Sotto il campanile di S. Tommaso |
In un antico documento del 1115 l'abate di S. Solutore, certo Willelmus, fa donazione di un "sedime" di proprietà del monastero, posto "infra civitatem Taurini prope ecclesiam S. Thomae" ( ossia nei pressi della Chiesa di S. Tommaso ).
Si tratta di una chiesa precedente l'attuale, caduta in rovina con il campanile e la casa canonica nel 1445.
Così una testimonianza del 13.11.1447 di Michele da Rivarolo.
La chiesa attuale ( nella parte antica ) è stata consacrata l'8 maggio 1621.
Alla fine dell' 800 venne abbattuta fino alla cupola e ridisegnata nella forma attuale dall'illustre architetto Ceppi, come già scritto precedentemente.
Il culto dunque verso l'apostolo Tommaso risale in Torino a tempi assai remoti.
Tommaso con il suo stupore: "Signore mio e Dio mio" ( Gv 20,24 ) è l'uomo di sempre, che cerca i segni della presenza di Dio e che ha bisogno della sua parola per scoprire nella proposta di salvezza del Signore l'unica risposta esauriente ai suoi interrogativi esistenziali.
Toccando il costato del Signore Risorto, Tommaso passa dal dato esperienziale terrestre alla fede.
È stato un salto di qualità.
Modello per l'uomo positivista di sempre ...
Per cui S. Gregorio Magno non esita nell'affermare: "L'incredulità di Tommaso ha giovato a noi molto più, riguardo alla fede, che non la fede nella risurrezione degli altri Apostoli" ( Omelia 26 ).
S. Tommaso è sempre stato amato forse perché l'uomo trova in lui rispecchiata la sua immagine.
L'archeologia come l'iconografia cristiana si sono sbizzarrite nelle varie "Incredulità di S. Tommaso": dal Caravaggio al Guercino ed ai tanti pittori di minor calibro.
La tradizione popolare lo ha seguito dopo la Pentecoste nei suoi viaggi apostolici in Media ( attuale Iran, tra il Mar Caspio, l'Armenia, la Mesopotamia e la Persia ) fino all'India attraverso la storica "Via della seta".
Anche dopo il martirio, avvenuto ( secondo la tradizione ) a Mjlapour, in Coromandel ( attuale Madras ), i fedeli hanno seguito religiosamente lo spostarsi delle sue reliquie: da Edessa a Scio in Grecia, ad Ortona ( 6.9.1226 ), dove sono oggi custodite con tanta venerazione.
Il 21.12.1983 fu eseguita una scrupolosa, scientifica ricognizione della salma.
Emerse che S. Tommaso morì tra i 60-70 anni, era alto circa m. 1.60 e che soffriva di malattia di tipo reumatico, anchilosante alla spina dorsale.
A di là di questi dati sommari, è stata per me avvincente una testimonianza.
Parlando recentemente con un sacerdote indiano ( P. Thomas ... ), sono stato commosso quando mi sentii dire: "Nei nostri paesi siamo cristiani da 2000 anni.
Ci ha evangelizzati S. Tommaso ...".
I testi apocrifi: "Il Vangelo di Tommaso, gli Atti, l'Apocalisse di S. Tommaso" attestano il culto diffuso in Oriente, ma anche quale veicolo è stato per la diffusione del messaggio cristiano.
S. Tommaso con la sua fede recuperata continua, come tutti i Santi, ad avere una carica d'attualità.
Il martirio l'ha stabilizzato in una giovinezza perenne.
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