, possiamo considerarla la nota riassuntiva della nostra vocazione catechistica.

Non è certamente limitativo l'annunzio del Crocifisso, anzi è testimonianza che Egli è risorto, e soprattutto è professione del suo amore, è attestazione che Dio è Amore, "Deus Caritas est"., come da titolazione della prima enciclica di Benedetto XVI°.

Procuriamo quindi di trarre da questo giubileo un rinnovato approfondimento del carisma del nostro istituto, e nuovo slancio apostolico nell'annuncio e nell'adorazione del Crocifisso.

Un rilievo particolare in queste celebrazioni assumono certamente gli altri luoghi paolini, oltre quelli romani, a partire da Tarso, città natale dell'Apostolo, per abbracciare le numerose tappe della sua predicazione, dalla Turchia alla Terra Santa e all'isola di Malta, dove Egli approdò dopo un naufragio e gettò il seme fecondo del Vangelo.

E proprio a Malta, in un recente pellegrinaggio, un Catechista e la moglie hanno avuto modo di visitare i luoghi che testimoniano tuttora il passaggio a seguito del naufragio, i prodigi e la predicazione di S. Paolo, ma soprattutto di constatare quanto ne sia radicata la venerazione e, di conseguenza, la conoscenza viva ed operosa dei suoi scritti ed insegnamenti.

Per ognuno di noi il pellegrinaggio più accessibile, anche se impegnativo, è la rilettura e la meditazione degli scritti di S. Paolo, che ci portano al cuore della Rivelazione, infiammandoci dell'amore a Gesù Crocifisso.

Rappresentazione simbolica dell'Anno Paolino