Santo Domingo |
504 Anche se vengono trattate separatamente, l'inculturazione della fede e l'evangelizzazione delle culture costituiscono un unico processo.
Di fatto, l'inculturazione della fede è una trasformazione interiore degli autentici valori culturali per la loro integrazione nel cristianesimo e per il radicamento del cristianesimo nelle diverse culture umane.577
505 La Buona Novella della nostra salvezza in Gesù Cristo « deve trovarsi nella vera disponibilità di tutti »,578 ma potrà essere ricevuta e compresa, come tale, solo nella misura in cui sia compresa da chi la ode e accettata in modo che ne configuri il modo di essere, di agire e di esistere.
« Una fede che non si fa cultura è una fede che non è stata pienamente ricevuta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta ».579
506 La cultura è l'indispensabile mezzo di incontro salvifico dell'uomo e della donna con Gesù Cristo.580
Per questo la fede cristiana ha sempre avuto la necessità di forme culturali per esprimersi, prendendo il linguaggio delle culture, poiché solo così « arriva a farsi storica e creatrice di storia ».581
507 Inculturare la fede presuppone - principalmente - che il kerygma primitivo, nonostante sia espresso in una cultura biblica, non si identifichi con nessuna cultura, potendo e dovendo essere compreso, vissuto e celebrato in qualunque cultura.582
Anche la cultura biblica contiene diversità dovute alla pluralità di esperienze e situazioni delle prime comunità.583
Nessuna cultura può considerarsi mezzo obbligatorio per evangelizzare, come nessuna è esclusa dall'essere veicolo di annuncio del Vangelo.
In questo modo, le perenni espressioni cristiane di una cultura possono aiutare l'espressione cristiana in un'altra cultura; non così le circostanze proprie e specifiche della stessa.
508 La Chiesa di Pentecoste è una nella diversità: esiste una pluralità di lingue che esprimono la stessa fede e lo stesso amore. ( At 2,5-11 )
« Da quel momento la Chiesa apre le sue porte e diventa la casa in cui tutti possono entrare e sentirsi a proprio agio, conservando la propria cultura e le proprie tradizioni, sempre che non siano in contrasto con il Vangelo ». ( At 14,11-17; At 17,22-31 )585
509 Inculturare la fede significa - di conseguenza - non solo esprimerla nei linguaggi e nei simboli di una determinata cultura, ma anche accogliere e vivere il Vangelo a partire dai valori profondi, le aspirazioni vitali, le radici antropologiche586 e i simboli di una determinata cultura perché Gesù Cristo - valore, espressione e realizzazione somma della fede - trascende qualsiasi cultura e, allo stesso tempo, deve incarnarsi nei valori e nelle espressioni profonde di ogni cultura.
Processo difficile e delicato, ma indispensabile, poiché solo allora il mistero di Gesù Cristo è rivelato, proclamato, compreso, accettato e vissuto in tutta la sua pienezza.
Mediante questi elementi culturali si « conosce ed esprime anche meglio il mistero di Cristo »587 e si rinnovano i « differenti settori della vita cristiana come l'evangelizzazione, il culto, la teologia, la carità ».588
Quindi, l'inculturazione attualizza la « cattolicità » della Chiesa universale, arricchendola con nuovi popoli e culture.589
510 Il compito dell'inculturazione della fede è un processo difficile.
Dovendo essere profondo e globale, comprende: il messaggio cristiano, la riflessione e la prassi della Chiesa.590
511 Il criterio-chiave in questo delicato processo - che necessita di tempo, dato che si realizza gradualmente - è la « sintonia con le esigenze obiettive della fede stessa »591 al fine di non produrre ne riduzioni ne deformazioni della verità rivelata.
Un altro criterio che si deve tener presente è l'apertura e la comunione con la Chiesa universale.592
512 La sintonia significa che il valore cristiano non deve diluirsi nella cultura, ma continuare a essere sempre orizzonte culturale di progresso per la stessa.
L'apertura e la comunione con la Chiesa universale seguiranno la via della partecipazione di espressioni e strutture culturali - alle quali si è fatto riferimento - per arrivare così all'unità cristiana, dato che quanto maggiore è l'unità, più capacità avrà la Chiesa particolare per « tradurre il tesoro della fede nella legittima varietà di espressioni della professione di fede, della preghiera e del culto, della vita e dell'impegno cristiani, dello splendore del popolo in cui essa si inserisce ».593
513 L'inculturazione si realizza mediante l'annuncio kerigmatico nel linguaggio appropriato, le celebrazioni liturgiche, la sequela di Gesù Cristo nella vita quotidiana, conseguenza di una pienezza che è il regno di Dio.
L'inculturazione cristiana è frutto dell'evangelizzazione e ne segue i passi.594
È l'incontro della storia di un popolo con la storia dell'incarnazione del Verbo.
È il modo in cui il Vangelo si fa cultura.
Per questo richiede l'impegno nella storia del popolo595 e deve maturare ed esprimersi in seno alla comunità in cui si realizza più intensamente l'interazione tra fede e vita.
514 Il compito dell'inculturazione della fede è proprio delle Chiese particolari - guidate dai propri pastori - con la partecipazione di tutto il popolo di Dio.596
Un ruolo importante, in tutto questo processo, potrebbe essere assunto dalle Conferenze episcopali.
Nella misura in cui l'inculturazione deve maturare ed esprimersi nel seno delle comunità,597 ci si deve attendere dalle comunità ecclesiali di base - forza evangelizzatrice attiva in America Latina598 - un valido contributo a questo compito perché in esse si realizza con maggiore intensità l'interazione tra fede e vita.599
Per questa stessa ragione, altri gruppi di fedeli cattolici che si riuniscono per arrivare a vivere e irradiare meglio la propria fede - in seno a una società pluralista e frazionata600 - potranno essere protagonisti di questo paziente e delicato compito.
515 Questa cultura evangelicamente nuova, Giovanni Paolo II la chiama « cultura cristiana », cioè « che abbia riferimento e si inspiri a Cristo e al suo messaggio ».601
516 Il cristianesimo è un modo di vivere ispirato a quello di Gesù Cristo, « via, verità e vita », ( Gv 14,6 ) incarnato in qualunque cultura.
La cultura cristiana non consiste in un processo di sacralizzazione indebita della realtà, ma nel vissuto della fede e delle altre virtù teologali per evangelizzare, partendo da lì, il cuore etico delle culture, il loro nucleo di senso umano globale e le sue espressioni.
La fede cristiana porta al credente il fondamento per orientare la sua azione nel mondo. ( Rm 8,22-24; 2 Pt 3,12-13 )
517 Una cultura cristiana in America Latina aiuta l'unità culturale del continente.
Questa unità culturale non implica uniformità, ma arricchimento a partire dalla diversità.
La fede che ci unisce è la stessa.
Sono gli stessi valori cristiani.
Questi si incarnano in espressioni e strutture dei nostri popoli - tanto identici quanto distinti - convergendo tutti nel sacramento di unità che è la Chiesa pellegrina in America Latina.
518 I diversi gruppi culturali esistenti in America Latina devono poter vivere ed esprimere la fede cristiana nelle proprie categorie e coi propri simboli.604
Tra questi gruppi meritano un'attenzione particolare i popoli indigeni, primi abitanti e destinatari originali dell'evangelizzazione in queste terre.
Anche gli afroamericani, tante volte emarginati e dimenticati.
Senza trascurare la religiosità popolare, che deve essere alimentata e reinterpretata in modo più esplicito a partire dalla verità rivelata.605
519 Tra i processi culturali esistenti oggi in America Latina bisogna sottolineare: la omogeneizzazione derivata da un mercato di beni culturali che tocca tutti; le forme culturali emergenti, non ancora chiaramente definite, particolarmente negli spazi urbani e negli ambiti giovanili; la creatività nella multiforme cultura popolare.
Non pochi si sentono in balia di una crisi di sradicamento e di perdita dei fini, soffrendo un certo oblio delle proprie origini, sperimentando che molto di quanto hanno ricevuto pare non servire di fronte alle nuove sfide ed è come se non si sapesse molto bene verso dove si va, ne perché si vive.
520 Forse è la moltitudine urbano-popolare la principale creatrice di cultura latinoamericana.
Tuttavia non possiamo disconoscere che vive in una cultura plurale, segnata dalla razionalità funzionale, accerchiata da un crescente pluralismo religioso e condizionata dall'individualismo consumista, diffuso dai mezzi di comunicazione sociale.
Tale insieme di influenze tende a generare un certo indifferentismo religioso - e anche un ateismo pratico - insieme a un'esperienza di angoscia e malessere, per il ritrovarsi incapaci di rispondere alla domanda fondamentale riguardo al senso della vita.
521 Tuttavia occorre mettere in rilievo che la cultura moderna presenta anche valori positivi,606 i quali nascono tanto da una maggiore conoscenza dell'universo, quanto da una maggiore penetrazione nel mistero dell'uomo,607 producendo anche nuovi sensi economici, sociali e culturali che dovrebbero essere assunti seriamente nella Chiesa - nella misura in cui non siano incompatibili con le verità cristiane - come elementi nei quali dovrà inculturarsi la fede cristiana, perché possa diventare più comprensibile ai nostri contemporanei.
522 Fra gli aspetti indicati, la cultura moderna sperimenta oggi anche una seria crisi, provocata dall'affermarsi di fattori disumanizzanti nati dal suo stesso seno.
Di fronte a questo sorgono reazioni che comportano elementi di una nuova cultura, come il movimento ecologico, il pacifismo, il rinascere della religiosità, il riconoscimento delle minoranze etniche e culturali, e la tendenza ad associarsi a diversi livelli.
In tutte queste nuove manifestazioni socio-culturali - in quanto cercano di difendere l'uomo e la sua integrità - può e deve arrivare a inculturarsi il Vangelo.
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