Sarete miei testimoni |
Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera.
Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita.
Questi, vedendo Pietro e Giovanni, domandò loro l'elemosina.
Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!".
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
( Leggi At 3,1-8 )
La sua guarigione improvvisa fece rumore, tutti ne parlavano.
Chi è stato a guarirlo? C'è qualcuno capace di fare miracoli come Gesù, il Nazareno crocifisso?
Il capitano del tempio arresta Pietro e Giovanni.
Si riunisce il Sinedrio, per fare un'inchiesta.
Non è passato molto tempo dal processo a Gesù.
Allora Pietro, per timore, aveva rinnegato il Signore.
Ma ora egli scopre in sé un coraggio nuovo e, pieno di Spirito Santo, dice ai membri del Sinedrio: "Capi del popolo ed anziani, visto che oggi siamo interrogati in qual modo lo storpio abbia ottenuto la salute, la cosa sia nota a voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo".
( Leggi At 4,1-12 )
La guarigione dello storpio e le parole piene di coraggio di Pietro e degli apostoli rivelano la forza dello Spirito Santo che è presente nella Chiesa.
Forse non abbiamo da offrire né argento né oro a chi è in difficoltà, ma abbiamo il compito di aiutare la gente a camminare con una speranza nuova.
Possediamo un tesoro prezioso da comunicare: la certezza che Gesù vive con noi e ci sostiene, con il suo Spirito, nelle nostre infermità.
O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.
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