Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
135 L'uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà, che Dio gli ha dato come segno altissimo della Sua immagine:251 « Dio ha voluto lasciare l'uomo in balia del suo proprio volere ( Sir 15,14 ), perché cercasse spontaneamente il suo Creatore ed aderendo a lui pervenisse liberamente alla piena e beata perfezione.
Perciò la dignità dell'uomo richiede che egli agisca secondo una scelta consapevole e libera, cioè mosso e indotto personalmente dal di dentro, e non per un cieco impulso interno o per mera coazione esterna ».252
L'uomo giustamente apprezza la libertà e con passione la cerca: giustamente vuole, e deve, formare e guidare, di sua libera iniziativa, la sua vita personale e sociale, assumendosene personalmente la responsabilità.253
La libertà, infatti, non solo permette all'uomo di mutare convenientemente lo stato di cose a lui esterno, ma determina la crescita del suo essere persona, mediante scelte conformi al vero bene:254 in tal modo, l'uomo genera se stesso, è padre del proprio essere,255 costruisce l'ordine sociale.256
136 La libertà non è in opposizione alla dipendenza creaturale dell'uomo da Dio.257
La Rivelazione insegna che il potere di determinare il bene e il male non appartiene all'uomo, ma a Dio solo ( Gen 2,16-17 ): « L'uomo è certamente libero, dal momento che può comprendere ed accogliere i comandi di Dio.
Ed è in possesso di una libertà quanto mai ampia, perché può mangiare "di tutti gli alberi del giardino".
Ma questa libertà non è illimitata: deve arrestarsi di fronte all'albero della conoscenza del bene e del male", essendo chiamata ad accettare la legge morale che Dio da all'uomo.
In realtà, proprio in questa accettazione la libertà dell'uomo trova la sua vera e piena realizzazione ».258
137 Il retto esercizio della libertà personale esige precise condizioni di ordine economico, sociale, giuridico, politico e culturale che « troppo spesso sono misconosciute e violate, … situazioni di accecamento e di ingiustizia gravano sulla vita morale ed inducono tanto i forti quanto i deboli nella tentazione di peccare contro la carità.
Allontanandosi dalla legge morale, l'uomo attenta alla propria libertà, si fa schiavo di se stesso, spezza la fraternità coi suoi simili e si ribella contro la volontà divina ».259
La liberazione dalle ingiustizie promuove la libertà e la dignità umana: tuttavia « occorre, anzitutto, fare appello alle capacità spirituali e morali della persona e all'esigenza permanente della conversione interiore, se si vogliono ottenere cambiamenti economici e sociali che siano veramente a servizio dell'uomo ».260
Indice |
251 | Cat. Chiesa Cat. 1705 |
252 | Gaudium et Spes 17 Cat. Chiesa Cat. 1730-1732 |
253 | Giovanni Paolo II,
Veritatis Splendor 34 Gaudium et Spes 17 |
254 | Cat. Chiesa Cat. 1733 |
255 | San Gregorio di Nissa, De vita Moysis, 2, 2-3: PG 44, 327B-328B: « … linde fit, ut nos ipsi patres quodammodo simus nostri… vitii ac virtutis ratione fingentes » |
256 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 13 |
257 | Cat. Chiesa Cat. 1706 |
258 | Giovanni Paolo II, Veritatis Splendor 35 |
259 | Cat. Chiesa Cat. 1740 |
260 | Congreg. per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 75 |