Santo Domingo |
45 La nuova evangelizzazione esige una rinnovata spiritualità che, illuminata dalla fede che si proclama, animi, con la sapienza di Dio, l'autentica promozione umana e sia il fermento di una cultura cristiana.
Pensiamo che occorra continuare e accentuare la formazione dottrinale e spirituale dei fedeli cristiani, e in primo luogo del clero, di religiosi e religiose, di catechisti e operatori pastorali, mettendo chiaramente in rilievo il primato della grazia di Dio che salva attraverso Gesù Cristo nella Chiesa, per mezzo della carità vissuta e attraverso la efficacia dei sacramenti.
46 Occorre annunciare Gesù in maniera tale che l'incontro con lui porti al riconoscimento del peccato nella propria vita e alla conversione, in una esperienza profonda della grazia dello Spirito ricevuta nel battesimo e nella confermazione.
Questo presuppone una rivalutazione del sacramento della penitenza, la cui pastorale dovrebbe estendersi alla direzione spirituale per coloro che mostrano una maturità sufficiente da trame giovamento.
47 Dobbiamo fare in modo che tutti i mèmbri del popolo di Dio assumano la dimensione contemplativa della propria consacrazione battesimale e « imparino a pregare » imitando l'esempio di Gesù Cristo, ( Lc 11,1 ) in maniera che la preghiera sia sempre unita alla missione apostolica nella comunità cristiana e nel mondo.
Di fronte a molti - anche cristiani - che cercano risposte alle proprie ansie di vita interiore in pratiche estranee al cristianesimo, dobbiamo saper offrire la ricca dottrina e la lunga esperienza che possiede la Chiesa.
48 Una tale evangelizzazione di Cristo e della sua vita divina in noi deve mostrare l'esigenza ineludibile di adeguare la condotta al modello che egli ci offre.
La coerenza della vita dei cristiani con la propria fede è condizione per l'efficacia della nuova evangelizzazione.
Per questo è necessario conoscere bene le situazioni concrete vissute dall'uomo contemporaneo per offrirgli la fede come elemento illuminante.
Questo presuppone pure una chiara predicazione della morale cristiana che comprenda sia la condotta personale e familiare, sia quella sociale.
La prassi di piccole comunità pastoralmente ben assistite costituisce un buon mezzo per imparare a vivere la fede in stretta comunione con la vita e in una proiezione missionaria.
In questo campo è molto significativo anche il contributo dei movimenti di apostolato.
49 La nuova evangelizzazione deve accentuare una catechesi kerygmatica e missionaria.
Per la vitalità della comunità ecclesiale, si richiedono più catechisti e operatori pastorali, dotati di una solida conoscenza della Bibbia che li metta in condizione di leggerla alla luce della tradizione e del magistero della Chiesa, per illuminare, a partire dalla parola di Dio, la propria realtà personale, comunitaria e sociale.
Essi saranno strumenti particolarmente efficaci dell'inculturazione del Vangelo.
La nostra catechesi deve avere un itinerario continuato, che si estenda dall'infanzia fino all'età adulta, utilizzando gli strumenti più adeguati per ogni età e situazione.
I catechismi sono sussidi molto importanti per la catechesi; sono allo stesso tempo via e frutto di un processo di inculturazione della fede.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, già annunciato dal papa Giovanni Paolo II, orienterà l'elaborazione dei nostri futuri catechismi.
50 La funzione profetica della Chiesa che annuncia Gesù Cristo deve mostrare sempre i segni del vero « coraggio » ( At 4,13; 1 Ts 2,2 ) in totale libertà di fronte a qualsiasi potere di questo mondo.
Parte necessaria di ogni predicazione e di ogni catechesi deve essere la dottrina sociale della Chiesa, che costituisce la base e lo stimolo dell'autentica opzione preferenziale per i poveri.
51 Le nostre Chiese locali, che si esprimono pienamente nella liturgia e in primo luogo nell'Eucaristia, devono promuovere una formazione liturgica seria e permanente del popolo di Dio a tutti i livelli, affinché possa vivere la liturgia in maniera spirituale, cosciente e attiva.
Questa formazione dovrà tenere in considerazione la presenza viva di Cristo nella celebrazione, il suo valore pasquale e festivo, il ruolo attivo che spetta all'assemblea e il suo dinamismo missionario.
Una speciale preoccupazione deve essere quella di promuovere e dare una seria formazione a coloro che sono incaricati di guidare la preghiera e la celebrazione della Parola in assenza del sacerdote.
Ci sembra, infine, che sia urgente dare alla domenica, ai tempi liturgici e alla celebrazione della Liturgia delle Ore tutto il loro significato e la loro forza evangelizzatrice.
52 La celebrazione comunitaria deve aiutare a integrare in Cristo e nel suo mistero gli avvenimenti della propria vita, deve far crescere nella fraternità e nella solidarietà, deve attrarre tutti.
53 Dobbiamo promuovere una liturgia che, in totale fedeltà allo spirito che il Vaticano II volle ricuperare in tutta la sua purezza, trovi, entro le norme date dalla Chiesa, l'adozione di forme, segni e azioni propri delle culture dell'America Latina e dei Caraibi.
In questa operazione si dovrà porre una speciale attenzione alla valorizzazione della pietà popolare, che trova la sua espressione specialmente nella devozione alla santissima Vergine, nei pellegrinaggi ai santuari e nelle feste religiose illuminate dalla parola di Dio.
Se noi pastori non ci impegniamo a fondo nell'accompagnare le espressioni della nostra religiosità popolare purificandole e aprendole a condizioni nuove, il secolarismo si imporrà con maggior forza nel nostro popolo latinoamericano e sarà più difficile l'inculturazione del Vangelo.
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