Evangelizzare il sociale |
I Vescovi italiani, in occasione della loro XXXVI Assemblea Generale, hanno approvato e deciso di pubblicare il documento 'Evangelizzare il sociale' precedentemente elaborato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro.
Suo intento è dare impulso e slancio alla pastorale sociale della Chiesa che è in Italia ridefinendo e aggiornando con opportuni orientamenti e direttive il suo impianto generale, alla luce delle 'res novae' conseguenti ai profondi cambiamenti che hanno interessato e interessano la società italiana sui fronti specifici del mondo del lavoro, dell'economia e della politica.
Il documento indica una prospettiva e una linea unitarie alla pastorale sociale delle comunità ecclesiali, ancorate al patrimonio del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa.
È questa infatti un'esigenza e un'urgenza pastorale cui rispondere con chiarezza di motivazioni, determinazione e coraggio, proseguendo un cammino pastorale che ha ormai superato i dubbi e le obiezioni teoriche e pratiche riguardanti il valore e il significato della dottrina sociale della Chiesa e la sua conseguente applicazione nel campo della pastorale.
"Per la Chiesa - scrive Giovanni Paolo II nell'enciclica Centesimus annus - insegnare e diffondere la dottrina sociale appartiene alla sua missione evangelizzatrice e fa parte essenziale del messaggio cristiano …
La nuova evangelizzazione, di cui il mondo moderno ha urgente necessità, deve annoverare tra le sue componenti essenziali l'annuncio della dottrina sociale della Chiesa" ( n. 5 ).
In questa prospettiva teologica e pastorale disegnata dal Santo Padre sta la chiave per comprendere il presente documento dei Vescovi italiani e, nello stesso tempo, il loro impegno a orientare e a stimolare la pastorale sociale nelle comunità ecclesiali.
Evangelizzare il lavoro, l'economia e la politica non è soltanto un diritto incontestabile per la Chiesa, è anche ed anzitutto un dovere che nasce dal suo essere mandata da Gesù Cristo, Redentore dell'uomo, a salvare tutto l'uomo e tutti gli uomini.
Riferendosi alla 'questione operaia' Leone XIII affermava che di essa "non è possibile trovare una soluzione che valga, senza ricorrere alla religione e alla Chiesa".
Identico pensiero ritroviamo ora in Giovanni Paolo II: "Come allora, bisogna ripetere che non c'è vera soluzione della 'questione sociale' fuori dal Vangelo e che, d'altra parte, le 'cose nuove' possono trovare in esso il loro spazio di verità e la dovuta impostazione morale" ( Centesimus annus, n. 5 ).
Lo 'statuto di cittadinanza' della Chiesa sul fronte della questione sociale ha le sue radici nel Vangelo.
È questo un dato che si inserisce in modo sempre più chiaro e forte nella coscienza del Magistero e della comunità cristiana.
A ciò possono contribuire gli orientamenti e le direttive pastorali del presente documento, nel quale i Vescovi italiani ripropongono ed esplicitano una delle tre "vie privilegiate" attraverso le quali il Vangelo della carità può farsi storia nel nostro popolo, ossia la presenza responsabile dei cristiani nel sociale e nel politico ( cfr Evangelizzazione e testimonianza della carità, nn. 40-41, 50-52 ).
Il documento si rivolge alle Chiese particolari, agli operatori più diretti della pastorale sociale e in modo speciale ai laici, affinché tutti si agisca nella convinzione che 'evangelizzare il sociale' è possibile, anzi è una responsabilità cristiana irrinunciabile.
Su questo versante pastorale, del resto, il nostro Paese è un grande terreno aperto.
Le molteplici celebrazioni organizzate per il centenario dell'enciclica Rerum novarum, nell'anno dedicato dal Santo Padre alla dottrina sociale della Chiesa, sono state uno stimolo forte per una nuova evangelizzazione del mondo del lavoro, dell'economia e della politica.
Il cammino continua: il documento della Chiesa italiana lo vuole rendere più celere e convinto.
22 novembre 1992 Solennità di nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo.
Camillo Card. Ruini Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
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