Pensieri di Rollino sull'Adorazione e sulla Casa di Carità |
B315-A4
Stralcio da una lettera al catechista Juan Spinosa ( giugno 2002 )
Tutte le attività che noi Catechisti conduciamo, devono sempre avere come riferimento Gesù Crocifisso e Maria Immacolata, secondo lo spirito e il carisma del nostro Istituto fondato dal Ven. Fratel Teodoreto.
Altrimenti ogni opera a cui ci dedichiamo rischia di diventare generica e senza caratteristiche, e alla fine un fatto personale.
Chi ne ha la responsabilità deve esserne ben consapevole, anche per aiutare i suoi collaboratori a fare altrettanto.
In altre parole, quando lavoriamo nelle Opere che il Signore ha suscitato e che ci ha affidato,dobbiamo essere convinti che ogni nostra azione deve corrispondere alla sua volontà, perché l'Opera dia il suo frutto, come Lui vuole.
E allora la soluzione di ogni dubbio o problema è nella preghiera fiduciosa, ricca di fede, nella certezza che verranno tutte le soluzioni.
È il famoso "spirito di fede", ereditato da S.G.B. de La Salle, che deve accompagnare ogni nostra azione, così come indicato nelle nostre Costituzioni.
La preghiera rivelatrice del carisma dell'Unione
Catechisti, cuore e anima del nostro Istituto e di tutte le sue Opere, è l'Adorazione a Gesù' Crocifisso, effettuata con tutto il nostro cuore, la nostra anima, le nostre forze, la nostra fede.
È la nostra garanzia!
Diffondiamola anche tra gli allievi della Casa di Carità e le loro famiglie.
Ne vedremo presto i risultati.
Nel Diario di Fra Leopoldo l'Adorazione al Crocifisso è il pensiero dominante.
Con riguardo specifico alla Casa di Carità ( qui si fa riferimento alla sede peruviana, da poco istituita, n.d.r. ), sappiamo per esperienza che gli inizi sono sempre in salita, ma la salita cui dobbiamo riferirci è quella del Calvario, cioè una salita che porta in alto e aiuta a crescere, allievi e professori insieme, perché con noi vi è Gesù, il Titolare, il Progettista della Casa di Carità, e Maria Immacolata, Direttrice e Protettrice dell'Opera, come è detto nel messaggio a Fra Leopoldo.
Per questo la denominazione: Casa di Carità Arti e Mestieri, ispirata da Loro, è un titolo programmatico, è come un marchio di fabbrica indelebile, di religioso prestigio, quindi da portare con umile fierezza, senza rispetto umano, anzi attribuendogli un valore di testimonianza: difatti è un titolo esortativo e profetico, di ammonizione al contesto culturale che non crede più in certi valori fondamentali.
Ebbene tale denominazione concorre a ripresentare tali valori con coraggio, anche se ciò può comportare lotta interiore e sofferenza.
E giovi a tale scopo una rapida e sintetica esemplificazione degli ideali in lei contenuti:
Casa: è intuitivo il richiamo alla Sacra Famiglia di Nazareth, e quindi alla famiglia e alle reciproche relazioni di paternità, maternità, figliolanza, nonché alle virtù conseguenti, quali l'educazione, la gioia, la serenità, la sicurezza, la accoglienza, e simili.
Carità: Gesù Crocifisso si è offerto per nostro amore, Maria Immacolata è la nostra tenera mamma.
Carità comprende amore, fraternità, solidarietà, compassione, comprensione, aiuto reciproco, disponibilità, sacrificio, generosità, il tutto come espressione dell'amore di Dio.
Arti e Mestieri: in questa locuzione è formulato l'ambito operativo, quindi lavoro, professionalità, stabilità, coraggio, sano orgoglio, consapevolezza, dignità, garanzia per la vita, diritti e doveri come cittadini che producono per sé e per gli altri, come servizio, con capacità e serietà, con possibilità di crearsi una famiglia e una casa, nell'adempimento della propria vocazione.
Quanti valori umani, secolari e religiosi scaturiscono da questo Titolo!
In altre parole, in esso è indicata la prospettiva che l'allievo e l'ex allievo, ben formati, possano diventare come dei missionari laici, alcuni magari catechisti!, sempre riconoscenti e legati alle origini, e considerino la Casa di Carità come una seconda famiglia, magari con l'obbiettivo, per alcuni di essi, di diventare a loro volta i futuri insegnanti, come è già avvenuto in varie sedi!
La Casa di Carità è un frutto dell'amore di Dio verso di noi.
É un dono che il Signore ci ha elargito: il dono di averci chiamati al suo servizio, in qualche modo suoi collaboratori "per salvare le anime" ( come è scritto nel "detto" istitutivo dell'Opera )1 nostre e dei nostri cari allievi, mediante il lavoro quale mezzo di santificazione.
Dipende anche dal nostro impegno e stile di vita il risultato.
Sempre con Gesù presente e vicino, che cammina al nostro fianco e guida i nostri passi!
1. Dal Diario di fra Leopoldo: Lunedì, 24 novembre 1919, sera, ore 9,30.
Nella santa Adorazione - Divozione al SS. Crocifisso, quando incominciai l'adorazione alla Piaga della Mano sinistra, Gesù disse:"Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per far imparare ai giovani Arti e Mestieri".