In memoria |
B316-A4
È stato reso omaggio alla memoria del canonico Lanfranco sul bollettino n° 307, riportando la commemorazione in suo onore, svolta da s. Ecc.za Mons. Fiandino.
Ora riportiamo una testimonianza dell'ing. Corrado Galaverna, suo nipote, già insegnante della Casa di Carità, anche ad attestazione della profonda gratitudine e devozione che l'Unione Catechisti serba verso di Lui, per il bene che ha profuso tra noi e per gli insegnamenti che ci ha prospettato sulla consacrazione secolare, propria del nostro Istituto.
É mancato la sera del 2 luglio 2012, don Giovanni Lanfranco, sacerdote 86enne, con oltre 60 anni di ministero.
Era infatti stato ordinato nel giugno del 1949 a 23 anni.
Per i primi 2 anni fece l'assistente in seminario, poi venne nominato viceparroco a Bra.
Un'esperienza di soli 3 anni.
A 28 anni tornò nuovamente in seminario, dove fu nominato assistente spirituale.
É stato un punto di riferimento costante e sicuro che ha saputo accompagnare molti chierici, e anche laici, sulla via della vocazione e della vita spirituale con il suo tratto dolce e la sua sapienza profonda di maestro di fede e di vita buona secondo il Vangelo.
Tra i suoi chierici nel 1963 ci fu anche l'attuale Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia.
Dopo tanti anni di seminario, scelse di dedicarsi alla contemplazione spirituale come eremita, presso il Santuario del Valinotto a Carignano.
Per un lungo periodo di tempo, inoltre, tanti ricordano la sua presenza nei boschi di Giaveno, dove lui era riuscito a costruire un eremo per la contemplazione: luogo di solitudine e preghiera ricavato in una radura in mezzo al bosco.
Fu nominato esorcista dall'Arcivescovo di Torino.
Fu spesso chiamato a guidare esercizi spirituali presso varie comunità di religiosi in molte zone d' Italia e anche in terra di missione, in Kenya.
Successivamente per qualche tempo, la sua presenza fu fissa in Torino, presso le Suore di San Gaetano, in lungo Dora Napoli: punto di riferimento per tanti in cerca di una parola di conforto, e sostegno, nonché di direzione spirituale per molta gente.
In quel periodo collaborò con i Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata, sempre come guida spirituale a Torino, chiamandoli spesso ad intervenire durante le riflessioni della Settimana Santa e Via Crucis, tendendo così a far conoscere, presso le famiglie frequentanti con assiduità le sue funzioni, l'adorazione del SS. Crocifisso.
Furono molti i ritiri spirituali e gli incontri di formazione tenuti in collaborazione con Don Lanfranco presso la sede dell'Unione e la casa di spiritualità "La Sorgente" di Baldissero.
Nel periodo finale della sua vita, nominato canonico, Don Lanfranco si stabilì nell'abitazione a fianco della chiesa "Madre Bonino" in borgo Marene, a Savigliano.
La sua porta era sempre aperta, nel senso letterale del termine.
Aveva scelto una vita di solitudine, silenzio e preghiera, "un rapporto privilegiato con Dio".
Nell'ultimo anno, optò di vivere nella casa di riposo Chianoc a Savigliano, così motivando la decisione: "perché volevo trascorrere la parte restante della mia vita come la gente normale e poi perché voglio conservare i segreti di coscienza".
Fino a quando la salute glielo ha permesso ha sempre partecipato attivamente alla vita ecclesiale.
Corrado Galaverna