Segnalazione di libri |
B308-A12
Sottoponiamo all'attenzione dei nostri lettori i due libri editi recentemente di cui riportiamo la fotografia del frontespizio di copertina.
La loro importanza ed alto valore non necessitano di particolare illustrazione, trattandosi, per il primo, della seconda parte dell'opera "Gesù di Nazaret", di S.S. Benedetto XVI°, per l'altro dello scritto postumo del compianto mons. Pollano "In Gesù Cristo salvati dal finito".
Il Papa ha presentato la sua opera nel risvolto di copertina del primo volume con una motivazione che così inizia: « Ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, come il "Gesù storico" in senso vero e proprio.
Io sono convinto, e spero che se ne possa rendere conto anche il lettore, che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo Gesù - quello dei Vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. »
Josepf Ratzinger Benedetto XVI°. "Gesù di Nazaret".
Libreria Editrice Vaticana. Euro 20,00.
Questo secondo volume ha come sottotitolo "Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione", per cui è particolarmente indicato per una riflessione approfondita sul mistero pasquale, cui noi catechisti dobbiamo in modo speciale riferire il nostro orientamento e la nostra missione.
Si tratta dell'opera postuma di mons. Pollano, ed è un testo di profonda levatura antropologica e spirituale, di cui potremmo affermare che l'Autore ha superato sé stesso, pur considerando l'altissimo livello di indagine, di introspezione psicologica individuale e sociale, e di slancio ascetico di tutte le sue precedenti pubblicazioni.
Ma in quest'opera emerge un'acutezza di osservazione, con conseguenti categoriche valutazioni, che appaiono decisive per indurre ad un rinnovato cammino di ascesi.
Viene considerata la situazione precaria dell'umanità, chiusa in se stessa per il limite connaturato della sua finitezza, ma tuttavia anelante all'Infinito, per il raggio della luce vera che la illumina ( Gv 1,9 ).
Peraltro risulta insufficiente un lume ideale, per quanto aperto all'Eterno, a soddisfare la mente e il cuore dell'uomo, che è un essere reale, per cui è solo in Gesù Cristo, essere teandrico, cioè umano e divino, che l'uomo ritrova la speranza per l'equilibrio che gli si prospetta nello sfociare nella pienezza di vita, seguendolo, anzi incorporandosi in Lui
Ma per dirla con le parole dell'Autore, consideriamo che « Il XX secolo è alla fine arrivato, con determinazione mai prima così consapevole nella storia del pensiero, alla dichiarazione della finitezza come nostra peculiarità.
( … ) Non ente creato, dunque, ma ente puro e semplice che non mendica spiegazioni, e si limita ad esistere in se stesso, su se stesso e per se stesso, fino all'annullamento
( … ) Nel finito ( … ) si mangia e si beve, ci si sposa e ci si marita, si compra e si vende, si pianta e si costruisce, per dirlo con l'evangelista Luca, e poi si sparisce dal mondo.
( … ) Ecco perché, a consolare questa nostra finitezza, noi annunciamo con franchezza e gioia l'evento che è Gesù Cristo.
Uomo storico, dalla cui umanità possiamo però risalire all'essere non storico che è Dio, precisamente nella figura di Logos e Figlio di Dio, e Dio egli stesso.
Risalita che ci salva, com'è intuibile.
Risalita che esige di ricostruire la filosofia come amore alla sapienza, che aggiunge alla intelligenza la umiltà. »
Giuseppe Pollano." In Gesù Cristo salvati dal finito".
Introduzione di Mons. Carlo Ghidelli. Edizioni Studium.Roma. Euro 9,00.