Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
343 L'iniziativa economica è espressione dell'umana intelligenza e dell'esigenza di rispondere ai bisogni dell'uomo in modo creativo e collaborativo.
Nella creatività e nella cooperazione è scritta l'autentica concezione della competizione imprenditoriale: un cum-petere, ossia un cercare insieme le soluzioni più adeguate, per rispondere nel modo più idoneo ai bisogni che man mano emergono.
Il senso di responsabilità che scaturisce dalla libera iniziativa economica si configura non solo come virtù individuale indispensabile per la crescita umana del singolo, ma anche come virtù sociale necessaria allo sviluppo di una comunità solidale: « In questo processo sono coinvolte importanti virtù, come la diligenza, la laboriosità, la prudenza nell'assumere i ragionevoli rischi, l'affidabilità e la fedeltà nei rapporti interpersonali, la fortezza nell'esecuzione di decisioni difficili e dolorose, ma necessarie per il lavoro comune dell'azienda e per far fronte agli eventuali rovesci di fortuna ».718
344 I ruoli dell'imprenditore e del dirigente rivestono un'importanza centrale dal punto di vista sociale, perché si collocano al cuore di quella rete di legami tecnici, commerciali, finanziari, culturali, che caratterizzano la moderna realtà di impresa.
Dal momento che le decisioni aziendali producono, in ragione della crescente complessità dell'attività imprenditoriale, una molteplicità di effetti congiunti di grande rilevanza non solo economica, ma anche sociale, l'esercizio delle responsabilità imprenditoriali e dirigenziali esige, oltre ad uno sforzo continuo di aggiornamento specifico, una costante riflessione sulle motivazioni morali che devono guidare le scelte personali di chi è investito di tali compiti.
Gli imprenditori e i dirigenti non possono tener conto esclusivamente dell'obiettivo economico dell'impresa, dei criteri dell'efficienza economica, delle esigenze della cura del « capitale » come insieme di mezzi di produzione: è loro preciso dovere anche il concreto rispetto della dignità umana dei lavoratori che operano nell'impresa.719
Questi ultimi costituiscono « il patrimonio più prezioso dell'azienda »,720 il fattore decisivo della produzione.721
Nelle grandi decisioni strategiche e finanziarie, di acquisto o di vendita, di ridimensionamento o chiusura di impianti, nella politica delle fusioni, non ci si può limitare esclusivamente a criteri di natura finanziaria o commerciale.
345 La dottrina sociale insiste sulla necessità che l'imprenditore e il dirigente si impegnino a strutturare l'attività lavorativa nelle loro aziende in modo da favorire la famiglia, specialmente le madri di famiglia nello svolgimento dei loro compiti;722 assecondino, alla luce di una visione integrale dell'uomo e dello sviluppo, la domanda di qualità « delle merci da produrre e da consumare; qualità dei servizi di cui usufruire; qualità dell'ambiente e della vita in generale »;723 investano, qualora ricorrano le condizioni economiche e di stabilità politica, in quei luoghi e in quei settori produttivi che offrono a individui e popoli « l'occasione di valorizzare il proprio lavoro ».724
Indice |
718 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 32 |
719 | Cat. Chiesa Cat. 2432 |
720 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 35 |
721 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 32-33 |
722 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 19 |
723 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 36 |
724 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 36 |