XXII giornata mondiale per le vocazioni
4 aprile 1985
Venerati fratelli nell'episcopato, carissimi figli e figlie di tutto il mondo.
1. La XXII Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che verrà celebrata come ogni anno nella quarta domenica di Pasqua, è un'occasione in cui, come Pastore della Chiesa universale, sento l'urgente dovere di esortare tutti i battezzati a collaborare con la preghiera incessante e l'azione pastorale nella promozione delle vocazioni sacerdotali, delle vocazioni alla vita consacrata nelle sue molteplici forme, delle vocazioni all'impegno missionario.
È questo un problema vitale che si colloca nel cuore stesso della Chiesa; dalla sua soluzione, infatti, dipende il suo avvenire, il suo sviluppo e la sua missione universale di salvezza.
Fin da quando l'indimenticabile Paolo VI volle istituire questa Giornata mondiale, i messaggi pontifici, pur rivolti a tutto il popolo da Dio, hanno avuto come destinatari privilegiati i giovani.
Questa attenzione assume in qualche modo una motivazione e un significato singolare per il 1985, che le Nazioni Unite, come è noto, hanno proclamato Anno internazionale della gioventù.
È un appuntamento al quale la Chiesa non vuole essere assente.
Intende anzi offrire contributi e apporti originali connessi con la fede e i valori cristiani.
Numerose iniziative sono state programmate e altre verranno promosse sia a livello di Chiesa universale, sia a livello di Chiese particolari.
Io stesso ho già rivolto l'invito ai giovani di tutto il mondo per un grande incontro a Roma, nella domenica delle Palme, per proclamare insieme che « Cristo è la nostra pace ».
È mio vivo desiderio che in tale anno si promuova anche un accostamento straordinario dei giovani alle vocazioni consacrate.
La Giornata mondiale è un punto ideale di riferimento per un'azione più vasta e più incisiva.
È la testimonianza specifica che dalla gioventù si attendono le comunità cristiane.
In questa prospettiva la mia parola si rivolge prima alle nuove generazioni e in secondo luogo a tutti coloro che sono investiti da responsabilità pastorali ed educative.
Ecco il lieto annuncio che non può non riempirvi di stupore.
Il mio messaggio per voi non può essere altro che quello stesso del Vangelo: Cristo ha per voi giovani un amore di predilezione e vi provoca all'amore.
Il mio colloquio con voi ha conosciuto ormai le vie del mondo e dappertutto ho incontrato giovani assetati di amore e di verità, anche se assillati da molti interrogativi e problemi circa il senso da dare alla propria vita.
Non raramente vi imbattete purtroppo in false guide e falsi maestri, che tentano di lusingarvi, di abusare della vostra generosità e di spingervi anche verso attività che generano solo amarezza e delusione.
Ora vorrei chiedervi: avete incontrato colui che si è proclamato l'unico vero « Maestro » ( Mt 23,8 )?
Non sapete che lui solo « ha parole di vita eterna » ( Gv 6,68 ) e possiede le risposte più vere ai vostri problemi?
L'amore di Cristo è la forza più grande del mondo, è la vostra forza.
Avete fatto questa meravigliosa scoperta?
Quando un giovane o una giovane lo ha incontrato personalmente e ha scoperto il suo amore, ha fiducia in lui, ascolta la sua voce, si mette alla sua sequela, disposto a tutto, anche a dare la vita per lui.
L'amore conosce vie diverse, così differenti sono i compiti che egli affida a ciascuno e a ciascuna di voi.
Nell'ambito della vita cristiana ogni battezzato ha dal Signore la sua « chiamata », e tutte le vocazioni sono importanti, tutte meritano grande stima e riconoscenza, tutte debbono essere accolte e seguite con generosità.
Tuttavia il Signore Gesù, nel fondare la Chiesa, ha voluto istituire particolari ministeri, che affida a quelli, fra i suoi discepoli, che liberamente sceglie.
Così a molti di voi, più numerosi di quanto si possa credere, il divin Redentore vuole partecipare il sacerdozio ministeriale per donare l'Eucaristia all'umanità, per perdonare i peccati, per predicare il Vangelo, per guidare le comunità.
Cristo conta su di loro per questa missione meravigliosa.
I sacerdoti sono necessari al mondo perché Cristo è necessario.
A molti di voi il Signore Gesù domanda di lasciare tutto per seguire lui, povero, casto, obbediente.
A molti giovani rivolge l'appello misterioso a vivere un progetto di amore esclusivo con lui nella vita verginale.
Pensate forse che queste chiamate riguardino altri e non possano indirizzarsi, forse, alle vostre persone?
Vi sembrano molto difficili perché comportano rinunce, sacrifici e perfino l'offerta della vita?
Guardate la prontezza degli apostoli.
Guardate la magnifica esperienza di migliaia e migliaia di sacerdoti, diaconi, religiosi, suore, laici consacrati, missionari, giunti fino all'eroismo per testimoniare all'umanità Cristo morto e risorto.
Guardate la generosità di migliaia e migliaia di giovani, i quali, nei seminari, nei noviziati e in altri istituti di formazione si stanno preparando ai sacri Ordini, alla professione dei consigli evangelici, al mandato missionario.
A tutti questi giovani vada il mio incoraggiamento e l'invito a proporre ai loro coetanei l'ideale che stanno realizzando.
« Andate in tutto il mondo e annunziate il Vangelo a ogni creatura » ( Mc 16,15 ).
Queste parole pronunciate dal Signore Gesù prima di salire al Padre, oggi le rivolge a molti di voi.
Alla soglia del terzo millennio dalla venuta di Gesù, una grande massa di uomini non ha ricevuto ancora la luce del Vangelo e versa in gravi condizioni di ingiustizia e di miseria.
Lo stesso Signore rivela la sproporzione tra gli immensi bisogni di salvezza universale e il numero insufficiente dei suoi collaboratori.
« La messe è molta ma gli operai sono pochi » ( Mt 9,37 ), così esclamò vedendo le folle di ogni tempo stanche e sfinite come gregge senza pastore.
Nei miei viaggi apostolici in ogni parte della terra, constato sempre di più l'attualità del lamento del Salvatore.
Solo la grazia di Dio, sollecitata dalla preghiera, può colmare questa dolorosa sproporzione.
Resterete indifferenti ascoltando il grido che sale dall'umanità?
Vi esorto a pregare e anche a offrire le vostre persone, se il Padrone della messe vuole inviarvi come operai nella sua messe ( cfr. Mt 9,38 ).
Mettetevi in prima fila tra coloro che sono pronti a lasciare la propria terra per una missione senza frontiere.
Attraverso le vostre persone Cristo vuole raggiungere l'umanità intera.
5. Il mio messaggio si dirige ora a tutte le comunità cristiane, perché tutte hanno responsabilità nei confronti dei giovani.
In particolare mi rivolgo a voi, venerati fratelli nell'episcopato, e a quanti condividono con voi compiti specifici pastorali ed educativi: presbiteri, persone consacrate, animatori vocazionali, genitori, catechisti, insegnanti, educatori.
In quest'anno dedicato ai giovani prendiamo nuova coscienza di ciò che essi rappresentano per la Chiesa.
Ricordate: servire i giovani è servire la Chiesa!
È un compito prioritario, davanti al quale spesso devono essere subordinati e orientati altri compiti, impegni, interessi.
Amate i giovani come Cristo li ama.
Conosceteli e fatevi conoscere personalmente.
Andate da loro perché spesso non verranno spontaneamente.
Fatevi soprattutto strumenti coraggiosi della chiamata che il Signore rivolge ai giovani.
La pastorale giovanile di base sarebbe incompleta se non si aprisse anche alle vocazioni consacrate.
Lo ha sottolineato con forza anche il documento conclusivo del II Congresso internazionale per le vocazioni ( cfr. n. 42 ), che ancora una volta raccomando alla vostra attenzione.
La Chiesa ha ricevuto da Cristo il diritto e il dovere di chiamare e proporre le vocazioni consacrate: non per imporre carismi e ministeri a chi non li ha ricevuti dallo Spirito Santo, ma per rivelare il progetto di Dio iscritto nel cuore di tanti giovani e spesso soffocato dalle circostanze ambientali.
Dal canto loro i giovani e le giovani hanno il diritto e il dovere di farsi aiutare a scoprire e vivere la chiamata di Dio.
L'Anno internazionale della gioventù veda moltiplicare gli sforzi anche in tal senso.
Soprattutto la Giornata mondiale sia un momento forte di preghiera per una sempre nuova fecondità vocazionale.
6. In comunione con tutti i giovani del mondo, eleviamo la nostra preghiera al Padrone della messe perché moltiplichi gli operai del Vangelo, nella certezza che vorrà esaudire quanto il Signore Gesù espressamente ci ha comandato di fare: « Dio nostro Padre, ti affidiamo i giovani e le giovani del mondo, con i loro problemi, aspirazioni e speranze.
Ferma su di loro il tuo sguardo d'amore e rendili operatori di pace e costruttori della civiltà dell'amore.
Chiamali a seguire Gesù, tuo figlio.
Fa' loro comprendere che vale la pena di donare interamente la vita per te e per l'umanità.
Concedi generosità e prontezza nella risposta.
Accogli, Signore, la nostra lode e la nostra preghiera anche per i giovani che, sull'esempio di Maria, Madre della Chiesa, hanno creduto alla tua parola e si stanno preparando ai sacri Ordini, alla professione dei consigli evangelici, all'impegno missionario.
Aiutali a comprendere che la chiamata che tu hai dato loro è sempre attuale e urgente. Amen! ».
Nella fiduciosa speranza che il Signore non mancherà di esaudire la preghiera della Chiesa per le vocazioni, imparto di cuore a voi, venerati fratelli nell'episcopato, ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose, a tutto il popolo di Dio e, in particolare, ai giovani e alle giovani che hanno generosamente accolto la chiamata divina, l'apostolica benedizione, propiziatrice di copiosi favori celesti.