Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
421 Il Concilio Vaticano II ha impegnato la Chiesa Cattolica nella promozione della libertà religiosa.
La Dichiarazione « Dignitatis humanae » precisa nel sottotitolo che intende proclamare « il diritto della persona e delle comunità alla libertà sociale e civile in campo religioso ».
Affinché tale libertà voluta da Dio e iscritta nella natura umana possa esercitarsi, non deve essere ostacolata, dato che « la verità non si impone altrimenti che in forza della verità stessa ».857
La dignità della persona e la natura stessa della ricerca di Dio esigono per tutti gli uomini l'immunità da ogni coercizione nel campo religioso.858
La società e lo Stato non devono costringere una persona ad agire contro la sua coscienza, ne impedirle di operare in conformità ad essa.859
La libertà religiosa non è licenza morale di aderire all'errore, ne un implicito diritto all'errore.860
422 La libertà di coscienza e di religione « riguarda l'uomo individualmente e socialmente »;861 il diritto alla libertà religiosa deve essere riconosciuto nell'ordinamento giuridico e sancito come diritto civile,862 tuttavia non è di per sé un diritto illimitato.
I giusti limiti all'esercizio della libertà religiosa devono essere determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune, e ratificati dall'autorità civile mediante norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo: tali norme sono richieste « dall'efficace tutela dei diritti di tutti i cittadini e della loro pacifica coesistenza, da una sufficiente cura di quella onesta pace pubblica che è ordinata convivenza nella vera giustizia, e dalla doverosa custodia della pubblica moralità ».863
423 A motivo dei suoi legami storici e culturali con una Nazione, una comunità religiosa può ricevere uno speciale riconoscimento da parte dello Stato: tale riconoscimento non deve in alcun modo generare una discriminazione d'ordine civile o sociale per altri gruppi religiosi.864
La visione dei rapporti tra gli Stati e le organizzazioni religiose, promossa dal Concilio Vaticano II, corrisponde alle esigenze dello Stato di diritto e alle norme del diritto internazionale.865
La Chiesa è ben consapevole che tale visione non è condivisa da tutti: il diritto alla libertà religiosa, purtroppo, « è violato da numerosi Stati, fino al punto che dare, o far dare, o ricevere la catechesi diventa un delitto passibile di sanzione ».866
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