Le persone impegnate in campo sociale e politico |
6. - Per il cristiano, l'azione sociale e politica deve essere espressione di una vita secondo lo Spirito, cioè, di vivere la carità, che è la vita di Dio riversata nel suo cuore per mezzo dello Spirito santo. ( Cf Rm 5,5 )
In questo senso, anche l'impegno sociale e politico gli si presenta come una specifica strada di perfezione nella carità, cioè di santificazione.
La possibilità o meno di vivere secondo lo Spirito e di crescere nella santità, attraverso l'esercizio della carità anche nelle tipiche dimensioni sociali e politiche, dipende dalla formazione spirituale.
In riferimento a coloro che si professano cristiani e sono membri della Chiesa, l'azione pastorale di formazione si attua innanzitutto rinnovando la pedagogia della fede e della catechesi, in modo da coltivare mature vocazioni laicali di uomini e di donne che si comprendano e si comportino come soggetti attivi e responsabili di una storia da fare alla luce del vangelo.11
A tale rinnovamento contribuisce una conoscenza più esatta e una diffusione più ampia della dottrina sociale della chiesa,12 punto di riferimento imprescindibile per l'esplicitazione dei valori fondamentali a cui l'azione sociale e politica deve ispirarsi e dei contenuti che davvero la qualificano come un servizio all'uomo teso alla realizzazione del bene comune a tutti gli uomini.
La conoscenza più esatta e la diffusione più ampia della dottrina sociale della Chiesa devono assumere, innanzitutto, un carattere di continuità e l'aggiornamento deve essere permanente.
7. - Attraverso la dottrina sociale la Chiesa propone dei principi di riflessione da cui si possono adeguatamente ricavare percorsi di approfondimento spirituale in cui la fede, la speranza e la carità crescano in ciascuno non "nonostante", ma proprio "attraverso" l'impegno sociale e politico.13
La formazione spirituale è un bene troppo prezioso perché ogni Chiesa particolare, non esprima per esso nuove attenzioni e non provveda a dotarsi di strumenti adeguati per la sua realizzazione: la preghiera, infatti, nella quale in spirito di fede ci apriamo all'incontro con Dio, ha una funzione decisiva in tutta la vita e la missione della Chiesa.
La contemplazione, il silenzio e l'ascolto, l'adorazione ci dischiudono gli orizzonti infiniti dell'amore di Dio, e nello stesso tempo vivificano la nostra azione con il soffio rigeneratore dello spirito.14
8. - È necessaria la presenza e la disponibilità di sacerdoti per una direzione spirituale puntuale e qualificata, peraltro richiesta da molti dei cristiani impegnati nelle realtà sociali e politiche.
È pure auspicabile che siano previsti e proposti momenti specifici di incontro per la meditazione, la preghiera, il silenzio e l'adorazione di Dio.
Varie e molteplici possono essere le forme con cui attuare queste iniziative:
da più giorni di ritiro spirituale, proposti annualmente;
a una sola giornata o a qualche ora di ritiro spirituale, una o più volte all'anno;
a una meditazione proposta a scadenze più ravvicinate;
a momenti di riflessione durante celebrazioni liturgiche.
9. - Quanto ai contenuti, si debbono rivisitare i temi fondamentali della spiritualità cristiana ( ascolto della Parola, preghiera, fede-speranza-carità, vocazione alla sanità … ), con un'attenzione particolare, anche a livello metodologico: quella di aiutare le persone che partecipano ai vari incontri a "imparare sempre di più Gesù Cristo", a dimorare nella sua parola, ad essere docili allo Spirito, perché ciò che importa, comunque e sempre, è vivere la propria sequela di Gesu, anche nell'impegno sociale e politico.
Ovviamente non potranno non essere affrontati alcuni dei nodi tematici piu direttamente connessi con tale impegno:
dallo stile di servizio alle esigenze di moralità,
dalla carità sociale e politica alle tentazioni insite in questa stessa azione,
dalle dimensioni presenti nell'esercizio del potere alle esigenze del bene comune,
dalla speranza del politico alle sfaccettature del suo farsi prossimo …
Ciò che è necessario, in ogni caso, è aiutare e favorire una capacità di discernimento che abiliti questi laici ad individuare e a vivere le loro responsabilità e che li porti a riscoprire, nella loro interezza, il valore e il senso dell'ispirazione cristiana nell'azione sociale e politica.
10. - Un servizio significativo, che non è tuttavia un compito esclusivo né prioritario della comunità ecclesiale, si può ritenere, ancora oggi, la proposta di luoghi di incontro e di confronto culturale, in cui i cristiani impegnati nel sociale e nel politico possano maturare una più precisa capacità di pensare e di progettare politicamente e con spiccata sensibilità cristiana.15
Ogni Chiesa particolare può pensare a luoghi e a momenti di dialogo e di confronto tra filosofia, economia, politica e teologia e di serio approfondimento scientifico di idee e di progetti, nell'ascolto sereno e tollerante di ogni opinione e nella ricerca di possibili e corrette vie di mediazione, che permettano di condurre all'incarnazione dei valori che provengono dal Vangelo individuando quanto è concretamente realizzabile nelle precise e diverse condizioni di tempo e di luogo.16
11. - È quanto mai opportuno che sia la Chiesa particolare in quanto tale ad assumersi la responsabilità di queste iniziative.
Esse dovranno trovare, infatti, la condivisione e la collaborazione di tutte le espressioni della Chiesa particolare.
Nella promozione e nella conduzione di queste iniziative è chiamata in causa, pertanto, la responsabilità del Vescovo, direttamente o attraverso i competenti organismi e istituzioni diocesani o territoriali.
La promozione e la gestione delle stesse iniziative possono essere condivise dal Vescovo con il Consiglio Pastorale Diocesano, con la Commissione per la pastorale sociale e il lavoro, con i responsabili dell'Azione Cattolica.
L'invito sia rivolto a tutti i cristiani impegnati nelle realtà sociali e politiche.
Per questo è importante che si tratti di un invito "pubblico" e "pubblicizzato"; ciò non esclude che i sacerdoti e/o i responsabili locali delle aggregazioni laicali sollecitino singoli persone interessate all'iniziativa a parteciparvi.
Questa specifica azione pastorale riconduce, almeno a livello di riflessione, il concetto stesso di politica e l'impegno diretto in questo ambito alla loro dignità civile e morale, inserendosi nella visione antropologica, autentica ed equilibrata, che il vangelo della carità può offrire, visione che individua e propone i necessari riferimenti etici per affrontare e risolvere i grandi problemi della nostra epoca.17
Indice |
11 | Cf Cons. Episc. Perm. La Chiesa italiana e le prospettive del Paese ( 23 ottobre 1981, nn. 22-23 ) |
12 | Cf Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, n. 41 |
13 | Cf Cons. Episc. Perm. La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, cit., n. 34 |
14 | Cf C.E.I., Evangelizzazione e testimonianza della carità, cit., n. 18 |
15 | Cf C.E.I., La Chiesa in Italia dopo Loreto, cit., n. 57 |
16 | Cf C.E.I., Evangelizzazione e testimonianza della carità, cit., n. 35 |
17 | Cf Ivi., n. 40 |