Santo Domingo

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4.4. La « diaconia » o servizio

251 Diaconia è la parola storica che esprime la missione nelle circostanze concrete dell'esistenza.

Attraverso di essa le persone incarnano, in carismi e ministeri, la vocazione universale per il servizio che la Chiesa ha ricevuto da Gesù. ( Mt 20,24-28 )

4.4.1. Gli agenti evangelizzatori e i loro ministeri

I pastori del popolo di Dio

252 In America Latina si venera e si ama il successore di Pietro.

Papa Giovanni Paolo II è stato accolto con grande affetto in tutti i nostri paesi.

Il suo carisma di evangelizzatore universale è riconosciuto, ammirato e apprezzato da tutti.

Si avverte anche un cambiamento nell'immagine dei nostri vescovi presso il popolo di Dio.

Li si vede sempre più riflettere la figura di Cristo Pastore.

253 Tra i presbiteri vi sono segni di progresso nella loro identità come pastori che presiedono e animano le comunità e come agenti che promuovono il cambiamento sociale.

Si va superando la figura del presbitero esclusivamente legata al culto e si stanno trovando nuove forme di spiritualità sacerdotale e di vita pastorale, unite a un crescente desiderio di aggiornamento teologicopastorale.

254 Tuttavia l'immagine del presbitero-pastore è ancora carente in molte regioni.

Esistono incoerenze, abitudinarietà ed equivoci nella vita dei presbiteri, con profonde ripercussioni nelle comunità cristiane.

Tra essi si registrano conflitti, antagonismi e polarizzazioni.

È ancora frequente incontrare presbiteri poco rinnovati, che impediscono la partecipazione reale dei laici, specialmente delle donne.

Se non si trovano soluzioni con rapidità, in molte regioni la scarsità di presbiteri può diventare drammaticamente cronica.

255 Il Ministero del Diaconato permanente ha cominciato a produrre frutti in alcune Chiese.

Si va delineando meglio l'identità di questo ministero, che ha permesso l'attenzione pastorale a livelli più circoscritti; nelle parrocchie molti servizi laicali sono stati germe di diaconi permanenti.

256 Tuttavia questa realtà è ancora un'esperienza limitata e disparata.

In alcune Chiese il diacono si è ridotto a un semplice aiutante del presbitero e in altre a un mero sacrestano.

Il carattere « ordinato » del diaconato ha « clericalizzato » molti diaconi permanenti.

La vita consacrata

257 La vita consacrata conserva il proprio posto di rilievo nell'evangelizzazione dell'America Latina.

Negli ultimi anni si è vissuta un'esperienza di ricerca per ridefinirne l'identità e carismi, reinterpretandoli nel nuovo contesto socio-culturale ed ecclesiale dei nostri popoli.

258 Vi sono esperienze che puntano a una spiritualità inculturata, all'inserimento in zone di maggiore povertà, alla moltiplicazione di impegni concreti per la giustizia e nuove forme di lavoro pastorale.

La vita consacrata si rinnova ogni giorno attraverso molte forme di organizzazione e comunione tra gli istituti religiosi, coi vescovi, il clero diocesano e i laici.

259 Nei diversi paesi si sono moltiplicate le fondazioni di comunità religiose con grande spirito di incarnazione nella nostra realtà.

Nuove congregazioni sono nate nel continente per rispondere alle sue necessità concrete.

Aumentano le vocazioni autoctone sia alla vita religiosa tradizionale che ad altre esperienze di vita consacrata.

260 La donna consacrata contribuisce a umanizzare i nostri processi di liberazione integrale e a rendere dinamica la pastorale della Chiesa.

Ella si trova di frequente nei posti di maggiore difficoltà ed è particolarmente sensibile al grido dei poveri.

Partecipa ampiamente all'evangelizzazione, sebbene spesso ai diversi livelli decisionali della Chiesa non la si prenda in considerazione.

Accanto a questa forma di inserimento, ne esistono altre che pure si prefiggono di promuovere i valori del Vangelo.

261 In mezzo a questo processo di rinnovamento e di ricerca di ciò che Dio vuole, non mancano aspetti che frenano il dinamismo profetico della vita consacrata.

Permangono alcuni modelli di vita consacrata legati alle proprie grandi opere e alle classi sociali più favorite, resistendo al cambiamento, all'inserimento, all'inculturazione e all'urgenza di partecipare alla pastorale d'insieme.

Vi è anche chi adotta solo aspetti esterni del cambiamento, rimanendo nella superficialità.

262 Esistono alcune parrocchie e centri di culto presieduti da religiosi che non si inseriscono nella pastorale d'insieme, non si aggiornano ne incentivano la partecipazione attiva dei laici, limitandosi a promuovere, senza criteri pastorali, la religiosità popolare.

263 Alcune comunità hanno difficoltà nei rapporti con la gerarchia.

Nelle relazioni reciproche si sono viste spesso registrate incomprensioni a livelli diocesani, nazionali e latinoamericani, fatto che non favorisce assolutamente l'impegno per la nuova evangelizzazione.

264 Vogliamo sottolineare il ruolo della vita consacrata contemplativa e della vita monastica coi loro carismi specifici.

Nella prospettiva della nuova evangelizzazione la loro presenza ci stimola a tornare alle fonti primordiali dell'esperienza di Dio, condizione indispensabile per l'annuncio del Vangelo.

265 Tutta la vita consacrata è evangelizzatrice in quanto anticipa l'assoluto del Regno nella sua dimensione escatologica.

Istituti secolari

266 L'esperienza degli istituti secolari è significativa ed essi sono in crescita.

Con la loro consacrazione cercano di armonizzare i valori autentici del mondo contemporaneo con la sequela di Gesù vissuta nella vita secolare.

Tale atteggiamento li espone alle crisi del nostro tempo e al contagio del secolarismo.

267 Tali istituti hanno cominciato a coordinare la propria azione a livello nazionale e latinoamericano, il che ha permesso un migliore interscambio tra loro.66

I fedeli cristiani laici

268 La presenza attiva, responsabile e impegnata dei laici acquista sempre più forza.

Essi crescono nella coscienza della loro identità ecclesiale, della loro appartenenza essenziale al popolo di Dio e dei loro compiti evangelizzatori.

A questo proposito sottolineiamo la vocazione e la missione dei laici, chiamati a trasformare il mondo con la forza del Vangelo.

Sono molti i segni della loro partecipazione attiva.

269 Uno degli aspetti più rilevanti è quello dei ministeri affidati ai laici.

Sono frutto della vitalità del popolo di Dio, che cerca di esprimersi nella totalità dei propri carismi, talenti e servizi.

270 Questi ministeri sono il frutto maturo di un processo iniziato nel Concilio, sancito dal Diritto Canonico e maturato nella Christifìdeles laici.

È prassi frequente affidare a laici debitamente preparati e autorizzati funzioni specifiche, come, ad esempio, presiedere le comunità cristiane e fare i ministri della Parola, dell'Eucaristia e della Carità.

271 Vi sono tuttavia ostacoli come: la sfiducia e le gelosie da parte di alcuni presbiteri che vedono nei laici possibili rivali; l'emarginazione della donna come soggetto di ministeri affidati ai laici; la dedizione esclusiva a ministeri intraecclesiali e la mancanza di formazione.

In alcuni casi c'è anche una ricerca di prestigio personale attraverso lo svolgimento di questi ministeri.

La donna

272 La presa di coscienza della donna nel mondo latinoamericano è una realtà che cerca canali propri di espressione.

Nella fase attuale del laicato la donna ha una particolare importanza, non solo perché costituisce la metà circa della popolazione, ma per la sua insostituibile vocazione femminile, per le sue speciali qualità, per la sua dimensione spirituale e la sua guida silenziosa nella famiglia, nella Chiesa e nella società.

273 Su di lei ricade il maggior peso e la maggiore responsabilità rispetto alla famiglia e all'educazione in generale.

In lei esiste una crescente coscienza della propria dignità e dei propri diritti.

274 D'altra parte sta nascendo in America Latina un nuovo modo di essere donna.

Coscienti della propria dignità, dei propri talenti e diritti, è sempre più grande il numero delle donne che assumono responsabilità sociali, in condizioni di parità con gli uomini, offrendo il proprio contributo femminile al progresso dei popoli nella scienza, nell'arte, nella politica, nell'economia e in generale in tutti gli ambiti della convivenza umana.

275 Osservando la vitalità delle organizzazioni popolari, i processi di educazione e promozione integrale e la maggiore valorizzazione delle culture, vediamo la donna come anima di tutto questo camminare.

Con tenacia e amore perseverante sostiene la speranza e la fede nella vita.

Le donne sono il volto femminile, vicino, accogliente e pieno di abnegazione, del nostro Dio.

La Chiesa deve in buona parte a loro la risposta generosa ai valori del Vangelo e l'efficacia nelle attività evangelizzatrici.

276 Tuttavia la donna di solito è ancora discriminata, a livello delle grandi decisioni, nella società e nella nostra Chiesa.

Si riconosce la qualità del suo servizio e a lei si ricorre continuamente, ma non se ne apprezza sempre debitamente la capacità di ispirazione, direzione e riflessione.67

Le vocazioni

277 La pastorale vocazionale è dinamica nella maggioranza delle nostre Chiese.

Un gran numero di diocesi è riuscito a promuoverla in stretta relazione con la pastorale giovanile e familiare, sottolineando la vocazione nel suo senso cristiano più ampio.

278 Conseguenza di quanto sopra è la moltiplicazione di Seminari maggiori e minori e di altri centri di formazione, tra i quali alcuni dedicati alla formazione di presbiteri indigeni e contadini.

Al servizio della pastorale dei seminari esistono organizzazioni nazionali e continentali come il Dipartimento di Vocazioni e Ministeri ( DEVYM ) del CELAM e l'Organizzazione di Seminari Latinoamericani ( OSLAM ).

279 Non mancano però le lacune: il limitato numero di formatori e l'insufficiente competenza di molti di essi.

La formazione dei seminari non sempre è adeguata alle sfide pastorali presenti e future.

I criteri utilizzati per il discernimento sono molto lontani dalle attese e dalle necessità reali del popolo di Dio.

Manca una pastorale vocazionale negli ambienti indigeni e afroamericani.

4.4.2. Gli imperativi dell'annuncio in America Latina.

Opzioni vigenti e ancora pendenti

280 L'opzione per i poveri, i giovani e la famiglia, l'azione evangelizzatrice tra i costruttori della società pluralista e la difesa della persona umana ci si presentano ancora come sfide ed esigenze, in larga misura insoddisfatte, che meritano un'attenzione rinnovata e un'azione pastorale più coerente e decisa.68

Gli accenti nuovi

Le culture indigene e afroamericane

281 La celebrazione del V Centenario ci pone di fronte a situazioni contraddittorie rispetto a queste culture.

Da un lato si verifica una loro riscoperta, uno sforzo di conservarne i valori e una promozione all'interno di un grande pluralismo di etnie; dall'altro vi sono grandi minacce per questi stessi valori, emarginazione e manipolazione.

Tra i loro membri c'è malessere e ansia di rivendicazioni di fronte al V Centenario.

282 La Chiesa si sente sempre più sfidata da questa realtà, perché è molto lontana dall'aver raggiunto una presenza pastorale ed evangelizzatrice efficace in mezzo a queste culture.

Davanti al persistere di situazioni strutturali di ingiustizia, sono necessari punti di dialogo e di incontro che ci permettano di superare i conflitti, i sincretismi e le situazioni ancestrali di oppressione che i nostri fratelli di queste culture indigene e afroamericane hanno sofferto per secoli.

Cultura urbana

283 Le culture della modernità e della post-modernità sono già una realtà nelle grandi metropoli dell'America Latina e nell'immensa maggioranza della sua popolazione.

La città vive accelerati processi di sviluppo tecnologico, è centro di decisioni e luogo di anonimato massificante.

I suoi problemi sono in larga misura noti: emarginazione, inquinamento, disoccupazione, violenza, amoralità, ecc.

284 A livello culturale si presentano elementi assolutamente eterogenei.

Mentre vi è un aumento del secolarismo, si registra una rinascita della religiosità popolare.

Ci troviamo davanti a una cultura complessa che la Chiesa deve evangelizzare, considerando la città come un tutto interconnesso che esige risposte complessive.

285 La Chiesa, per ragioni di diversa natura, non è ancora riuscita a creare una pastorale all'altezza della problematica della grande città.

La cultura della vita e della solidarietà

286 Una delle preoccupazioni pastorali più pressanti oggi nella Chiesa latinoamericana è la difesa della vita in tutte le sue forme, fasi e situazioni.

Particolare attenzione merita la vita umana minacciata gravemente dal narcotraffico, dalla violenza, dalle campagne antinataliste, dall'eutanasia e dalla distruzione delle risorse naturali che appartengono a tutti.

287 Non è difficile rilevare in questi fenomeni realtà occulte, ancora più preoccupanti: un'etica permissiva e un'incoerenza tra fede e vita che scatena una cultura della morte, apertamente opposta al senso cristiano, come se fosse possibile conciliare la fede in Dio col disprezzo della vita.

C'è una grave crisi etica e una perdita della coscienza morale anche in quanti dicono di appartenere alla Chiesa.

I diritti umani

288 In risposta a una persistente violazione dei diritti umani, la loro difesa e promozione è stata un campo di particolare importanza per la Pastorale Sociale Latinoamericana.

Molti cristiani hanno dato una testimonianza encomiabile, arrivando perfino a offrire la propria vita.

È avvenuto spesso che la Chiesa fosse l'unico spazio per difendere i diritti dell'uomo e della donna di fronte a sistemi politici repressivi.

Ciò le ha procurato conflitti con tali sistemi e con alcune classi sociali.

289 Si compiono sforzi per sviluppare un'educazione per i diritti umani risvegliando anche una coscienza di solidarietà con gli organismi non ecclesiali che li difendono.

290 Tuttavia dobbiamo riconoscere che non tutti noi cristiani, pastori e fedeli, siamo ugualmente sensibili ne impegnati in questa realtà che costituisce una sfida per la Chiesa.

Evangelizzazione di gruppi speciali

291 La Pastorale Sociale ha compiuto significativi passi in avanti in quasi tutti i nostri paesi, facendo uno sforzo per passare da un approccio assistenziale a quello promozionale.

Sono stati creati organismi di ogni genere per potenziare la dimensione sociale del Vangelo.

Si realizzano incontri di coordinamento.

Vi è un'ampia riflessione che cerca di realizzarsi nell'azione.

Esistono istituti di formazione nella dottrina sociale della Chiesa e in altri campi della Pastorale Sociale.

292 I ricchi e abbondanti insegnamenti sociali della Chiesa sono stati in questi anni determinanti per la Pastorale Sociale, sebbene la maggioranza dei cristiani sia ancora poco sensibile a essa.

293 In questo ambito collochiamo le molteplici situazioni speciali nelle quali deve giungere la Buona Novella col suo messaggio concreto di liberazione e speranza: i politici e i militari, gli intellettuali e gli artisti, i lavoratori e gli emigranti, i detenuti, i tossicodipendenti e gli alcolisti, gli anziani, gli infermi, i portatori di handicap e i malati di AIDS o di colera, ecc.

I gruppi religiosi non cattolici

294 Questo fenomeno è una realtà ricorrente in America Latina, non solo come percezione pastorale, ma soprattutto come sfida quotidiana.

Il problema ha acquistato proporzioni drammatiche ed è giunto a essere veramente preoccupante soprattutto in relazione al fanatico e crescente proselitismo.

295 Il problema è complesso, dato che riveste caratteristiche di tipo economico, politico, culturale, sociale e religioso.

Merita da parte nostra una seria analisi globale che ci permetta di diagnosticarne le cause profonde e le sfide che ci pone, al fine di promuovere un'azione evangelizzatrice che risani le carenze che hanno lasciato indifeso il popolo credente di fronte alle aggressioni alla sua fede.69

La missione « ad gentes »

296 La missione ad gentes, in quanto elemento consostanziale alla vita della Chiesa, conserva tutto il proprio valore, non solo dal punto di vista teologico e storico, ma anche a partire dalla prospettiva della congiuntura socio-culturale del continente e del mondo.70

297 L'America Latina è cosciente della sua chiamata a dare, a partire dalla propria povertà, allargando lo sguardo al di là delle proprie frontiere, essendo in gioco la dimensione cattolica della sua fede.

Il dialogo ecumenico

298 Nel contesto della missione « ad gentes », sottolineiamo il dialogo ecumenico coi gruppi non cattolici di diversa natura e origine, appoggiandoci sugli orientamenti specifici del magistero degli ultimi decenni.71

299 Il dialogo ecumenico in America Latina, tranne casi eccezionali, è condizionato da circostanze che lo rendono particolarmente difficile e ambiguo, a causa dell'intenzione, dei metodi e degli atteggiamenti negativi di certi gruppi nei confronti della Chiesa cattolica.

4.4.3. Strutture di servizio

Le strutture diocesane: Consigli, Curie e organismi di pastorale

300 Queste realtà sono sempre più penetrate da una corrente di ecclesialità che sfocia in una mistica di servizio pastorale.

L'ecclesiologia del post-concilio forgia un profilo più pastorale delle nostre Chiese particolari, liberandole dalla tentazione di essere istanze di pura gestione amministrativa e giuridica, chiuse in se stesse e senza contatto con la vita reale del popolo, specialmente dei più poveri.

301 È opportuno chiedersi se non si dovrebbero rivedere tutte le istanze di comunione e partecipazione affinché attraverso di esse circolino con più forza i venti della nuova evangelizzazione.

Le Conferenze Episcopali

302 Le Conferenze episcopali sono segno visibile di comunione e partecipazione tra pastori e Chiese particolari.

Sono riferimento fondamentale nella vita di ogni paese.

Offrono ai vescovi linee di pastorale organica a livello nazionale e preziosi servizi pastorali, rispettando l'autonomia di ciascuna diocesi e un sano pluralismo pastorale.

Le loro commissioni dottrinali e pastorali prestano grandi servizi.

303 Non mancano tuttavia alcune difficoltà: lentezza nei progetti, difficoltà nel trovare un giusto equilibrio tra autonomia diocesana e visione pastorale nazionale e nell'ottenere una migliore comunicazione tra la Conferenza e ciascuna diocesi, in vista di un migliore adeguamento e di una migliore efficienza dei servizi prestati.

Il CELAM

304 Il Consiglio Episcopale Latinoamericano ( CELAM ) continua a essere organismo di contatto, riflessione, collaborazione e servizio delle Conferenze episcopali.

Favorisce la collegialità episcopale e l'intercomunione, servendo la dinamica delle Chiese di questo continente nel loro processo storico.

Il CELAM è luogo di discernimento episcopale sui fatti della realtà latinoamericana e sulle sfide pastorali che ne derivano.

Indice

66 Puebla 774-776
67 Puebla 834-840
68 Puebla 1134-1293
69 Puebla 342, 1100-1106, 1112, 1122
70 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 33-40
71 Unitatis Redintegratio;
Puebla 1096-1113